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di Cristina Montini
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fondi corsi recupero

Il Ministero non mi da soldi? Allora boccio tutti! E' la provocazione del preside del Liceo scientifico Keplero, contenuta in una lettera aperta indirizzata Ministro dell’istruzione Gelmini e pubblicata sul giornale Repubblica.

Non avendo ancora ricevuto i soldi per organizzare i corsi di recupero, senza i soldi per organizzare corsi di recupero estivi, 6 politico a tutti oppure bocciatura senza appello. Ma dal Ministero arriva la pronta risposta: 50 milioni di euro in arrivo, ingiustificato il tentativo di ottenere visibilità personale del preside.

LA DENUNCIA DI SKUOLA.NET - Per la community di Skuola.net non si tratta di una novità. Infatti già lo scorso febbraio avevamo denunciato il fenomeno dei corsi di recupero a pagamento: alcuni di voi ci hanno segnalato che nella propria scuola veniva chiesto un contributo per poter partecipare ai corsi di recupero che la scuola deve obbligatoriamente organizzare per gli studenti con debito alla fine del primo quadrimestre. La nostra denuncia è approdata anche sul free-press Leggo. Secondo un sondaggio proposto da Skuola.net, la percentuale di studenti che ha pagato un corso di recupero è nell'ordine del 15.

SENZA FONDI, IL 6 POLITICO A TUTTI - Il preside del Keplero di Roma, Antonio Panaccione, ha utilizzato una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, per attirare l’attenzione sul problema della mancanza di fondi per organizzare corsi indirizzati agli studenti che devono recuperare il debito durante l’estate. Per Panaccione, se non si vuole arrivare a chiedere ulteriori contributi monetari ai genitori (come, ad esempio, l’istituto Fermi di Verona che farà pagare 100 euro per ogni corso di recupero di 15 ore), le alternative sono due: o si mette il 6 politico alla totalità degli studenti, oppure si bocciano tutti.

DOVE SONO I SOLDI QUEST’ANNO? - La richiesta, quindi, è quella di rendere disponibili i fondi necessari, e così si legge nella lettera inviata: “Per fare i corsi integrativi di recupero, tanto necessari per i più deboli e svantaggiati, ci vorrebbero almeno quei finanziamenti certi, tempestivi e mirati dello Stato previsti dal decreto ministeriale n. 80 del 3 ottobre 2007 (art. 10 sul capitolo 1287) già elargiti nel 2008 e 2009, ora invece eliminati o peggio girati alle scuole private”.

LA RISPOSTA DEL MIUR: CALMA, SOLDI IN ARRIVO! - Nel 2007, infatti, i fondi messi a disposizione dal governo per organizzare i corsi di recupero nelle scuole statali ammontavano a 210 milioni di euro; nel 2008 le risorse sono scese a 95 milioni e quest’anno non sembrava vedersi il becco di un quattrino, fino a che, dopo la provocazione del Keplero, il 29 aprile è arrivata il comunicato stampa del Miur dove si legge testualmente: “Il contributo del Miur di circa 50 milioni di euro per le scuole indirizzato ai corsi di recupero è stato stanziato e a breve sarà a disposizione degli istituti come ogni anno.” Ma la nota continua con un chiaro riferimento alla polemica scatenata dall’iniziativa del preside Panaccione: “L’atteggiamento pretestuoso di qualche dirigente scolastico quindi è del tutto ingiustificato ed è finalizzato forse ad ottenere solo una maggiore visibilità personale.”

CONTRIBUTI SCOLASTICI ABUSIVI - Questa vicenda rientra nell'ormai noto problema dei contributi scolastici truffa. I fondi che il Ministero destina alla gestione ordinaria della scuola stanno diminuendo di anno in anno. Anche i 50 milioni promessi dalla Gelmini per quest'anno sono molti meno dei 98 milioni del 2008. Così i presidi sono costretti a chiedere alle famiglie un contributo per non andare in rosso e spesso lo fanno illegalmente, facendo passare per obbligatorio il contributo scolastico, che invece è volontario.

Commenta la news dicendo cosa ne pensi della polemica sui corsi di recupero: la tua scuola come sta messa?

Cristina Montini