Concetti Chiave
- L'attaccamento è fondamentale per la sopravvivenza e la formazione del legame tra il bambino e chi si prende cura di lui, influenzando lo sviluppo dell'identità.
- Esistono quattro tipologie di attaccamento: sicuro, evitante, ambivalente e confuso, ognuna con reazioni diverse alla separazione dalla figura di attaccamento.
- La separazione prolungata dalla figura di attaccamento può causare comportamenti negativi nei bambini, che possono migliorare se il legame viene ristabilito entro sei mesi.
- Il rapporto tra bambino e genitore evolve da un ruolo di protezione a uno di guida, con il bambino che sviluppa autonomia e capacità di dire "no".
- Le teorie di Izard, Srovfe e Bridges offrono diverse prospettive sullo sviluppo emotivo nei bambini, indicando che alcune emozioni sono innate mentre altre si sviluppano nel tempo.
Indice
Il legame tra bambino e caregiver
L’attaccamento è un meccanismo connesso alla sopravvivenza che garantisce la formazione di un forte legame tra il bambino e coloro che si prendono cura di lui. Il bambino tende ad avvicinarsi a chi lo nutre, ma ancora di più a chi gli da affetto.
Il bambino riesce ad instaurare un legame con le persone con cui vive, un legame che con il trascorrere delle settimane diventa più intenso. Se si vuole che il bambino abbia dei riferimenti percettivo-motori e sociali è indispensabile che l’ambiente non cambi, così che il bambino riesce a strutturare il suo io. Non appena è in gradi di muoversi l’attività esplorativa assume un ruole, oltre che visivo e uditivo, anche motorio.
Tipologie di attaccamento
Si possono riconoscere quattro tipologie di attaccamento dal modo in cui i bambini reagiscono alla separazione e alla presenza della loro figura di attaccamento principale, che di solito è la mamma.
1. Attaccamento sicuro, quando i bambini riescono a sopportare, senza grossi drammi, le progressive assenze della mamma e non protestano quando vengono lasciati con persone che conoscono.
2. Attaccamento evitante, quando i bambini hanno bisogno della presenza continua della madre anche se danno l’impressone di essere autonomi. Il legame è forte, ma mascherato.
3. Attaccamento ambivalente bambini che non sopportano la lontananza della mamma e si allarmano non appena si allontana. Questi bambini sono ansiosi.
4. Attaccamento confuso: gruppo ristretto di bambini disturbati dall’assenza della madre e impauriti dalla sua presenza, questo perché la madre non gli ha dato le attenzioni necessarie. Ciò può dar luogo a gravi disturbi della personalità se il bambino non riesce a stabilire un legame affettivo.
Conseguenze della separazione prolungata
Quando i bambini vengono separati a lungo dalla persona che si prendeva cura di loro, nascono dei comportamenti in questi bambini: lamentele e richiami (primo mese di assenza), pianto e perdita di peso (secondo mese), rifiuto del contatto fisico, insonnia, ritardo nello sviluppo motorio, tendenza a contrarre malattie, assenza mimica, continua perdita di peso ( terzo mese), cessazione del pianto e rare grida, stato letargico (dopo il terzo mese). Se tra il quarto e il sesto mese il bambino trova o ritrova la figura d’attaccamento i sintomi scompaiono se questa non tornasse i sintomi resterebbero. Alcuni bambini trovano la figura d’attaccamento in un oggetto, ovvero gli oggetti transizionali che gli ricordano alcune caratteristiche della figura d’attaccamento.
Evoluzione del rapporto genitore-bambino
Il rapporto tra bambino e genitore subisce sempre un cambiamento graduale infatti dopo un anno del bimbo si passa dalla fase delle gratificazioni a quelle delle gratificazione più richieste.
La mamma capisce quando è il momento di far si che il suo ruolo da protettrice diventi un ruolo di guida. Il bambino per far vedere che sta diventando autonomo deve iniziare ad imporsi dicendo un semplice “no”.
Se il bambino è troppo frettoloso c’è rischio che può avere uno sviluppo ritardato.
Se la madre o chi ne fa le veci è troppo protettiva/ossessiva, il bambino non può imparare dai propri errori.
Se un bambino viene trascurato nella prima infanzia può diventare ansioso e alla ricerca di affetto oppure può assumere gli stessi atteggiamenti che hanno avuto con lui i genitori.
Teorie sulle emozioni infantili
Secondo Izard e Srovfe i bambini alla nascita hanno le emozioni necessarie, mentre le altre vengono con l crescere; secondo Bridges le emozioni vengono in determinati mesi.
Compsos ha una teoria che si basa su 7 punti.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'attaccamento nella formazione dell'identità del bambino?
- Quali sono le quattro tipologie di attaccamento identificate nel testo?
- Cosa accade ai bambini quando vengono separati a lungo dalla loro figura di attaccamento?
- Come cambia il rapporto tra bambino e genitore dopo il primo anno di vita?
- Quali sono le conseguenze di un'educazione troppo protettiva o trascurante?
L'attaccamento è fondamentale per la sopravvivenza e garantisce la formazione di un forte legame tra il bambino e chi si prende cura di lui, permettendo al bambino di strutturare il suo io in un ambiente stabile.
Le quattro tipologie di attaccamento sono: attaccamento sicuro, attaccamento evitante, attaccamento ambivalente e attaccamento confuso, ognuna caratterizzata da diverse reazioni alla separazione dalla figura di attaccamento.
I bambini manifestano una serie di comportamenti e sintomi come lamentele, pianto, perdita di peso, rifiuto del contatto fisico, insonnia e ritardo nello sviluppo motorio, che possono persistere se la figura di attaccamento non viene ritrovata.
Dopo il primo anno, il rapporto evolve da una fase di gratificazioni a una di gratificazioni più richieste, con la madre che passa da un ruolo di protettrice a quello di guida, mentre il bambino inizia a mostrare autonomia.
Un'educazione troppo protettiva impedisce al bambino di imparare dai propri errori, mentre una trascurante può portare il bambino a diventare ansioso o a replicare gli atteggiamenti dei genitori.