
I primi risultati stanno arrivando nella lunga battaglia per liberare gli alloggi occupati senza diritto da ex custodi scolastici. A seguito di una delibera approvata a gennaio di quest'anno dall'Assemblea Capitolina, che ne ha disciplinato il recupero e l'utilizzo, quasi la metà delle case occupate abusivamente è stata liberata.
Questi spazi, originariamente destinati ai custodi delle scuole, erano stati occupati per anni in modo illegittimo, non solo da ex custodi e loro eredi, ma anche da bidelli e personale non autorizzato.
A pochi mesi dall'approvazione del provvedimento, si entra nel vivo del progetto, con diversi municipi di Roma che hanno già avviato progetti di riconversione di queste strutture.
Le case rinate sono destinate a ospitare laboratori, aule e spazi per lo studio, trasformandosi in risorse preziose per la comunità scolastica.
Il progetto di recupero
Dopo l'approvazione della delibera, il primo passo è stato mappare gli immobili precedentemente destinati agli ex custodi e distribuiti in tutti i municipi della Capitale. La delibera stabilisce che possono rimanere in questi alloggi gli ex custodi che hanno compiuto 65 anni o che hanno un'invalidità di almeno il 67%, inclusi quelli con figli disabili.
Le condizioni necessarie sono due: deve esistere un provvedimento di concessione dell'alloggio e gli occupanti non devono possedere altri immobili. Secondo il presidente della Commissione Patrimonio e Politiche abitative, Yuri Trombetti, l'obiettivo è duplice: tutelare i più fragili e recuperare spazi per la comunità.
I primi risultati
Come sottolinea il presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) di Roma, Mario Rusconi, principale promotore del progetto di recupero, ad oggi sono 150 su 382 complessivi gli alloggi di ex custodi delle scuole superiori di Roma che sono stati liberati.
“Dopo molto tempo, siamo finalmente vicini a risultati positivi del lungo contenzioso, ultra decennale", ha commenta Rusconi a Il Tempo, "naturalmente stiamo aspettando che vengano liberati anche quegli appartamenti di prestigio delle scuole superiori del centro di Roma, dei quali va assolutamente verificata la congruità degli inquilini”.
Tutto questo però non è sufficiente spiega il Presidente di ANP: “Non basta ovviamente liberare due alloggi di ex custodi su cinque, serve poi che i Municipi e Città Metropolitana di Roma Capitale mettano mano alla ristrutturazione e alla messa in uso dei locali”.