Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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Direzione generale per lo studente la partecipazione e l'integrazione: le scuole in ospedale

E' da poco terminata la seconda stagione di Braccialetti rossi, la serie tv che ha tenuto incollati allo schermo milioni di italiani raccontando la vita in ospedale di un gruppo di ragazzi. Sono davvero pochi quelli che non conoscono la storia dei "braccialetti", ma forse non lo sono quelli che non sanno che di ragazzi in ospedale ce ne sono davvero migliaia. Ragazzi le cui condizioni di salute non permettono loro di andare a scuola, ma a cui tuttavia non viene negato il diritto all'istruzione. Infatti, secondo i dati del Ministero dell'Istruzione, sono quasi 75mila quelli che riescono a studiare grazie al progetto "Scuola in ospedale" e al servizio di istruzione a domicilio . E proprio su questo progetto, la Direzione generale per lo Studente, la Partecipazione e l'Integrazione del Miur, insieme al Politecnico di Milano, ha promosso un workshop di tre giorni a Roma, a Villa Lubin, tra il 18 e il 20 marzo. E Skuola.net non poteva certo perdersi l'apertura dei lavori.

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LA SCUOLA INSIEME AI RAGAZZI, ANCHE IN OSPEDALE - Ad oggi di scuole in ospedale ce ne sono 240 che garantiscono il diritto allo studio a più di 72mila ragazzi che a scuola non possono andarci. E che grazie al progetto scuola in ospedale riescono a vivere un po' più normalmente. A far loro lezione c'è un esercito di ben 1016 insegnanti. Il numero di studenti che, invece, usufruiscono dell'istruzione a domicilio è di circa 1.235, e i prof coinvolti quasi 3.500. Anche le scuole che, in tutta Italia, hanno attivato questo servizio non sono per niente poche, più di 1000.

I veri braccialetti rossi: ecco chi sono articolo

I "BRACCIALETTI ROSSI" NELLA REALTA': ECCO CHI SONO - Se vi siete appassionati alla storia dei protagonisti della serie tv Braccialetti Rossi, non potrete evitare di prendere a cuore anche quelle dei ragazzi che, nella vita reale, combattono le stesse battaglie. Sono più di 4mila i ragazzi del progetto che hanno dovuto affrontare un lungo ricovero, più lungo di 15 giorni, e che quindi sono affetti da malattie molto disabilitanti. Questi sono per lo più ragazzi delle scuole elementari (1.536) e medie (1.042), ma tra loro ci sono anche i ragazzi delle superiori, circa 500, e i bambini della scuola dell'infanzia, che sono addirittura più di 900. Fortunatamente la maggior parte dei ragazzi che ha usufruito del servizio ha affrontato ricoveri di pochi giorni, tra i 2 e i 7, mentre circa 7.600 sono stati in ospedale poco meno di 15 giorni. Anche i ricoverati in day hospital possono studiare in ospedale: sono quasi 20mila questi ragazzi in tutta Italia.

LAVORARE PER MIGLIORARE LA VITA DEGLI STUDENTI - Si sta svolgendo in questi giorni, dal 18 al 20 marzo, un workshop promosso dalla Direzione generale per lo Studente, la Partecipazione e l'Integrazione che ha proprio lo scopo di migliorare l'insegnamento per i ragazzi che, a causa delle loro gravi condizioni di salute, vivono negli ospedali o che non possono muoversi da casa. E che, se non ci fossero le scuole in ospedale e a domicilio, si vedrebbero negati un diritto importantissimo, quello all'istruzione. Per continuare a lavorare in questo senso, al workshop di oggi parteciperanno tantissimi insegnanti e dirigenti scolastici che, con l'occasione, lavoreranno anche per presentare le nuove frontiere dell'insegnamento a distanza.

IL WORKSHOP PER I NOSTRI "BRACCIALETTI ROSSI" - Il workshop del 18 marzo ha coinvolto i dirigenti scolastici delle scuole ospedaliere e i rappresentanti degli Uffici scolastici regional. Nelle giornate del 19 e 20 marzo, i lavori si sono spostati presso l’Ata Hotel Villa Pamphili, Via della Nocetta 105, e interessano in particolare i docenti e i dirigenti delle scuole-polo regionali. Le conclusioni di venerdì sono affidate al sottosegretario Davide Faraone.

PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEI RAGAZZI MENO FORTUNATI - Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha dichiarato che l’istruzione in ospedale e a domicilioConsente a migliaia di ragazzi in degenza di non perdere il diritto allo studio attraverso il lavoro straordinario di insegnanti specializzati. Sono docenti che vanno ringraziati ogni giorno e che rappresentano la buona scuola che esiste già. Su questo fronte l’Italia è all’avanguardia, non vogliamo arretrare di un passo. È un fronte su cui vogliamo continuare ad investire”.

SKUOLA.NET SEGUE LE SCUOLE IN OSPEDALE - Skuola.net non poteva mancare e ha seguito la giornata di apertura del workshop. Subito si ribadisce la necessità del progetto e Antonio Marzano, presidente del Cnel si congratula con l'iniziativa e il Politecnico di Milano, con la voce di Susanna Cancassani propone già come migliorare il modo di fare didattica negli ospedali: "Portiamo la tecnologia ai ragazzi per offrire il supporto alla formazione". Ed è sempre il Politecnico, stavolta nelle vesti di Matteo Uggeri, a presentare il portale Scuole in ospedale, http://pso.istruzione.it/: "Cercheremo maggiore connessione con i social".

Serena Rosticci

Data pubblicazione 19 Marzo 2015, Ore 13:17
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