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18app, non ammazzate il Bonus Cultura: ecco perché dovrebbe continuare articolo

Una petizione su Change.org che, in pochi giorni, ha raccolto centinaia di firme. Il tema? 18app, il Bonus Cultura che non ha subito conquistato la prima tornata di maggiorenni ma che, con il tempo, si sta facendo strada nei loro cuori.

È infatti una studentessa del ‘98, Arianna Furi, ad aver creato, insieme ai suoi compagni di classe, la petizione che chiede al governo di portare avanti l’iniziativa, senza fermarsi (come si vocifera) ai 18enni del ’99. Il perché, ce lo siamo fatto dire da lei stessa.

Un regalo alla Generazione Z

L’idea è nata da un gruppo classe WhatsApp: “Parlando di 18app eravamo d’accordo che fosse un vero peccato che i ragazzi del 2000, amici o fratelli, più piccoli di un solo anno rispetto ai ‘99, non potessero averlo.” Così, con i suoi primi 20 firmatari, è partita la petizione: una scelta che i compagni di classe di Arianna hanno condiviso e che quindi – spiega la ragazza – nasce dai diretti interessati, dai ragazzi che comprendono l’importanza di questo “regalo alla nostra generazione”.
E’ bello che, per i 18 anni, lo Stato regali denaro da usare per conoscere meglio il patrimonio del nostro paese. Tanti ragazzi che conosco non erano mai entrati in un museo o in un teatro, prima di ricevere il Bonus, e ora hanno scoperto passioni che non avrebbero mai immaginato di sviluppare. Per questo il Bonus Cultura per noi è importante, perché spinge le persone a fare cose che altrimenti non avrebbe fatto”.

18app anche a scuola

Lo strumento ha aiutato anche alcuni professori a portare avanti una didattica innovativa e appassionante: “In alcuni casi – racconta Arianna – il Bonus è servito anche a nella didattica. So di un professore di Storia dell’Arte, veramente appassionato della sua materia, che ha organizzato, ogni week end, una visita da fare insieme alla sua classe grazie a 18app. Una vera e propria educazione alla bellezza che altrimenti sarebbe stata per lo meno difficile“.

Contrari, ma perché?

Non tutti però sono stati così entusiasti dell’iniziativa. Arianna, infatti, si è trovata di fronte ai pareri contrari di alcuni utenti del più importante gruppo Facebook su 18app (conta più di 14mila studenti iscritti). Le critiche al Bonus Cultura sono state essenzialmente di due tipologie: quelle di chi protesta sulle possibilità di acquisto ridotte (in particolare per i nati nel ’98), e quelle di chi si è lamentato di alcuni usi impropri del Bonus, di tutti quei ragazzi che hanno trovato “occasioni” di spesa non propriamente culturali. “Penso che ci siano diversi modi per spendere il Bonus Cultura, e che complessivamente sia stata un’esperienza positiva che arricchisce i giovani. È vero che a volte si sono trovati modi per aggirare le limitazioni, ma a farlo è stata comunque una minoranza di utenti”, risponde Arianna.

18app: da flop a top?

Ma le problematiche, lo sappiamo, non finiscono qui. Perché - come accennato - i primi dati sul Bonus Cultura non sono stati quelli di un successo clamoroso, anzi. Solo il 61% dei ’98 ha usufruito della possibilità. Per questo, dopo la conferma della seconda “edizione” dedicata ai ’99, sembra improbabile che i neo-18enni dei prossimi anni potranno festeggiare con i 500 euro su 18app. “Proprio in vista della prossima approvazione della legge di bilancio vogliamo far sentire le voci dei ragazzi per tenere in vita il Bonus Cultura. È un’iniziativa lodevole che ci stanno copiando anche all’estero” sostiene Arianna. “Il primo anno di Bonus è partito a rilento, è vero: dal punto di vista di noi studenti, il procedimento risultava macchinoso ed era quasi impossibile capirci qualcosa. La mancanza di info-point aggiornati e le troppe notizie contrastanti, oltre ai ritardi e alle complicazioni, hanno scoraggiato tanti ragazzi". – afferma Arianna - "Ma dopo un anno, i nuovi diciottenni hanno imparato a conoscerlo anche grazie a chi ci è già passato. Le procedure poi sono più rapide e c’è più chiarezza. Infatti sono già tantissimi i ’99 che hanno già in tasca il Bonus Cultura: i numeri saranno di sicuro diversi.

18app: non tutto è perduto

Un post sulla pagina Facebook del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, a una settimana dalla partenza del Bonus per i '99, conferma il cambio di direzione: “In soli 7 giorni, i neo-diciottenni nati nel ‘99 hanno già speso 3 milioni di euro dei loro Bonus Cultura in libri, musica, spettacoli, cinema e musei con 18App: il triplo rispetto all’anno scorso, dopo l’attivazione di 18App per i nati nel ‘98. Inoltre, le iscrizioni sono salite del 43% rispetto al 2016: un’enormità”. Ancora, quindi, niente è perduto: si aprono nuove speranze sul futuro di 18app?

Carla Maria Ardizzone