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scuola mamma sfogo

Genitori sull'orlo di una crisi di nervi: il ritorno a scuola non è stato traumatico solo per studenti e docenti. L'emergenza coinvolge anche le mamme e i papà che giornalmente, ormai da due settimane, devono metter mano al portafogli per pagare tamponi o altre attività di cui, causa Covid, i ragazzi non possono però usufruire.

E' l'esperienza di una madre che a Orizzontescuola.it ha raccontato di aver speso oltre 75 euro tra tamponi per i figli e spese extra. Una somma che va ad aggiungersi alle quotidiane spese familiari e che, in un momento di crisi anche economica, non fa altro che aumentare i problemi.

Troppi soldi spesi in tamponi per gli studenti: le tasche dei genitori chiedono pietà

Le differenti e numerose regole sulla quarantena a scuola impongono ai genitori di far effettuare tamponi ai figli in caso di contatto con professori o compagni positivi.
Soprattutto alle elementari dove la regola è che al primo contagio, tutta la classe deve recarsi a effettuare il test di controllo.

Una situazione che, data l'emergenza, capita molto spesso: nei primi 15 giorni dal rientro a scuola dalle vacanze di Natale è facile immaginare come i tamponi per gli studenti siano stati all'ordine del giorno visto l'aumento considerevole della curva dei contagiati.

E a pagare le spese per i tamponi sono i sempre i genitori che lamentano il ricorso quasi giornaliero al portafogli per pagare test di controllo ai figli. A questo proposito, a Orizzontescuola.it una mamma ha raccontato la propria esperienza che fotografa in modo eloquente la realtà vissuta da molti genitori italiani: ha speso 75 euro di tamponi in 10 giorni e ha dovuto pagare anche la mensa e le attività sportive ai figli, senza poterne però usufruire.

Non solo tamponi: i genitori pagano anche la mensa scolastica che non funziona

Compagni e insegnanti positivi impongono, alle elementari, un testing a tappeto da parte dell'intera classe interessata dal contagio. Per questo motivo, il genitore che si è rivolto a Orizzontescuola in una lettera accorata ha condiviso un appello per far comprendere le condizioni con cui, da due settimane, sono costretti a fare i conti studenti e famiglie.

"Il giorno 16/01 vengo informata che nella classe di mio figlio di 9 anni la maestra è risultata positiva, lunedì 17 corri a fare il t0 (15 euro) e il bimbo negativo torna in presenza. Martedì 18 mi chiamano dalla scuola d’infanzia della piccola compagna positiva, tampone di controllo (15 euro) sempre negativo e quarantena di 10 gg. Sabato 22 t5 del bimbo in autosorvegliaza( 15 euro ) escono due compagni positivi scatta quarantena di 10 gg. Lunedi 24 t10 della piccola per poter tornare a scuola ( 15 euro). Martedì 25 chiama la scuola perchè la maestra in classe della grande è positiva. Prendi la bimba e corri a fare il t0 (15 euro) sempre negativo" - un andirivieni dalla farmacia che è costato ben 75 euro in meno di dieci giorni.

Ma non solo: la mamma si è trovata costretta a pagare anche la mensa scolastica che, causa Covid, non viene aperta ai ragazzi della scuola. Il rischio del contagio all'interno dei locati destinati al consumo del cibo e bevande è apparso troppo grande al preside dell'istituto che ha deciso di vietare l'ingresso agli studenti. Altra spesa inutile di cui i figli non hanno usufruito.