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Lettera ex studentessa bocciata alla maturità

Una docente ha condiviso una lettera con la redazione di 'OrizzonteScuola' per raccontare il suo percorso da studentessa bocciata all’esame di maturità a insegnante nella stessa scuola in cui aveva vissuto il suo "fallimento".

Nella lettera, descrive le sue emozioni e la sua gioia nel tornare come professoressa di filosofia, proprio dove, anni prima, aveva ricevuto una bocciatura che aveva segnato la sua vita.

Indice

  1. Una bocciatura che diventa rivincita
  2. Il ritorno nella stessa scuola
  3. Una lezione di vita per i suoi studenti
  4. Un messaggio per gli educatori

Una bocciatura che diventa rivincita

La docente ha deciso di raccontare la sua storia alla redazione di ‘OrizzonteScuola’ per ispirare altri a non arrendersi di fronte alle difficoltà.

"Scrivo questa lettera perché ho voglia di raccontarti una storia, perché dimostra che nulla è impossibile e che i sogni, a volte, si realizzano", scrive nella sua lettera.
La docente ripercorre il suo cammino, iniziato con una bocciatura all'esame di maturità, quando aveva 18 anni.

Quella bocciatura, racconta, non è stata il risultato di un percorso di studi negativo.
Anzi, aveva una buona media, ma la commissione di professori esterni, che non conoscevano la sua preparazione, ha deciso di non ammetterla.

Il ritorno nella stessa scuola

Dopo anni di studio e determinazione, l'ex studentessa è tornata nella stessa scuola, ma questa volta con un ruolo completamente diverso: quello di professoressa di filosofia.

"Oggi, sono tornata in quella stessa scuola, non più da studentessa, ma da insegnante", scrive nella lettera condivisa da ‘OrizzonteScuola’.

"Ricordo ancora nitidamente ogni angolo di quell’istituto che frequentavo da adolescente, lo stesso indirizzo di studio, ma ora dalla parte opposta della barricata: professoressa di filosofia".

Una lezione di vita per i suoi studenti

Oggi la docente vuole trasmettere ai suoi studenti un'importante lezione: "La vita, a volte, offre l’opportunità di dimostrare a se stessi che una valutazione scolastica non è sempre veritiera, che un voto non è per sempre e non sempre corrisponde al proprio potenziale", scrive.

"Voglio che i miei alunni sappiano che non bisogna mai rinunciare ai propri sogni, che bisogna perseverare e lottare, perché nulla è impossibile", continua.

Un messaggio per gli educatori

Stefania si rivolge anche agli educatori, ricordando loro l'importanza di considerare gli studenti come individui con una storia da comprendere, non solo come numeri da valutare. 

"Oggi, brindo alla vita che mi ha sorpresa, ripagandomi delle sofferenze provate, proprio nella scuola in cui ora insegno", scrive, concludendo il suo racconto di rivincita.