Concetti Chiave
- I terreni calcarei sono composti principalmente da carbonato di calcio, simile a quello presente nei gusci delle uova.
- I terreni silicei, come quelli argillosi e sabbiosi, derivano da rocce ricche di silice, un minerale comune nella crosta terrestre.
- Nei suoli naturali, i resti vegetali arricchiscono lo strato superficiale di humus, essenziale per il suolo.
- Nei terreni coltivati, la raccolta delle piante impoverisce il suolo, richiedendo l'uso di concimi per ristabilire l'equilibrio.
- Il letame, un concime naturale ricco di nutrienti, rende il suolo soffice e poroso, al contrario dei concimi artificiali.
Terreni calcarei e silicei
I terreni calcarei sono formati da roccia madre calcarea, costituita cioè da carbonato di calcio, un composto chimico presente anche nei gusci delle uova e nello scheletro di molti animali.
I terreni silicei derivano da rocce madri contenenti silice, minerale duro, molto frequente nella crosta terrestre. Sono silicei i terreni argillosi e quelli sabbiosi.
Nei suoli naturali o no coltivati i resti degli organismi vegetali arricchiscono continuamente lo strato superficiale di humus.
Nei terreni agricoli coltivati dall'uomo, invece, le piante vengono raccolte e il suolo un po' alla volta s'impoverisce delle sostanze utili alla crescita delle piante stesse.
Concimazione e fertilizzanti
Per ristabilire l'equilibrio si può ricorrere alla concimazione, cioè all'aggiunta nel terreno di concimi, sostanze organiche che favoriscono lo sviluppo della vegetazione.
Il letame è un concime naturale: si ottiene dalla deiezioni del bestiame. E' ricco di sostanze nutritive e rende il suolo soffice e poroso.
I concimi artificiali sono prodotti dall'industria chimica; contengono sostanze ricche di azoto, fosforo, potassio ma non ristabiliscono le caratteristiche di porosità e permeabilità del suolo.