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Nelle classi con pochi alunni si studia peggio: la ricerca articolo

Il rendimento degli studenti dipende soprattutto dalla qualità dell’insegnamento. Lo rivela uno studio internazionale pubblicato sull’International Journal of Science Education condotto sulla base di oltre 2.700 questionari compilati da studenti delle scuole secondarie superiori.

Lo scopo della ricerca era quello di indagare sui fattori che influiscono negativamente sulla carriera scolastica: tra questi, il tanto discusso fenomeno delle classi pollaio non sarebbe un ostacolo all’apprendimento, secondo gli autori dello studio. Anzi, ridurre le dimensioni delle classi potrebbe addirittura inficiare il rendimento degli stessi studenti. E’ importante sottolineare che lo studio si concentra su un campione di studenti delle scuole superiori in Cina e Giappone, dove la negligenza e la poca disciplina difficilmente trovano terreno fertile.

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La qualità dell’insegnamento

Gli autori di questo studio hanno cercato di identificare le qualità e le caratteristiche di 1.594 studenti di indirizzi scientifici, che si trovano in contesti economici svantaggiati, in Giappone, e 1.114 nella regione di Macao, in Cina. L’indagine ha preso in considerazione diversi indicatori che concorrono a formare un contesto scolastico sano e alla portata di tutti. Lo studio si è quindi concentrato su diversi fattori tra cui anche la quantità di studenti e insegnanti. Infatti, un’altra grande problematica - che non riguarda solo noi europei - è la carenza di personale docente. Secondo i ricercatori, però, anche la quantità di insegnanti non aumenta le probabilità che gli alunni ottengano risultati accademici. Il profitto tra i banchi, stando allo studio, è garantito in larga parte dalla qualità dell’insegnamento dei professori. Quindi docenti preparati, in grado di far ottenere buoni risultati a tutti gli studenti, indipendentemente dalle dimensioni della classe. 

Cosa influisce sulla resilienza degli studenti

E poi - aggiunge lo studio - la riduzione del numero di studenti per classe non ha alcun impatto, in termini di rendimento, sugli alunni. Al contrario, in Giappone, un aumento di un solo grado del numero di alunni in classe ha addirittura aumentato di 1,2 volte le probabilità che gli studenti raggiungessero i risultati migliori. Lo studio qui parla di ‘resilienza’, intesa come la capacità degli studenti di resistere a ostacoli e avversità durante la carriera scolastica. E oltre alla qualità dell’insegnamento, ci sono altri fattori che influenzano il rendimento del corpo studentesco. Ad esempio la ‘disciplina in classe’, ovvero un ambiente sicuro e sereno che permetta di apprendere al meglio. Ma anche la motivazione e il supporto dei docenti giocano un ruolo fondamentale nell’apprendimento. 

Questo studio sostiene l’idea che la qualità degli insegnanti, piuttosto che la quantità, sia la principale garanzia di resilienza degli studenti - ha spiegato il ricercatore Tao Jiang, dell’Università di Taizhou, come si legge suAgi’.-. Insegnanti di qualità, che impiegano efficacemente i metodi di apprendimento e gestiscono la disciplina in classe, aumentano le probabilità che gli individui diventino studenti resilienti. D’altra parte enfatizzare la riduzione delle dimensioni delle classi nelle scuole potrebbe non giovare alla determinazione, non stimolando gi alunni. Un’eccessiva riduzione delle dimensioni delle classi non è necessaria, poiché è dannosa per l’emergere di studenti con alti livelli di determinazione - ha continuato Jiang -. Invece di stanziare risorse finanziarie per ridurre le dimensioni delle classi, sarebbe più efficace investire per formare insegnanti di alta qualità".

 

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