Imma Ferzola
Autore
Ragazza piange a letto mentre guarda fotografia

Quando una relazione fa male, quando non si ha più nulla da dirsi, quando non c'è niente che leghi, sorge spontaneo chiederselo: perché non riusciamo a lasciare andare l'altro?

La psicologia e le testimonianze vengono in nostro aiuto: il mix di emozioni contrastanti, aspettative deluse, timori del futuro e legami costruiti nel tempo, ci impedisce di chiudere una relazione.

Indice

  1. In che modo le aspettative ci sabotano?
  2. Perché la confusione emotiva ci tiene fermi?
  3. La paura del futuro è più forte della sofferenza del presente
  4. L'idealizzazione del partner e la delusione successiva
  5. Perché anche "chi fa soffrire" decide di restare?

In che modo le aspettative ci sabotano?

Molti raccontano che la difficoltà nasce da ciò che si era immaginato della relazione. La difficoltà più grande sta nell'accettare che l'idillio iniziale possa cambiare.

Quando la situazione cambia, accettare che quella storia non rispecchi più le aspettative può sembrare un fallimento. Ci si aggrappa a ciò che è stato, restando legati all’immagine del partner dei primi tempi e si fa fatica a vedere ciò che accade ora.

Perché la confusione emotiva ci tiene fermi?

Secondo le testimonianze, la confusione gioca un ruolo centrale: si sovrappongono emozioni diverse come: 

  • rabbia,
  • delusione,
  • nostalgia,
  • paura. 

La mente e il cuore vanno in direzioni opposte e non riescono a dialogare. Ci si ritrova intrappolati in un loop, un labirinto emotivo dal quale è difficile uscire.

La paura del futuro è più forte della sofferenza del presente

Spesso non ci si lascia per la paura di stare peggio fuori dalla relazione. L’idea di non trovare alternative, di rimanere soli o di pentirsi paralizza. Una bassa autostima e poca indipendenza dall'altro portano a percepire la scelta di lasciare andare come troppo rischiosa, e senza alternative.

L'idealizzazione del partner e la delusione successiva

Le illusioni positive sono un altro nodo importante: tendiamo a vedere il partner in modo più positivo di quanto sia. Si valorizzano alcune qualità e se ne ignorano altre, anche quando pesano di più.

Spesso, però, quando il legame è diventato profondo, ci si scontra con la realtà: il partner viene percepito per quello che è davvero, ma spezzare quel legame risulta difficile.

Perché anche "chi fa soffrire" decide di restare?

Spesso nella dinamica di coppia uno dei due causa più dolore all'altro, allora perché si continua a restare nella relazione? A volte si resta per paura di essere solo, per mancanza di alternative o per analfabetismo emotivo: l’incapacità di amare perché nessuno ha mai insegnato come si fa. Anche da questa prospettiva, la relazione si regge su basi fragili, ma continua.

Lasciare chi ci fa stare male non è quasi mai una scelta semplice, e i motivi che ci trattengono sono spesso più profondi e complessi di quanto appaia a chi osserva dall’esterno.

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