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Ritorno a scuola senza stress

Dopo tre mesi di vacanze, sveglie dimenticate e ritmi lenti, il ritorno a scuola può sembrare una montagna da scalare. Non è solo il dover rimettere la sveglia presto: c’è il peso dei compiti delle vacanze (magari lasciati a metà), la prospettiva di nuove verifiche, l’ansia da primo giorno

Eppure il rientro non deve trasformarsi per forza in una fonte di stress: con qualche strategia pratica si può riprendere la marcia senza traumi. Dai compiti al sonno, dal metodo di studio all’alimentazione, fino alla scelta del compagno di banco, bastano accorgimenti semplici per ritrovare il passo giusto e rendere il rientro più leggero. Ecco dieci regole che aiutano a partire con il piede giusto e a trasformare il primo giorno in una nuova opportunità.

Indice

  1. Compiti arretrati: non rincorrerli all’ultimo minuto
  2. Scegliere (e testare) un metodo di studio efficace
  3. Dare ritmo alla giornata con orari precisi
  4. Con i prof, attenzione e collaborazione
  5. Compiti pomeridiani: zero notifiche, massima concentrazione
  6. Tempo libero, ma ben calibrato
  7. Giocare d’anticipo per liberare tempo
  8. Ripristinare il sonno regolare
  9. Alimentazione equilibrata per energia e concentrazione
  10. Scegliere il compagno di banco come alleato

Compiti arretrati: non rincorrerli all’ultimo minuto

Se i compiti delle vacanze non sono finiti, inutile ridursi a passare ore insonni la sera prima del rientro: il risultato sarebbe soltanto arrivare in classe esausti. Meglio puntare sull’essenziale, sfruttando appunti, schemi e riassunti per non presentarsi del tutto a mani vuote. 

Fare selezione, concentrandosi sui capitoli più importanti o sugli esercizi più ricorrenti, è più produttivo che tentare di fare tutto in fretta. E ricordate: la notte prima di ricominciare vale più dormire otto ore che ripetere in fretta e furia le ultime pagine.

Scegliere (e testare) un metodo di studio efficace

L’inizio dell’anno è il momento ideale per provare a migliorare il proprio metodo di studio. Non significa stravolgere tutto, ma sperimentare tecniche diverse: mappe concettuali, riassunti scritti a mano, schede di ripasso. 

Un metodo funziona solo se permette di risparmiare tempo e ricordare meglio. Per questo conviene osare all’inizio, quando la pressione delle verifiche è più bassa: capire come studiare in modo efficace è un investimento che ripaga per tutto l’anno scolastico.

Dare ritmo alla giornata con orari precisi

Un errore comune è mettersi a studiare senza una pianificazione chiara. Decidere in anticipo quante ore dedicare ai compiti, fissare pause brevi e distribuite, stabilire quando smettere: una tabella di marcia realistica è un alleato potente contro la tentazione di rimandare. 

Non serve un’agenda militare, ma la regola è semplice: più il tempo è scandito, più aumenta la concentrazione. Così si lascia spazio anche ad attività extra senza sensi di colpa.

Con i prof, attenzione e collaborazione

Costruire un buon rapporto con gli insegnanti non significa diventare “cocchi”, ma semplificarsi la vita. Segnare i compiti sul diario, ascoltare con attenzione, fare domande pertinenti: piccoli gesti che creano fiducia e riducono incomprensioni. 

Prendere appunti è un altro strumento sottovalutato: non solo dimezza lo studio a casa, ma aiuta a fissare subito i concetti chiave. Il primo giorno è l’occasione per mostrare la giusta disposizione: meglio iniziare con il piede giusto che dover recuperare più avanti.

Compiti pomeridiani: zero notifiche, massima concentrazione

Studiare con il telefono a fianco è il modo migliore per triplicare i tempi. Le notifiche spezzano la concentrazione e ogni interruzione costa minuti preziosi. Il consiglio è semplice: silenziare le chat, disconnettere i social e allontanare lo smartphone fino alla pausa stabilita. All’inizio può sembrare difficile, ma la differenza si vede subito: più compiti svolti in meno tempo e più libertà a fine giornata.

Tempo libero, ma ben calibrato

Il rientro non deve significare dire addio al divertimento. Anzi, attività sportive, hobby o uscite con gli amici sono indispensabili per ricaricare le energie. L’importante è mantenere un equilibrio: dedicare tutto il pomeriggio al relax significa accumulare lavoro e stress, mentre ritagliarsi un’ora per sé aiuta a tornare sui libri con più lucidità e motivazione. La regola, anche qui, è semplice: meglio poco ma costante, che tanto e disordinato.

Giocare d’anticipo per liberare tempo

Finire i compiti prima del previsto non è solo una soddisfazione: è un’opportunità. Anticipare gli esercizi dei giorni successivi permette di guadagnare tempo libero nei momenti più intensi, come prima delle verifiche o durante i weekend. Questo atteggiamento previene la sensazione di “essere sempre in ritardo” e regala spazi da dedicare ad attività che altrimenti verrebbero trascurate.

Ripristinare il sonno regolare

Dopo le vacanze, dove si va a dormire tardi e ci si alza senza orari fissi, il corpo deve riadattarsi ai ritmi scolastici. Andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, già qualche giorno prima del rientro, aiuta a evitare il trauma della sveglia. 

Un sonno regolare migliora memoria, concentrazione e umore: nessuna strategia di studio funziona davvero se si è costantemente stanchi.

Alimentazione equilibrata per energia e concentrazione

Il cibo influenza direttamente la capacità di concentrazione. Dopo mesi di gelati e pizze, è utile tornare a una dieta regolare: colazione completa per affrontare la mattina, pranzo non eccessivo per evitare cali di energia, spuntini sani nel pomeriggio. Niente diete drastiche, ma piccoli accorgimenti che aiutano a sentirsi leggeri e più reattivi durante le ore di lezione e lo studio a casa.

Scegliere il compagno di banco come alleato

Il compagno di banco può rendere le giornate di scuola più facili o più complicate. Non è detto che debba essere l’amico più stretto: a volte è meglio sedersi accanto a chi sa stimolare allo studio o mantenere la calma nei momenti di tensione. 

Il compagno giusto è quello che ti aiuta a rimanere concentrato, che lavora bene in coppia e non ti trascina a chiacchierare di continuo. Una scelta strategica che incide sull’intero anno scolastico.

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