
Il Miur ha pubblicato la graduatoria con i punteggi raggiunti dalle scuole che hanno partecipato al bando finalizzato alla creazione di ambienti digitali didattici innovativi. Ben 22 milioni i fondi stanziati in questa prima fase dal ministero dell’Istruzione per la realizzazione di un progetto molto ambizioso: integrare tecnologie all’avanguardia alla tradizionale didattica svolta in classe.
A rispondere all’avviso, pubblicato a fine novembre, sono state più di 5.000 scuole di tutta italia, tra superiori e medie. Ma, alla fine, ad accedere al finanziamento saranno solo 1.115 strutture, che più di altre hanno convinto con i loro progetti sulle trasformazioni di spazi e aule per fare spazio a una didattica coinvolgente e innovativa.
La voglia di innovazione parte dai docenti
Come detto, la sfida è stata raccolta da più di 5.000 strutture - un numero record per le azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale - che si sono messe in gioco inviando il loro progetto per innovazione nella scuola. E proprio a fronte di una partecipazione così alta è chiaro come le scuole abbiano il desiderio di fare un salto per quanto riguarda il loro modo di svolgere la normale didattica. Così il Miur, oltre ai fondi destinati alle scuole, ha stanziato anche 7.5 milioni per la formazione digitale dei docenti, così da dare ai professori gli strumenti per seguire gli alunni, nativi digitali a tutti gli effetti.
Boom di progetti approvati al sud: un caso?
Nella top 5 delle regioni col numero maggiore di progetti approvati c’è finalmente equa divisione tra Nord e Sud. Perché, ancora oggi, le distanze tra i due estremi d'Italia sono davvero ampie. Noi di Skuola.net, all'inizio dell'anno scolastico 2018/2019 abbiamo infatti svolto il nostro consueto sondaggio per verificare la presenza e l’uso di strumenti digitali nelle scuole italiane. Il quadro emerso vede la nostra penisola spaccata, con il Sud che arranca inesorabilmente. Ad esempio, il 78% degli studenti del Mezzogiorno è costretto a fare lezione senza alcun ausilio di strumenti elettronici. Non sempre però è colpa della struttura, nella maggior parte dei casi le classi hanno persino a disposizione in aula device digitali, ma hanno evidenti difficoltà nell’utilizzarle. Ciò a causa o della scarsa o nulla preparazione tecnologica degli insegnanti, o della noncuranza degli stessi verso i metodi elettronici di arricchimento della didattica o addirittura dell’impossibilità, nel 60% dei casi, di accedere a una rete Wi-Fi o LAN.Nonostante questi dati preoccupanti, ora le scuole da Roma in giù ora si prendono la loro piccola rivincita: infatti tra le prime cinque regioni con il maggior numero di progetti approvati dal Miur al primo posto troviamo la Campania, con ben 152 proposte che saranno finanziate dal Ministero. A seguire troviamo la Lombardia, con 130 progetti, il Piemonte con 119 scuole, il Lazio con 88 progetti e a chiudere il Veneto e la Puglia, entrambe con 78 idee vincenti.