
Così come si fa con i libri dell’anno scolastico precedente o con la borsa ritenuta demodé, alcuni studenti hanno deciso di mettere in vendita il Bonus Cultura. Sì, hai capito proprio bene, il ‘regalo’ riservato ai ragazzi che compiono la maggiore età spendibile in attività culturali. Anziché spenderlo testi utili ad ampliare le proprie conoscenze o trascorrere una bella serata a teatro, alcuni preferiscono disfarsene, guadagnandoci sia ben chiaro! Contro questa pratica si è scagliato il post dell'amministratore del più numeroso gruppo Facebook dedicato a 18app (più di 15mila iscritti ad oggi), che raccoglie domande, dubbi e tutto quelle che sono le curiosità degli studenti sul bonus.
Bonus Cultura Vendesi
Ma cosa me ne faccio? Perché perdere tempo a pensare a come spenderlo se posso venderlo e guadagnarci una bella sommetta? Forse sono questi, conoscendo un po’ i ragazzi, i pensieri che potrebbero aver fatto quegli studenti neo diciottenni che hanno deciso, secondo il gruppo Facebook 18app, di mettere in vendita il proprio Bonus Cultura. Sì, anziché spenderlo in attività o beni, utili alla loro formazione e quindi al loro sapere, hanno deciso di rinunciare al Bonus e alle possibilità che dà, ma non certo al suo valore. Metterlo in vendita o scambiarlo è stata quindi la prima cosa che hanno pensato, peccato però che tale azione potrebbe avere delle conseguenze tutt’altro che piacevoli!
Il regolamento del Bonus Cultura
Dal gruppo Facebook l’amministratore ha subito avvisato che ha cancellato, e continuerà a farlo, tutti quei post che mettono in vendita il bonus. Ma sull'uso di 18app c’è anche un regolamento ben preciso che va rispettato, in caso contrario sono previste delle sanzioni. Nello specifico a vigilare sul corretto funzionamento della carta è il MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo). Quest’ultimo può, in caso di violazioni del regolamento o usi non corretti, arrivare a disattivare la carta dei beneficiari. Ma non solo, il MIBACT sempre in caso di violazioni può provvedere “alla cancellazione dall'elenco di una struttura, di un'impresa o di un esercizio commerciale ammessi”.
Manlio Grossi