
Sarebbero circa 200 milioni gli euro che le famiglie italiane versano nelle casse delle scuole come pagamento dei cosiddetti contributi scolastici volontari. A rivelarlo una stima di Skuola.net, che negli ultimi anni ha ricevuto da voi studenti circa un migliaio di segnalazioni di irregolarità: molte scuole, infatti, richiedono il pagamento di tali contributi a titolo obbligatorio.
Nonostante la collaborazione del Ministero, che si è espresso con numerosi [circolari a riguardo, sono ancora numerosi gli istituti dove non si rispettano le direttive. Così l’Unione Nazionale Consumatori ha raccolto le segnalazioni della nostra community e le ha inviate all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che nelle prossime settimane farà sapere il suo parere sulla vicenda.CONTRIBUTI SCOLASTICI: RICAPITOLIAMO – All’atto dell’iscrizione a scuola esistono, effettivamente, delle tasse statali da pagare obbligatoriamente, le quali servono a coprire le spese necessarie all’attività scolastica: fotocopie, libretto delle giustificazioni, assicurazione e via dicendo. I contributi scolastici invece, a titolo volontario, dovrebbero servire a finanziare attività extracurriculari. Ma come distinguerli dalle tasse erariali? “Le tasse obbligatorie sono ben riconoscibili perché 'intestate' all’Agenzia delle Entrate e mai alla scuola”, spiega l’avvocato Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori. “Poi – aggiunge - per le famiglie che vogliono contribuire (certe scuole sono effettivamente a corto di risorse) si ha il diritto di ricevere informazioni specifiche in merito all’utilizzo del versamento e che tale contributo (letteralmente ‘erogazione liberale’) è detraibile nella dichiarazione dei redditi".
LE IRREGOLARITA’ – Come sottolinea Daniele, uno degli admin di Skuola.net, la redazione di Skuola riceve, dal 2009, migliaia di segnalazioni in merito alle irregolarità sulle richieste dei contributi scolastici che, ripetiamo, per legge sono da considerarsi volontari. “Dalle famiglie si esigono somme che vanno dai 20-30 euro alle scuole medie fino ai 250 alle superiori, senza però specificare che si tratta di un’erogazione liberale. Nei casi più gravi si minaccia di non iscrivere gli studenti non in regola con i pagamenti, di bocciarli, di non ammetterli agli scrutini oppure di procedere al recupero coatto delle somme” spiega Daniele. Stando ad una recente stima, ammonterebbe ad almeno 200 milioni di euro la somma che annualmente dalla tasche delle famiglie va a rimpinguare le casse delle scuole e le denunce di Skuola.net in merito sono arrivate sui principali quotidiani e programmi televisivi nazionali.
IN ATTESA DEL GARANTE – “Il diritto allo studio è intoccabile e prescinde dal versamento del contributo, così detto, 'volontario': qualsiasi discriminazione per gli studenti, derivante dal rifiuto di questo pagamento, è illegittima". E' quanto dichiara l’avvocato Dona, annunciando la denuncia sui contributi scolastici volontari, presentata all’Autority della Concorrenza. L’obbligatorietà dell’erogazione di identica somma sia a famiglie agiate che con redditi più bassi, infatti, è un evidente sinonimo di ingiustizia e, nonostante il Ministero dell’Istruzione abbia più volte tentato di osteggiare tale pratica, le scuole continuano a violare le norme. Si attende, quindi, la risposta dell’Antitrust, che, dalle parole dell’avvocato Dona “Ci auguriamo intervenga, dichiarando illegittima la pratica”.
ISCRIVITI ALL’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI –La collaborazione tra l’Unione Nazionale dei Consumatori e Skuola.net continua. E’ ancora attiva, infatti, l’iniziativa che ti permette di iscriverti gratuitamente all’UNC, che ti consentirà di difenderti da truffe, raggiri e prodotti difettosi, sia online che offline, segnalandoti utili consigli e difendendoti in caso di difficoltà. Cosa aspetti? E’ gratis, perché la tua quota la paga Skuola.net!
Francesca Fortini