
Da una parte 40 tra i migliori diplomati degli Istituti Alberghieri Italiani, in rappresentanza di 16 regioni. Dall’altra, professionisti docenti e professionisti della ristorazione. Ad unirli, oltre alla passione per la cucina, un’intensa settimana trascorsa alla Summer School di ALMA. Un progetto, giunto alla nona edizione e sostenuto dal Miur, che ha la finalità di offrire ai giovani opportunità formative di altissimo livello. Ma cosa ne pensano gli studenti che hanno preso parte alla Summer School? E i docenti? Noi di Skuola.net abbiamo raccolto le loro opinioni. Ecco cosa hanno detto.
GLI STUDENTI – “Un’esperienza stupenda e positiva”. Così Stefania Moroni, studentessa dell’Istituto Alberghiero Nebbia di Loreto, provincia di Ancona, descrive il suo percorso alla Summer School. A caratterizzare il progetto di ALMA, non solo l’organizzazione della didattica, che prevede teoria, pratica e uscite didattiche ma anche la possibilità di confronto. “Trovarmi lì assieme a persone con bagagli culturali e culinari differenti dal mio – continua Stefania - non solo ha aumentato le mie conoscenze ma mi ha fatto crescere”. Alla base della Summer School infatti, c’è l’intenzione di dare ai giovani l’opportunità di vivere per alcuni giorni l’esperienza della Scuola Internazionale di Cucina Italiana “È stata una grande opportunità per prendere coscienza delle reali prospettive che questo lavoro può dare se fatto con la giusta preparazione e passione" dichiara Davide Cracco, studente Dell’Istituto Alberghiero Carlo Porta di Milano. Un’opportunità, quella della Summer School di ALMA che i ragazzi sentono di consigliare.
I DOCENTI - A confermare la validità del progetto, lo chef Matteo Berti, coordinatore didattico di ALMA. “Il nostro obiettivo – afferma – è quello di trasmettere ai ragazzi la bellezza e la passione per questo mestiere”. Per farlo, ALMA ha messo a punto un’offerta formativa che spazia su diversi ambiti: dalla sezione dedicata alla cucina e alla pasticceria italiana, a quella dedicata alla sala, bar & sommellerie. Inoltre per dare ai partecipanti una preparazione completa a 360 gradi, grande spazio è dato alla storia e la cultura della cucina, l’analisi sensoriale inerente il patrimonio dei formaggi italiani, l’enologia, il bartending e il mondo del beverage, dalla birra alla degustazione del thè e dei distillati. Ad imparare, però, non sono solo i docenti “Ogni volta che si entra in aula si aziona un'alchimia, la didattica è uno scambio sinergico tra chi insegna e chi ascolta, ogni volta si esce cambiati da una lezione, altrimenti sarebbe solo un monologo”.
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