
Ma Chiara Ferragni è famosa anche in Tunisia? Sembra proprio di sì. Che il “pandoro-gate” fosse diventato un caso mediatico lo sapevamo già. Ma che finisse addirittura tra i banchi di scuola di un altro Continente, forse no.
Eppure è successo.
Il Ministero tunisino dell’Educazione ha scelto proprio lo scandalo Ferragni-Balocco come traccia della Maturità 2025 per la prova di inglese.Indice
Quando l’influencer diventa caso di studio
A diffondere la notizia è stata la pagina social tunisina 'Lyceena', specializzata in aggiornamenti scolastici. Gli studenti tunisini, nella prova d’inglese della Maturità, hanno dovuto infatti analizzare l’articolo del 'The Guardian', del 13 gennaio 2024, sul caso Ferragni e argomentare sull'esempio di crisi economica e comunicativa.
Un passaggio dell’articolo affronta anche l’impatto sul valore del marchio e le strategie dei partner commerciali coinvolti: una vera e propria lezione di branding, reputazione e danni d’immagine.
Pandoro-gate: da un milione di euro al video di scuse
Ma riavvolgiamo il nastro sulla questione. Tutto comincia nel 2022, quando Chiara Ferragni firma un contratto con l’azienda piemontese Balocco per sponsorizzare un pandoro griffato con il suo brand.
Secondo il 'The Guardian', il prezzo del prodotto era “quasi il triplo della versione standard”. La campagna venne presentata come benefica, ma presto si scoprì che l’iniziativa aveva più benefici commerciali che solidali.
Nel giro di pochi mesi, l’immagine della Ferragni comincia a incrinarsi e la crisi esplode nel Dicembre 2023.
Il tonfo economico e le reazioni dei brand
Il danno non è stato solo reputazionale. La campagna pubblicitaria con Balocco aveva fruttato circa 1 milione di euro, ma le conseguenze si sono rivelate ben più costose.
Alcuni brand, come Coca-Cola, hanno interrotto le collaborazioni con l’influencer. Una scelta che ha avuto un effetto domino anche su altri contratti in corso e sulle vendite dei prodotti a marchio Ferragni.