Maria_Zanghi
Autore
3 min lettura
sciopero generale 8 marzo 2022Un segno di protesta, istituito dalla Confederazione COBAS, in sintonia con il sindacalismo conflittuale e con la mobilitazione femminista, che, nella data del prossimo 8 marzo, scenderanno in piazza per ribadire alcuni dei problemi che caratterizzano la nostra società.

Disparità salariale tra uomo e donne, violenze dentro e fuori il mondo del lavoro e il peggioramento della condizione femminile, aumentato anche a causa della pandemia da Covid-19. Queste alcune delle motivazione che spingeranno diversi settori a scioperare: dalla scuola, ai trasporti, al personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

Sciopero generale dell'8 marzo

Il prossimo martedì 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, molti lavoratrici e lavoratori del settore pubblico e privato decideranno di incrociare le braccia e di non recarsi sul posto di lavoro in segno di protesta. La manifestazione, organizzata dalla Confederazione COBAS, in sintonia con il sindacalismo conflittuale e con la mobilitazione femminista, si svolgerà per la sesta volta consecutiva nella data simbolica dell'8 marzo.

Scuola, trasporti e pubblica amministrazione in protesta

Lo sciopero coinvolgerà diversi settori pubblici, privati e cooperativi, tra cui quello scolastico, merci e logistica, il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (dalle ore 8:00 alle 14:00), dei trasporti, sia arerei, autostradali e marittimi. Come annunciato dallo Slai Cobas, la protesta interesserà in maggior modo il personale ferroviario, pubblico e privato, che si fermerà anche nella giornata del 7 marzo. La fascia oraria di astensione dal lavoro sarà compresa tra le ore 00:00 e le 21:00. Saranno previsti possibili disagi anche nel servizio di trasporto pubblico locale.

Le motivazione dello sciopero dell'8 marzo

Alla base della protesta c'è la volontà di non sottostare più alle continue disparità salariali, alla violenza di genere, all'interno e fuori dal luogo di lavoro, e il dilagante peggioramento della condizione femminile, soprattutto durante la pandemia.

Le donne sono coloro che hanno patito maggiormente la condizione data dal Covid-19: licenziate senza ragionevoli motivi, orari part-time imposti, aumento della precarietà e un salario sempre inferiore rispetto a quello riservato a un dipendente uomo, con le medesime mansioni. Senza dimenticare la necessità, per entrambi i sessi, di ottenere una scuola pubblica che garantisca il diritto allo studio per tutte e tutti, un lavoro stabile e un reddito soddisfacente per le lavoratrici e i lavoratori in ambienti davvero sanificati e adeguati, con investimenti massicci per il miglioramento delle strutture, la diminuzione del numero di alunni per classe, la libertà e inviolabilità delle persone e il rispetto delle differenze.

Data pubblicazione 1 Marzo 2022, Ore 15:09
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta