Concetti Chiave
- Hermann von Helmholtz si oppose al vitalismo del suo maestro Johannes Mueller, sostenendo un approccio empirico che includeva la misurazione della velocità di conduzione degli stimoli nervosi.
- Adottò le geometrie non euclidee per superare il paradigma kantiano, affermando che le percezioni spaziali derivano dall'esperienza piuttosto che da categorie innate.
- La teoria della percezione dei colori di Helmholtz si basa sulla presenza di tre tipi di coni nella retina, ognuno sensibile a colori fondamentali, spiegando così le variazioni e i deficit di percezione cromatica.
- Helmholtz sviluppò anche una teoria della percezione dell'altezza tonale, sostenendo che ogni cellula ciliata trasmette segnali associati a specifiche frequenze sonore.
- Il principio dell'inferenza inconscia di Helmholtz descrive come le esperienze passate influenzino le percezioni attuali, utilizzando associazioni per creare costanze percettive e correggere le percezioni sensoriali.
Nasce a Potsdam nel 1921, ebbe come maestro Johannes Mueller, vitalista, al quale si oppose con il suo empirismo per esempio con la misura della velocità di conduzione degli stimoli nervosi.
Indice
Geometrie non euclidee
Egli aderì alle geometrie non euclidee, ossia quelle che concepivano ad esempio spazi iperbolici. Questo gli permise di sganciarsi dal paradigma kantiano per il quale ci sono categorie spaziali euclidee a priori presenti nella mente umana → la sua dottrina empirista si spinge fino alla percezione dello spazio.
Principio dell'energia nervosa specifica
H. prende dal suo maestro il principio dell’energia nervosa specifica che afferma che la natura degli impulsi che un nervo trasmette ai centri nervosi non dipende dalla natura dell’agente che ha dato origine allo stimolo, ma da quella del nervo in questione – ad esempio il nervo ottico avrebbe sempre trasmesso impulsi visivi, anche se fosse stato sollecitato meccanicamente o elettricamente.
Teoria della
Teoria della percezione cromatica
Essa deriva dall’esistenza nella retina di diverse cellule sensibili alla lunghezza d’onda della luce: i coni e i bastoncelli. H. divide i primi in tre tipi, a seconda della loro sensibilità a diversi colori fondamentali (rosso verde e violetto). Secondo H., la mescolanza in proporzioni opportune degli impulsi provenienti dai diversi coni avrebbe portato alla percezione di tutti gli altri tipi di colori. Qui il principio dell’energia nervosa specifica è evidente in quanto i tre tipi di cellule possono rispondere solo in un modo indipendentemente dallo stimolo. Questa teoria spiega i deficit di percezione cromatica.
Teoria della
Teoria della percezione acustica
Secondo il solito principio ogni singola cellula ciliata trasmette segnali dovuti a determinate frequenze tonali acustiche.
Teoria della percezione
Secondo lui,l’esperinza passata fa sì che si tenda a correggere le percezioni attuali attraverso un atto di giudizio → l’inferenza inconscia che ciascuno di noi compie inconsapevolmente di fronte a una percezione. Le sensazioni si accumulano nell’esperienza passata. L’esperienza passata integra (e corregge) le percezioni attuali con un atto di giudizio per cui anticipa certe proprietà dello stimolo che non sono immediatamente presenti sensorialmente. Questo processo di inferenza avviene sotto il livello della coscienza e noi ne percepiamo solo il risultato percettivo.
Costanze percettive e stimolo prossimale
Un esempio di questo processo sono le costanze percettive. Nella nostra percezione visiva ciò che abbiamo direttamente a disposizione è lo stimolo prossimale, ossia l’immagine retinica proiettata dalla luce riflessa dagli oggetti. Non abbiamo però accesso allo stimolo distale, ossia all’oggetto stesso: a questo risaliamo solo sulla base dello stimolo prossimale. Quest’ultimo varia continuamente in base alla legge della geometria proiettiva: lo stimolo prossimale muta dimensioni e forma eppure per noi un’oggetto rimane sempre uguale a se stesso, nonostante il variare della sua posizione. Questo fenomeno è dovuto all’inferernza inconscia che permette la costanza percettiva → il sistema percettivo, in base all’esperienza passata, compie un ragionamento inconsapevole per cui, per esempio, se vede un oggetto e sa che questo è lontano, corregge la grandezza percepita ingrandendola.
Esempio sul colore → contrasto simultaneo. Un piccolo quadrato grigio messo in uno sfondo rosso verrà percepito verdastro e viceversa. In questo caso il soggetto percepirebbe il quadrato grigio come immerso nella luce ambientale dello stesso colore della luce inducente → l’operazione di giudizio inconscio porta a sottrarre al grigio una componente cromatica dello stesso colore della superficie inducente, facendo così comparire il colore complementare.
Come faccio a sapere che una cosa che varia così tanto quando mi allontano o cambio posizione sia lo stesso oggetto? Grazie fondamentalmente all’esperienza pregressa → aspettative formate con l’esperienza, per l’esigenza di creare ordine nel mondo.
Associazionismo e conoscenze complesse
Il principio sottostante all’inferenza inconscia è l’associazionismo, cioè la teoria per cui le conoscenze complesse si formano a partire dalla combinazione di unità elementari di origine sensoriale, che rappresentano direttamente le proprietà degli stimoli fisici.
Domande da interrogazione
- Chi era Hermann von Helmholtz e quale fu il suo contributo principale alla scienza?
- Qual è il principio dell'energia nervosa specifica secondo Helmholtz?
- Come spiega Helmholtz la percezione del colore?
- Cosa sostiene la teoria della percezione dell'altezza tonale di Helmholtz?
- In che modo l'inferenza inconscia influisce sulla percezione secondo Helmholtz?
Hermann von Helmholtz, nato a Potsdam nel 1921, fu un allievo di Johannes Mueller e si distinse per il suo empirismo, opponendosi al vitalismo del suo maestro. Contribuì significativamente alla scienza misurando la velocità di conduzione degli stimoli nervosi e aderendo alle geometrie non euclidee, sfidando il paradigma kantiano delle categorie spaziali euclidee a priori.
Il principio dell'energia nervosa specifica di Helmholtz afferma che la natura degli impulsi trasmessi dai nervi ai centri nervosi dipende dal tipo di nervo e non dalla natura dello stimolo. Ad esempio, il nervo ottico trasmette sempre impulsi visivi, indipendentemente dal tipo di stimolo ricevuto.
Helmholtz spiega la percezione del colore attraverso l'esistenza di diverse cellule nella retina, i coni e i bastoncelli, sensibili a diverse lunghezze d'onda della luce. I coni sono divisi in tre tipi, ciascuno sensibile a un colore fondamentale (rosso, verde, violetto), e la mescolanza degli impulsi da questi coni permette la percezione di tutti gli altri colori.
La teoria della percezione dell'altezza tonale di Helmholtz sostiene che ogni cellula ciliata trasmette segnali dovuti a specifiche frequenze tonali acustiche, seguendo il principio dell'energia nervosa specifica.
Secondo Helmholtz, l'inferenza inconscia permette di correggere le percezioni attuali basandosi sull'esperienza passata. Questo processo avviene sotto il livello della coscienza e consente di mantenere costanze percettive, come riconoscere un oggetto nonostante le variazioni di dimensione e forma dovute alla distanza o posizione.