Concetti Chiave
- L'esofago è un organo dell'apparato digerente situato tra la faringe e lo stomaco, che consente il passaggio del cibo.
- È una struttura muscolare e vuota, con una "porta" che si apre solo per il cibo, prevenendo l'ingresso d'aria nello stomaco.
- L'esofago è fondamentale per ammorbidire il cibo grazie al suo ambiente umido, facilitando la digestione.
- Problemi comuni dell'esofago includono il singhiozzo, bruciore dovuto a cattiva digestione e secchezza legata al freddo.
- La struttura dell'esofago varia tra diverse specie animali e deve avere chiusure a entrambe le estremità per prevenire il reflusso.
Esofago – concetti
Con il termine esofago si intende quell’organo che è una delle parti dell’apparato digerente. Si trova dentro il collo, in particolare dopo la bocca e dopo la faringe, in una posizione accanto ad un organo simile ma che non serve per mangiare, bensì per respirare. Quindi comincia a una certa altezza del collo e finisce nel punto in cui inizia lo stomaco, dove in pratica sfocia. E’ una struttura vuota al suo interno, ma è fatta da muscoli ed è bagnata dentro. E’ allungato e circolare e al suo inizio ha una “porta” per apertura e chiusura: si apre solo se ci arriva cibo, non molecole di aria perché altrimenti avremmo la pancia piena dell’aria che respiriamo e le molecole di ossigeno non arriverebbero ai polmoni, dove sono necessarie, nello stomaco invece non servono. Purtroppo quando stiamo male l’esofago è coinvolto nella risalita del cibo che il nostro corpo rifiuta, nonché di quei liquidi naturalmente presenti in pancia e che servono per la digestione, che quindi dovrebbero stare nella pancia ma risalgono quando sono in troppa quantità e stiamo male. Come faremmo senza? Il cibo andrebbe direttamente dalla bocca al primo tratto di collo e poi giù per lo stomaco, senza essere ulteriormente ammorbidito dalla discesa in ambiente umido quale è appunto l’esofago. Inoltre, senza esso che fa passare solo il cibo, ci sarebbe confusione per il cibo e per l’aria per quanto riguarda dove devono andare.Inoltre, senza esofago, avremmo un inizio anticipato dello stomaco, che invece con la disposizione attuale si trova nel punto giusto. Anche se serve per il passaggio del cibo, anche l’esofago può non stare bene: per esempio se vi entra aria è sbagliato e c’è il singhiozzo; se brucia abbiamo problemi di digestione (ecco la relazione fra digestione ed esofago); se prendiamo freddo la sua umidità scompare e si asciuga e anche l’esofago partecipa al mal di gola; il tossire se non scende bene il cibo. Non è suddiviso in componenti molto differenti come invece succede per altri organi. Si trova negli esseri viventi animali (non i batteri e vegetali), con differenze in aspetto a seconda della specie e dell’età. Quello dentro l’esofago non è propriamente saliva ma è più che altro sostanza gelatinosa. Se deve partire dal collo e arrivare allo stomaco vuol dire che è abbastanza lungo. E’ importante che la parete che chiude l’esofago non ci sia solo all’inizio vicino la bocca ma ci sia anche alla fine, dove inizia lo stomaco, per evitare che ciò che è arrivato all’apparato digerente per un motivo qualsiasi ritorni indietro e lo sputiamo dalla bocca.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dell'esofago nell'apparato digerente?
- Cosa succede se l'esofago non funziona correttamente?
- Perché è importante che l'esofago abbia una "porta" all'inizio e alla fine?
- In quali esseri viventi si trova l'esofago e come varia?
L'esofago è responsabile del passaggio del cibo dalla bocca allo stomaco, assicurando che il cibo venga ammorbidito durante la discesa in un ambiente umido.
Se l'esofago non funziona correttamente, possono verificarsi problemi come il singhiozzo, bruciore dovuto a problemi di digestione, secchezza che contribuisce al mal di gola, e difficoltà nel passaggio del cibo.
La "porta" all'inizio e alla fine dell'esofago è cruciale per evitare che l'aria entri nello stomaco e per impedire che il contenuto dello stomaco risalga e venga espulso dalla bocca.
L'esofago si trova negli esseri viventi animali, con variazioni nell'aspetto a seconda della specie e dell'età, ma non è presente nei batteri e nei vegetali.