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professore bestemmia contro il ministero e viene sospesoA seguito del cambio di nome del Ministero dell’Istruzione, avvenuto dopo le ultime elezioni politiche, un professore fiorentino su Facebook aveva scritto un post nel quale aveva offeso in modo blasfemo la scelta di aggiungere la parola “Merito” all’interno della dicitura ufficiale.

A nulla sono valse le scuse che il docente ha prontamente prodotto, in quanto è stato il Ministero stesso a chiedere al Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale di verificare la legittimità di quelle parole. Ebbene, dopo svariati mesi il verdetto emesso vede la sospensione per il prof incriminato.

Professore offende e bestemmia contro il nuovo nome del Ministero dell’Istruzione e viene punito

Già a ottobre scorso l’Usr Toscana, su segnalazione del Ministero, aveva aperto un’inchiesta per valutare gli aspetti disciplinari della vicenda. E oggi è arrivata la sentenza che ha stabilito che l’atto compiuto dal prof è di fatto in contrasto con le responsabilità e i doveri della funzione docente. Per questo il professore sarà oggetto di sanzione disciplinare quale la sospensione per 8 giorni con relativa che sospensione dello stipendio.

Infatti, nonostante il docente abbia immediatamente chiesto scusa, sempre tramite social, come riporta 'Tecnica della Scuola', questo non è bastato a evitare la sanzione. Il prof su Facebook aveva ammesso di aver sbagliato e di aver usato parole inappropriate che potevano ledere la sensibilità dei credenti: “Il commento nasce in un momento di sdegno e rabbia politica che ho espresso, da toscano ateo e laico, nella forma a tutti nota. Nelle mie intenzioni non vi era quella di offendere i credenti di religioni monoteistiche. Capisco però che l’accaduto, sia per il contenuto del singolo post che per come è stato riportato all’attenzione dell’opinione pubblica, abbia generato critiche politiche, da una parte, e, dall’altra, possa aver offeso la sensibilità religiosa dei miei concittadini”. E aveva concluso: “Mi dispiaccio quindi per aver urtato la sensibilità religiosa dei miei concittadini ed in particolare della comunità dell’Isolotto e offro pubblicamente le mie scuse alle persone ed alle comunità il cui sentimento religioso è stato offeso”.

Tuttavia il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici stabilisce che il dipendente deve astenersi da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione e deve evitare situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione.

In soccorso del prof è però arrivata la solidarietà del sindacato Flc Cgil che considera la sanzione ingiusta e penalizzante soprattutto per gli studenti, sostenendo che l’insegnante si era già scusato pubblicamente per l’utilizzo inopportuno dell’espressione.

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