Concetti Chiave
- Le piante si adattano a condizioni climatiche e del suolo avverse, competendo con altre piante e animali.
- Il fico d'India, comune nel sud Italia, è un esempio di pianta grassa adattata a regioni aride con radici profonde e foglie trasformate in aculei.
- Le piante acquatiche, come la ninfea e la pontederia galleggiante, si adattano all'ambiente acquatico con radici ancorate o sospese.
- Le piante acquatiche contengono tessuti ricchi di aria per galleggiare e sopravvivere in ambienti acquatici.
- La caduta delle foglie nelle piante latifoglie è un adattamento per ridurre la siccità e eliminare sostanze di rifiuto, variando tra regioni tropicali e temperate.
L'adattamento delle piante all'ambiente
Le piante per sopravvivere lottano non soltanto tra loro e contro gli animali, ma anche contro le avversità del clima e del suolo. -Vi sono infatti delle piante che si sono adattate alle difficili condizioni di vita proprie delle regioni aride e calde. Un esempio è il fico d'India pianta grassa comune nell'Italia meridionale e insulare. Questa pianta grassa cresce in luoghi aridi e rocciosi. Ha radici molto sviluppate che penetrano fra le pietraie in cerca di umidità. Le pale verdi di cui è formato il fico d'India, rappresentano soltanto il fusto e compiono la funzione clorofilliana. Le foglie invece sono trasformate in pungentissimi aculei. Il fusto durante le piogge autunnali accumula la maggior quantità di acqua possibile e diviene turgido; per tutta la durata della stagione secca poi, chiude gli stomi e riduce al minimo la perdita d'acqua per traspirazione. E' così che il fico d'India riesce a sopravvivere, a fiorire e a fruttificare. Analogalmente all'opunzia si comportano numerose cactacee che vivono nel deserto dell'Arizona e in altre regioni aride e calde.
-Esistono inoltre delle piante che si sono adattate a vivere nell'acqua e da essa ricevono gli alimenti: si chiamano piante acquatiche.
Possono essere fissare al suolo oppure no. La ninfea, per esempio, ha le radici ancorate al fondo dell'acquitrino; mentre la pontederia galleggiante ha le radici sospese in acqua. E' interessante notare che tali piante, dovendo galleggiare, hanno dei particolari tessuti contenenti aria che le mantengono a galla.
A conclusione di queste considerazioni sull'adattamento delle piante, viene spontaneo un richiamo al fenomeno della caduta delle foglie,di cui si è parlato nel primo volume. Non è il caldo, ne il freddo che fanno cadere le foglie delle piante latifoglie. E' la pianta stessa che provvede ad eliminarle per difendersi dalla siccità, oltre che per liberarsi da alcune sostanze di rifiuto. Ecco il motivo per cui nelle regioni tropicali le piante lasciano cadere le foglie durante l'estate; mentre nelle regioni temperate tale fenomeno si verifica all'inizio dell'autunno.
Domande da interrogazione
- Come si adattano le piante alle condizioni aride e calde?
- Quali sono le caratteristiche delle piante acquatiche?
- Perché le piante latifoglie perdono le foglie?
Le piante come il fico d'India si adattano alle condizioni aride e calde sviluppando radici profonde per cercare umidità, trasformando le foglie in aculei per ridurre la perdita d'acqua e accumulando acqua nel fusto durante le piogge.
Le piante acquatiche, come la ninfea e la pontederia galleggiante, si adattano all'ambiente acquatico avendo radici ancorate o sospese e tessuti contenenti aria per galleggiare.
Le piante latifoglie perdono le foglie per difendersi dalla siccità e liberarsi da sostanze di rifiuto, un fenomeno che avviene in estate nelle regioni tropicali e in autunno nelle regioni temperate.