
Spogliano quasi completamente un loro compagno sull’autobus, ma l’autista si accorge che qualcuno ha lanciato una scarpa e interviene chiamando il 113. Alla fine 3 ragazzi tra i 15 e i 16 anni vengono denunciati con l’accusa di violenza privata.
È uno dei numerosi casi in cui lo scherzo degrada in bullismo.STRIP TEASE SULL'AUTOBUS - È successo sabato scorso a Livorno, sull’autobus che porta gli studenti da scuola a casa, nel tratto che va da Castinglioncello verso il centro livornese. Dopo cori di prese in giro tra gruppi di ragazzi, l’autista vede volare una scarpa dai sedili posteriori verso quelli anteriori e sente una voce che urla di “smetterla”. Così decide di fermare l’autobus per vedere cosa sta succedendo: la scena che si trova di fronte lo convince a chiamare il 113 per far intervenire le forze dell’ordine e dare una lezione ai bulli.
3 DENUNCE PER VIOLENZA PRIVATA - Un ragazzo di 14 anni era stato spogliato da un compagno, mentre altri due lo tenevano fermo: prima una scarpa, poi la maglietta e infine gli hanno sganciato i pantaloni. L’intervento dell’autista prima, e quello della Polizia subito dopo, hanno però messo fine a questo scherzo un po’ troppo pesante. Infatti è scattatala denuncia per i 3 ragazzi autori della bravata che adesso dovranno rispondere del reato di violenza privata.
I LIMITI DELLO SCHERZO - Pensate che sia stato esagerato l’intervento delle forze dell’ordine? No, perché di fatto l’episodio è grave. Se pensate che addirittura la nostra Costituzione sancisce che “È punita ogni violenza fisica e morale” (art 13), capite che costringere con la forza un ragazzo a fare qualcosa che non vuole, mettendolo in ridicolo di fronte ad altre persone, è un atto grave. Uno scherzo o anche la presa in giro tra compagni ogni tanto è normale, ma ci sono dei limiti che non si possono valicare ed è bene rendersene conto.
FERMA IL BULLISMO! - Ma cosa si può fare se si è vittime di episodi di bullismo? Per prima cosa bisogna parlarne con qualcuno, un genitore, un professore, ma anche con gli amici. Anche se ci si vergogna, è fondamentale non isolarsi per permettere a chi ci sta vicino di aiutarci. Ma un’altra cosa importante la può fare chi assiste a degli episodi di bullismo: stare a guardare con indifferenza o, ancor peggio, assecondando il bullo con risatine non fa che alimentare la violenza.
Cristina Montini