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18app: il Bonus cultura si "scambia", ma non si regala articolo

“Il bonus è mio e decido io come utilizzarlo, al limite posso anche lasciarlo scadere senza averlo speso. Ma cederlo gratis no, questo mai e poi mai”. Questa frase non l’ha detta nessuno ma, incredibilmente, sembra essere il pensiero della maggior parte dei neomaggiorenni, quelli che da due anni ricevono i 500 euro da spendere in prodotti culturali (i primi sono stati i nati nel ’98, ora è in corso l’operazione per quelli del ’99).

Non è un novità che molti ragazzi, di fronte alla scarsità di proposte acquistabili con il bonus cultura, abbiano tentato di venderlo - contravvenendo alle regole – barattandolo con soldi o cedendolo in cambio di prodotti ‘non culturali’. Ma, quando si tratta di regalarlo, la musica cambia. Non si fanno favori a nessuno. Anzi, non si deve neanche provare a chiederlo. Altrimenti la risposta rischia di essere molto ‘diretta’.

La richiesta d’aiuto di una ragazza ‘in difficoltà’ viene rispedita al mittente

Ha fatto molto discutere il post pubblicato sulla pagina Facebook 18app - Bonus Cultura 500€ 18enni – diciottapp, community di riferimento per migliaia di 18enni che hanno dubbi sul bonus. Nel lungo messaggio apparso qualche giorno fa, una ragazza proponeva quanto segue: farsi cedere i bonus non utilizzati (interamente o le somme non spese) da quei ragazzi che non lo avrebbero fatto entro il 31 dicembre 2017 (quando scadrà per la classe ’98). Il teorema era semplice: in tanti si lamentano di non sapere come utilizzare i 500 euro, non trovando in giro cose di loro gradimento da acquistare. A lei, invece, quei soldi potrebbero tornare molto utili: stando a quanto racconta, gli servirebbero per pagarsi dal prossimo anno l’iscrizione e i libri dell’università; motivando la richiesta come il frutto di una situazione familiare ‘difficile’.

Quasi nessuno vuole cedere il bonus, anche se non lo userà

Una gara di solidarietà che, però, sembra essere fallita prima ancora di cominciare. La Rete si è scatenata in commenti non proprio comprensivi. I più buoni gli hanno consigliato di cercarsi un lavoro e iniziare a mettere da parte i soldi necessari. Qualcuno si è mostrato più comprensivo, limitandosi comunque a una virtuale pacca sulla spalla. Altri hanno sollevato mille eccezioni pur di fargli capire che non avrebbe avuto il loro bonus: i libri si possono fotocopiare, ci sono le borse di studio, se è una cosa in cui credi pupi anche fare qualche sacrificio, ecc. Ma c’è stato anche chi ci è andato giù pesante, mettendo in dubbio la veridicità di quella storia o consigliandole direttamente di vergognarsi. Solo una netta minoranza si è detta disposta a cedergli una parte dei 500 euro, nonostante sia vietato. Ma la morale rimane la stessa: il bonus non si regala, al massimo si vende.

Marcello Gelardini