Concetti Chiave
- La prima legge del moto afferma che un corpo mantiene il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finché una forza esterna non interviene.
- Chiamata "legge" perché universalmente valida e riconosciuta dopo le osservazioni di Newton sul movimento degli oggetti.
- Questa legge è fondamentale per capire come mantenerlo in moto o fermarlo, con esempi pratici come l'uso dell'olio per le catene delle bici.
- Conosciuta anche come prima legge della dinamica e di Newton, poiché si riferisce al movimento e prende il nome dal suo scopritore.
- Viene studiata in fisica, scienze generali e nel funzionamento delle macchine industriali, oltre che nel calcolo delle traiettorie dei mezzi di trasporto.
Prima legge del moto
Cosa dice la prima legge del moto? La definizione della prima legge del moto afferma che un qualsiasi corpo (animato o inanimato) continua a stare fermo nella sua posizione o continua a camminare alla stessa velocità, direzione e verso in modo indeterminato (cioè “per sempre”), fino a che non c’è un fattore esterno (cioè che non dipende dallo stesso corpo) che modifica non il corpo ma la sua azione di star fermo o di movimento costante. Analizziamo questa definizione.Perché è chiamata prima legge? Prima di tutto questa è un’affermazione che poi l’uomo ha chiamato “legge” perché, dopo che Newton la elaborò, ci si rese conto che si trattava di qualcosa di sempre valido e applicabile, quindi di una legge.
Da quale osservazione è nata? E’ nata dalle osservazioni di Newton che stava studiando cosa influenzava il movimento degli oggetti e come questi reagivano di conseguenza. C’era così tanto da osservare che ne scaturirono fuori altre leggi e altri studi.
Ha delle conseguenze? Le conseguenze della prima legge del moto riguardano come questa legge può essere “ovviata”, cioè come aiutare un corpo a non fermarsi nel caso in cui ci serva appunto che continui ad andare avanti. Oppure è utile nel caso in cui dobbiamo ad un certo punto fermare un corpo, o mantenerlo fermo se ci sono forze esterne che inevitabilmente lo fanno o lo faranno spostare. Vediamo degli esempi. Esempi sono: catena e ruote della bici che devono girare, quindi si “ovvia” con l’olio adatto; i blocchi alle ruote delle sedie; gli adesivi nelle scale per non far scivolare i piedi, i quali continuerebbero a camminare sul gradino e quindi scivolare sul pavimento se non ci fossero gli adesivi a fermarli.
Perché si chiama anche prima legge della dinamica? Perché con il termine dinamica (e relative parole modificate) si indica ogni cosa che fa riferimento al movimento.
Perché si chiama anche prima legge di Newton? Perché spesso le leggi sono così importanti dato che hanno messo delle regole al funzionamento del mondo che si associa loro il nome di chi le ha dette per primo.
In quali materie si studia? Si studia nel funzionamento delle macchine industriali, in fisica, in scienze in generale, nello studio della traiettoria dei grandi (e medi) mezzi di trasporto per sapere quando iniziare a frenare (e interrompere il loro moto), considerando anche che non c’è solo il nostro freno come forza frenante ma anche altre come praticamente tutto ciò che sta attorno, ad esempio se c’è vento e si vuole guidare un mezzo bisogna tener conto se il vento contribuisce o blocca.
Domande da interrogazione
- Cosa afferma la prima legge del moto?
- Perché la prima legge del moto è chiamata anche prima legge di Newton?
- Quali sono le conseguenze pratiche della prima legge del moto?
- In quali ambiti si studia la prima legge del moto?
La prima legge del moto afferma che un corpo continua a stare fermo o a muoversi a velocità costante finché un fattore esterno non modifica il suo stato.
È chiamata prima legge di Newton perché Newton l'ha elaborata e le leggi sono spesso associate al nome di chi le ha formulate per primo.
Le conseguenze includono la necessità di applicare forze esterne per mantenere o fermare il movimento di un corpo, come l'uso di olio per le catene delle bici o adesivi per evitare scivolamenti.
Si studia in fisica, scienze, nel funzionamento delle macchine industriali e nello studio della traiettoria dei mezzi di trasporto.