
Vediamo in questo articolo chi era e quali sono le sue opere più importanti.
Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo è nato a Modica il 20 agosto 1901 ed è morto a Napoli, il 14 giugno 1968. La sua attività si concentra quindi agli inizi del ’900, arrivando al suo picco a partire dagli anni ’30. Non solo scrittore, ma anche traduttore di molti componimenti dell’età classica, tra cui opere liriche greche, così come opere teatrali di Molière e di Shakespeare. Ma i suoi sforzi e la sua importanza sono da ricondurre al mondo della poesia. Quasimodo si è attestato come un esponente dell’Ermetismo: una corrente letteraria (o meglio, un atteggiamento letterario) che rimanda a una concezione mistica della parola poetica. Il riferimento va a Ermete Trismegisto, figura leggendaria di età pre-classica, venerato come maestro di sapienza e ritenuto l'autore del Corpus Hermeticum.Lo stile di Quasimodo discende direttamente dalla sua passione per il mondo greco e la sua affinità nei confronti dei lirici greci, quali Saffo, Alceo, Anacreonte. Le sue opere più importanti: “Acque e terre” (1930), “Oboe sommerso” (1932) e “Ed è subito sera” (1930). Raccolte poetiche in cui vengono evocate l’infanzia siciliana e le figure dei cari, ormai sfumate, appartenenti a un passato lontano. Forte è lo sradicamento della vita nel nord post-industriale.
Nel 1959 Salvatore Quasimodo si aggiudica il premio Nobel per la Letteratura. Questa la motivazione: “Per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”.