
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, un liceo di Trieste ne ha approfittato per rinnovarsi e compiere un passo verso l’inclusione. Dal primo giorno di scuola, quasi tutti i bagni dell'istituto sono privi della distinzione tra maschi e femmine.
La decisione del liceo ha raccolto però anche svariate critiche e aperto un acceso dibattito sulle politiche no-gender all’interno degli istituti. La discussione ha coinvolto anche l’Ufficio scolastico regionale e l’Assessorato regionale dell’Istruzione.
La proposta della Dirigente del liceo
Un liceo scientifico di Trieste, che con quasi mille studenti iscritti risulta uno dei più frequentati, ha dato il via al nuovo anno scolastico sotto l’insegna dell’inclusività e del rispetto delle differenze. La Dirigente scolastica ha avanzato quella che lei stessa definisce, secondo quanto riporta ‘RaiNews’, una “proposta organizzativa” che prevede di eliminare la distinzione tra maschi e femmine in quasi tutti i bagni dell’istituto.
I bagni in fase sperimentale
Attualmente i bagni no-gender sono in fase sperimentale e si trovano solo su un unico piano della sede centrale dell’istituto, negli altri spazi i servizi igienici maschili e femminili restano due ambienti separati. “Se le ragazze mi dicono che la soluzione non le trova a loro agio o è poco funzionale, sono pronta a fare marcia indietro” ha dichiarato la preside. Prossimamente la dirigente scolastica, che si è insediata nel liceo solo da pochi mesi, avvierà per il collegio docenti anche momenti di formazione su stereotipi e discriminazioni.
Le polemiche
La decisione ha suscitato reazioni e polemiche, tra cui quella della Dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, che ha definito la proposta “ridicola”. Secondo l’Assessora regionale all'Istruzione, l’introduzione dei bagni no-gender è “una puntuale applicazione di posizioni politiche in un contesto sensibile, più utile alla propaganda che a promuovere la cultura dei diritti”. Tra gli studenti, invece, circolano opinioni contrastanti: in molti sono a favore dell’iniziativa, qualcuno resta contrario.
Chiara Galgano