
Il Comitato europeo dei diritti sociali, un organo del Consiglio d'Europa, ha stabilito all’unanimità che l'Italia non tutela i diritti dei docenti, in particolare di quelli chiamati al "sostengo". E, di riflesso, trascurando il percorso di crescita degli studenti.
Secondo Strasburgo, il nostro Paese viola il diritto degli insegnanti "a guadagnarsi la vita con un lavoro liberamente intrapreso" perché "un'elevata percentuale è assunta con contratti precari" e molti non hanno la formazione adeguata.
Questa sentenza arriva dopo un ricorso presentato dal sindacato Anief (Associazione Professionale e Sindacale) nel 2021. Ma il problema non riguarda solo lo stipendio o il contratto dei prof: è una questione che tocca direttamente l'efficienza del nostro sistema scolastico.
Il diritto violato a un'istruzione inclusiva
La questione dei contratti precari non colpisce solo chi sta dietro la cattedra, ma crea un effetto domino che travolge l'intero sistema scolastico. Il Comitato ha stabilito che in Italia è violato il diritto a un'istruzione inclusiva per gli alunni con disabilità.
Questo perché l’inclusione "è ostacolata a causa della persistente precarietà degli insegnanti di sostegno e dalla mancanza di formazione di uno su tre". In pratica, se il docente cambia ogni anno o non ha gli strumenti tecnici per intervenire, lo studente perde il supporto necessario.
Il Comitato, nella decisione, evidenzia che "il governo riconosce che un gran numero di insegnanti di sostegno hanno un impiego precario", ma si giustifica dicendo che il ricorso ai contratti a termine "è in parte inevitabile, data la difficoltà di prevedere in anticipo le esigenze specifiche a causa di numerose variabili quali il numero di alunni con disabilità e bisogni speciali che arrivano e lasciano la scuola, le richieste di trasferimento degli insegnanti, i congedi per malattia, i pensionamenti".
Pertanto, scrive il Comitato, il governo "respinge con forza l'argomentazione secondo cui vi sarebbe una discrepanza tra il numero di posti assegnati e le esigenze effettive".
Aumentano i contratti a tempo determinato
Nelle conclusioni, il Comitato europeo dei diritti sociali spiega che l’Italia è migliorata sotto diversi profili, anche quello legislativo, da quando l'Anief ha presentato il ricorso nel 2021.
Strasburgo riconosce un "impegno significativo" del Governo per far fronte all’esplosione del numero di alunni con disabilità, passati dai 139mila del 2010 ai 338mila odierni (+243%).
Ma, sebbene il numero dei docenti sia cresciuto di pari passo (+248%), il Comitato punta il dito sull'eccessivo ricorso ai contratti a termine: nell'ultimo decennio la precarietà è passata dal 4,19% nel 2010/2011 al 46,18% nel 2023/2024.
Resta alta l'attenzione anche sulla qualità della didattica: secondo i dati Istat, un insegnante di sostegno su tre non possiede ancora la specializzazione necessaria.
Infine, Strasburgo sottolinea anche di aver considerato che "per l'anno scolastico 2024/2025 è stata istituita una procedura di assunzione straordinaria per contribuire a ridurre la precarietà dell'occupazione degli insegnanti di sostegno". Ma, siccome "la nuova procedura non è stata ancora pienamente attuata non ha modo di valutarne l'impatto".