
Doveva essere un viaggio della memoria, si è trasformato in un incubo logistico e burocratico. Un gruppo di 28 studenti di terza media, in visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, ha perso il volo di ritorno in aeroporto.
Il risultato? Una spesa extra da oltre 10mila euro, con la scuola che propone alle famiglie di coprire il costo del nuovo biglietto: 350 euro a testa.La notizia ha fatto rapidamente discutere, tra proteste dei genitori e chiarimenti della dirigente, che parla di un semplice “sondaggio” e promette di approfondire le responsabilità. Intanto, cresce la tensione in vista dell’incontro tra scuola e famiglie.
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Cosa è accaduto
Un gruppo di 28 ragazzi, selezionati tra i migliori della terza media, è partito per un viaggio educativo accompagnato da tre insegnanti.
Purtroppo, però, le cose non sono andate come da programma. Durante il momento del ritorno, a causa delle lunghe code in aeroporto, gli studenti non sono riusciti a completare il check-in in tempo. Il risultato: hanno perso il volo.
Le polemiche delle famiglie
La scuola ha trovato una soluzione di emergenza, comunicando che il costo aggiuntivo del volo di ritorno sarebbe stato a carico delle famiglie, con una spesa di 350 euro per ogni studente.
Il problema è che i genitori non sembrano disposti a pagare questa somma, dopo aver già affrontato le spese per il viaggio.
La posizione della scuola
La dirigente scolastica, secondo quanto riporta 'La Repubblica', ha spiegato che la comunicazione inviata ai genitori era solo un sondaggio preliminare, per verificare la disponibilità a contribuire alle spese straordinarie. Non sono state ancora prese decisioni, senza il coinvolgimento delle autorità competenti, come il Consiglio di Istituto.
L'incontro scuola-famiglie
Nelle prossime ore, i genitori degli studenti si incontreranno con la preside per cercare di trovare una soluzione. La dirigente ha anche avviato una verifica per capire se ci siano eventuali responsabilità da parte degli addetti aeroportuali, aggiungendo, secondo quanto riporta 'La Repubblica', "la volontà di intraprendere ogni soluzione possibile e consentita per chiudere la spiacevole vicenda".