Concetti Chiave
- Nel 1985 è stato rilevato un significativo assottigliamento dell'ozonosfera sopra il Polo Sud, con una diminuzione del 40% in 8 anni.
- L'assottigliamento dello strato di ozono ha avuto picchi e cali nel tempo, con importanti rilevazioni nel 1995, 2002 e 2006.
- La Nasa osserva che il "buco" si è ridotto nel 2013, ma non prevede una chiusura imminente.
- I clorofluorocarburi (Cfc) sono i principali responsabili della diminuzione dell'ozono, rilasciando cloro che distrugge le molecole di ozono.
- L'aumento delle radiazioni ultraviolette dovuto all'assottigliamento dell'ozono può causare danni significativi a umani, invertebrati e piante.
Il buco nell’ozonosfera
Nel 1985 un gruppo di ricercatori rese noto che nell’arco di 8 anni la concentrazione di ozono nell’atmosfera al di sopra del Polo sud era diminuita del 40%. Si cominciò allora a parlare del cosiddetto buco nell’ozonosfera. La riduzione dello strato di ozono sull’Antartide è proseguita con fasi alterne: vi sono stati momenti in cui si è verificata un’ulteriore diminuzione dell’ozono (più che di un «buco» si dovrebbe in realtà parlare di un assottigliamento dello strato di ozono) e periodi nei quali il fenomeno si è invece attenuato. Nell’autunno del 1995 altre rilevazioni compiute mediante i satelliti della Nasa hanno registrato un dimezzamento della quantità di ozono rispetto a quella rilevata vent’anni prima. Dopo un minimo
nell’assottigliamento, registrato nel 2002, un nuovo massimo si è avuto nel 2006. Poi, nel 2013, il «buco» si è ridotto: attualmente è inferiore alla media degli ultimi venti anni. Ma la Nasa non si sbilancia ancora sulla previsione che possa «richiudersi» in futuro. La maggior parte degli studiosi ritiene che la diminuzione dell’ozono sia causata essenzialmente dai clorofluorocarburi (o Cfc), gas composti di cloro, fluoro e carbonio, usati – in passato, mentre ora sono proibiti – nei sistemi refrigeranti (come i frigoriferi).Questi gas, una volta giunti nella stratosfera, assorbono i raggi ultravioletti e liberano gli atomi di cloro che contengono. Il cloro «attacca» le molecole di ozono, combinandosi con esse e liberando delle molecole di ossigeno. Al contrario della molecola di ozono (formata da 3 atomi di ossigeno), la molecola di ossigeno (formata da 2 atomi di ossigeno) non è in grado di assorbire le radiazioni ultraviolette provenienti dal Sole. Il risultato è che alla bassa troposfera giunge una quantità maggiore di radiazioni ultraviolette. Un aumento delle radiazioni ultraviolette in arrivo sulla superficie terrestre può causare gravi danni all’uomo (disturbi agli occhi, cancro della pelle) e soprattutto agli invertebrati (distruzione dei tessuti, morte) e alle piante (riduzione dell’attività fotosintetica e dell’accrescimento).
Domande da interrogazione
- Qual è la causa principale della diminuzione dell'ozono nell'atmosfera?
- Quali sono le conseguenze dell'assottigliamento dello strato di ozono sulla salute umana e sull'ambiente?
- Come si è evoluto il fenomeno del buco nell'ozonosfera nel corso degli anni?
La diminuzione dell'ozono è essenzialmente causata dai clorofluorocarburi (Cfc), gas composti di cloro, fluoro e carbonio, che una volta giunti nella stratosfera liberano atomi di cloro che attaccano le molecole di ozono.
L'assottigliamento dello strato di ozono porta a un aumento delle radiazioni ultraviolette sulla superficie terrestre, causando gravi danni all'uomo come disturbi agli occhi e cancro della pelle, e danni agli invertebrati e alle piante.
Il fenomeno ha avuto fasi alterne di diminuzione e attenuazione. Dopo un minimo nel 2002 e un massimo nel 2006, nel 2013 il buco si è ridotto, risultando attualmente inferiore alla media degli ultimi venti anni, ma la Nasa non prevede ancora una chiusura definitiva.