
Lo scopo è quello di trasformare la scuola in uno spazio aggregativo, riempiendo i pomeriggi dei più giovani con attività di vario tipo nella fascia che va dalle 14:00 alle 17:00. Il progetto è ancora in fase di sperimentazione e per il momento è prevista la partecipazione delle scuole medie “Farini” e “Savena” e dell’istituto tecnico e professionale “Belluzzi-Fioravanti”.
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La scuola come luogo di aggregazione
”Vogliamo riproporre quel modello per tutto l’anno. Significa coprire un vuoto, dare l’idea che la scuola non è solo il banco, non solo un luogo del dovere, ma dove i ragazzi possono sentire proprio e viverlo coltivando passioni” commenta l'assessore alla scuola Daniele Ara, intervistato da “La Repubblica”. Donare una nuova dimensione alla scuola, per andare oltre la mera didattica, e combattere i fenomeni sempre più diffusi nelle periferie come ad esempio le baby gang.Ma alla base dell'iniziativa c'è soprattutto l'idea che la missione educativa della scuola dovrebbe andare oltre quello che è l'impianto tradizionale. Ripensare la scuola come spazio di crescita personale degli studenti. Ne è convinto Michele Todin, docente del “Belluzzi-Fioravanti”: ”Dalla scuola non si dovrebbe fuggire, noi crediamo all’idea che sia sempre più un luogo di aggregazione, un polo culturale per il quartiere, che possa offrire qualcosa di più agli adolescenti. Le difficoltà che vediamo nel post pandemia sono soprattutto al biennio. Sono ragazzi che hanno subito moltissimo le chiusure, meritano di vivere la scuola in modo più disteso” spiega l'insegnante.