Concetti Chiave
- La Gestalt nasce nel 1912 con le ricerche di Max Wertheimer, che si concentra sul movimento stroboscopico per sfidare la teoria associazionistica.
- Wertheimer dimostra che le esperienze percettive sono strutturate e non semplicemente collezioni di elementi individuali.
- Il movimento apparente, come nel cinema, sfida la percezione elementaristica mostrando un'organizzazione percettiva globale.
- Esperimenti sul movimento stroboscopico rivelano che la percezione può mostrare qualità emergenti, non presenti nei singoli stimoli fisici.
- La teoria della Gestalt sostiene che le qualità del tutto percettivo possono precedere la consapevolezza delle singole parti costitutive.
Origini della Gestalt
La data di nascita della G viene posta nel 1912, anno in cui Max Wertheimer pubblica i risultati di due anni di ricerche con l’assistenza di Khoeler e Koffka. Egli fu allievo di Stumpf il quale gli trasmise il suio atteggiamento olistico e la constatazione della prevalenza delle proprietà globali su quelle dei singoli elementi costitutivi.
Teoria del movimento apparente
W si mosse non tanto sul piano teorico, quanto più su quello sperimentale, cercando di falsificare con evidenze sperimentali indiscutibili i principi associazionistici.
W analizzò in particolare uno specifico tipo di movimento apparente, quello stroboscopico. È questo alla base della percezione del movimento cinematografico → i fotogrammi vengono proiettati sullo schermo per 1/48 sec intermezzati dallo stesso periodo di buio. Lo spettatore in questo caso unifica percettivamente i fotogrammi e vede una sola immagine in movimento continuo. Questo movimento apparente poneva un serio problema alla teoria elementaristica della percezione. Una teoria di questo genere affermava che non poteva darsi movimento senza uno spostamento corrispondente della stimolazione visiva sulla retina → nel movimento stroboscopico gli elementi sono statici, eppure il movimento viene percepito. W afferma che un fenomeno del genere presuppone una organizzazione globale precedente, nel processo percettivo, rispetto agli elementi.
Secondo Wertheimer:
• Le nostre esperienze non sono presenti alla coscienza come collezioni di elementi, ma ognuno di questi si compone con una caratteristica appartenenza agli altri. Gestalt sono queste esperienze strutturate
• L’oggetto percepito è qualcosa di più e di diverso rispetto alla totalità sommata degli elementi individuali → le qualità del tutto possono raggiungere la coscienza prima delle parti individuali.
• La Gestalt balza fuori dalla collezione caotica degli elementi.
Esperimento sul movimento stroboscopico. → si assiste alla percezione della luce che si muove. In realtà ci sono due luci che si accendono e spengono sequenzialmente in due punti diversi. La percezione deriva da uno stimolo completamente diverso, in quanto in esso non c’è movimento! La percezione in questo caso presenta l’emergenza di una qualità totalmente discontinua (a differenza per esempio del quadrato di punti, in cui continuo a vedere i punti) → l’elaborazione fatta dallo psichismo fa qualcosa di inatteso rispetto allo stimolo. Il mondo fenomenico ci dice che noi assistiamo a qualità percettive che dipendono dall’elaborazione indogena degli stimoli che porta a fenomeni irriducibili rispetto alla controparte fisica. Questo è un movimento apparente, ossia ciò che si mostra come fenomeno. Visto che le qualità percettive sono così distanti dagli stimoli fisici va scalzato l’assunto di costanza, secondo cui c’è corrispondenza punto a punto tra la percezione e lo stimolo fisico.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'anno 1912 nella nascita della psicologia della Gestalt?
- Come il movimento stroboscopico sfida la teoria elementaristica della percezione?
- Cosa afferma Wertheimer riguardo alle esperienze percettive?
- Qual è il ruolo dell'elaborazione psichica nella percezione secondo l'esperimento sul movimento stroboscopico?
L'anno 1912 è significativo perché Max Wertheimer pubblicò i risultati delle sue ricerche, segnando l'inizio della psicologia della Gestalt, con l'assistenza di Köhler e Koffka.
Il movimento stroboscopico sfida la teoria elementaristica perché, nonostante gli elementi siano statici, viene percepito movimento, suggerendo che la percezione si basa su un'organizzazione globale piuttosto che su stimolazioni visive individuali.
Wertheimer afferma che le esperienze percettive non sono semplici collezioni di elementi, ma sono strutturate in modo che le qualità del tutto emergano prima delle parti individuali, formando una Gestalt.
L'elaborazione psichica gioca un ruolo cruciale, poiché crea percezioni che non corrispondono direttamente agli stimoli fisici, dimostrando che le qualità percettive emergono da un'elaborazione interna piuttosto che da una semplice somma di stimoli.