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Concetti Chiave

  • L'alternanza delle stagioni è causata dall'inclinazione dell'asse terrestre e dal moto di rivoluzione della Terra, influenzando la durata di giorno e notte.
  • I solstizi e gli equinozi segnano i punti chiave dell'anno, determinando la massima e minima durata del giorno e l'uguaglianza tra giorno e notte.
  • La quantità di calore ricevuta da diverse aree dipende dalla durata del giorno, influenzando le temperature stagionali.
  • Le stagioni sono opposte nei due emisferi, con i periodi più caldi quando il giorno dura più della notte e viceversa.
  • La distanza della Terra dal Sole non influisce significativamente sull'alternanza delle stagioni, come dimostrato dal perielio in gennaio e afelio in luglio.

L’alternanza delle stagioni

Una conseguenza importante del moto di rivoluzione e dell’inclinazione costante dell’asse terrestre sul piano dell’orbita è la diversa durata del dì e della notte che si verifica nel corso dell’anno e nei vari luoghi della Terra. La durata massima del dì nell’emisfero boreale si presenta il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, mentre la durata minima del dì si verifica il 22 dicembre, giorno del solstizio d’inverno. Ci sono però due giorni dell’anno durante i quali dì e notte hanno pari durata per tutta la superficie terrestre: il 21 marzo, giorno dell’equinozio di primavera, e il 23 settembre, l’equinozio d’autunno. Gli equinozi corrispondono alle due sole posizioni della Terra, sulla propria orbita, nelle quali il circolo di illuminazione passa esattamente per i poli. Ai solstizi invece il circolo di illuminazione è tangente a due paralleli particolari che vengono denominati Circolo polare artico (che si trova 66° 33' a Nord dell’Equatore) e Circolo polare antartico (66° 33' a Sud dell’Equatore).I valori della latitudine dei tropici – cioè i paralleli sui quali il Sole è allo Zenit a mezzodì dei solstizi (23° 27', Nord e Sud) – e quelli della latitudine dei circoli polari sono connessi, dunque, all’angolo che l’asse terrestre forma con la perpendicolare al piano dell’orbita. Dalla durata del dì dipende, a sua volta, la quantità di calore ricevuta dai vari luoghi della superficie terrestre.
Estendendo l’osservazione a tutto il periodo di tempo che la Terra impiega per compiere una rivoluzione completa intorno al Sole, possiamo dire che:i periodi dell’anno in cui il dì dura più della notte sono periodi più caldi; i periodi in cui la notte dura più del dì sono periodi più freddi; quando il dì e la notte hanno durata poco diversa si registrano temperature intermedie. Questo continuo avvicendarsi durante l’anno di periodi più caldi, periodi intermedi e periodi più freddi viene indicato come alternanza delle stagioni. Le stagioni sono invertite nei due emisferi. La variazione della distanza del nostro pianeta dal Sole non ha invece importanza nel succedersi dei periodi più caldi e più freddi durante l’anno. Tanto è vero che la Terra si trova in perielio, ossia più vicina al Sole, all’inizio di gennaio (quando nel nostro emisfero è pieno inverno) e in afelio all’inizio di luglio (per noi, il mese più caldo).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la causa principale dell'alternanza delle stagioni sulla Terra?
  2. L'alternanza delle stagioni è causata dal moto di rivoluzione della Terra e dall'inclinazione costante dell'asse terrestre rispetto al piano dell'orbita.

  3. Cosa accade durante gli equinozi e i solstizi?
  4. Durante gli equinozi, il dì e la notte hanno pari durata su tutta la Terra, mentre ai solstizi il circolo di illuminazione è tangente ai circoli polari, determinando la massima e minima durata del dì.

  5. Come influisce la durata del dì sulle temperature stagionali?
  6. La durata del dì influisce sulla quantità di calore ricevuta, con periodi di dì più lungo che risultano più caldi e periodi di notte più lunga che risultano più freddi.

Domande e risposte