Concetti Chiave
- La competenza comunicativa va oltre le abilità linguistiche, includendo capacità extra-linguistiche come sociali e semeiotiche, essenziali per interagire efficacemente.
- La comunicazione si basa su diversi tipi di conoscenze: background, foreground, emergent e trascendent, tutte influenti sull'interazione comunicativa.
- Un'interazione comunicativa efficace richiede varie competenze, tra cui linguistica, paralinguistica, prossemica e socio-culturale.
- L'atto comunicativo è un'unità fondamentale dello scambio comunicativo e può consistere in una parola o gesto, regolato da regole grammaticali e comunicative.
- I canali di comunicazione verbali e non verbali operano insieme, utilizzando codici diversi, con il canale verbale che si basa su un codice digitale.
Competenza comunicativa = insieme di precondizioni, conoscenze e regole che rendono possibile e attuabile per ogni individuo il significare e il comunicare.
I sociolinguisti hanno sottolineato il fatto che un individuo è membro di una comunità linguistica e sociale in quanto possiede la “competenza”, la capacità cioè di produrre e capire messaggi che lo pongono in interazione comunicativa con altri parlanti. Questa capacità comprende non solo l’abilità linguistica e grammaticale ma anche una serie di abilità extra linguistiche correlate che sono sociali o semeiotiche. Una persona dotata di una competenza solo linguistica “sarebbe una specie di mostro culturale: consocerebbe le parole grammaticali della lingua, ma ignorerebbe quando parlare, quanto tacere …”. Risulta quindi estremamente rilevante per un’analisi della comunicazione descrivere la “competenza comunicativa” nel suo complesso.
Una grammatica della competenza comunicativa ha come criterio fondamentale non l’accettabilità e la grammaticalità delle frasi, ma l’appropriatezza.
Indice
Componenti della competenza comunicativa
Queste conoscenze, che secondo Cicourel si possono definire regole di interpretazione e procedure inter-pretative, possono essere di diverso tipo. Kjolseth ne individua quattro:
• Background Knowledge = conoscenze che ognuno possiede
• Foreground Knowledge = conoscenza di quelle regole di comunicazione rilevanti in una situazione e
non in un’altra
• Emergent grounds = conoscenze “specificatamente” necessarie in un determinato momento dello scambio comunicativo
• Trascendent grounds = conoscenze che i partecipanti alla conversazione ritengono “potenzialmente” rilevanti in un dato momento della interazione
Un altro tipo di conoscenza sono le conoscenze “sociosituazionali”, cioè una sorta di cultura della situazio-ne, costituita da una serie di assunzioni relative agli interlocutori, all’uditorio, al luogo fisico in cui si svolge la comunicazione.
Un’interazione comunicativa avviene solo se il parlante possiede ed utilizza alcune delle componenti di una serie di competenze:
complessità del comportamento comunicativo
Elementi dell'interazione comunicativa
Secondo Fraser un primo passo verso la rilevazione e la comprensione della ricchezza propria dei processi di comunicazione consiste nell’analizzare un’interazione comunicativa sulla base dei sistemi di comunicazione di cui è composta sistema verbale, intonazionale (uso di enfasi, sottolineature, inflessioni di voce), paralinguistico (comprende sbadigli, sussurri, risolini …), cinesico (movimento delle mani, del corpo, lo sguardo …).Questi elementi sono definiti come “aspetti dinamici” dell’interazione
Atto comunicativo e sue componenti
L’atto comunicativo è la più piccola unità suscettibile di essere parte di uno scambio comunicativo, che una persona può produrre con un’unica e precisa intenzione. Può essere costituito anche dalla produzione di una sola parola, di un gesto. Searle nella sua opera fondamentale sul concetto di “atto linguistico” (speech act) sottolinea che per classificare qualsiasi segno o fenomeno (geroglifici) nella categoria della comunica-zione è necessario considerare la loro produzione come atti linguistici. Eseguire degli atti significa impe-gnarsi in una forma di comportamento governata da regole, non solo regole grammaticali ma comunicative. L’individuazione degli elementi costitutivi (dell’azione comunicativa) ha portato molti autori ad elaborare schemi e modelli concettuali diversi.
Per avere un atto di comunicazione sono essenziali almeno sei fattori:
codice = sistema di riferimento in base al quale il messaggio viene prodotto
messaggio = informazione trasmessa e prodotta secondo le regole del codice
contesto = spazio in cui il messaggio è inserito
canale = mezzo fisico-ambientale che rende possibile la trasmissione del messaggio
ricevente = colui che riceve e interpreta il messaggio
la comunicazione è il processo che consiste nel trasmettere o nel far circolare delle informazioni, cioè un insieme di dati tutti o in parte sconosciuti al ricevente prima dell’atto comunicativo.
Va sottolineato inoltre che:
la relazione tra emittente e ricevente è bilaterale e reversibile
il messaggio è recepito come portatore di significato
c’è flessibilità dell’adattamento alla situazione
la situazione fondamentale della comunicazione è il dialogo
lo schema della comunicazione non può essere separato dall’ambiente
Si può scendere a un livello di analisi molto più minuzioso nell’individuazione delle componenti del discor-so: Partecipanti, Atti, Risultati, Localizzazione, Agenti strumentali, Norme di interazione e di interpretazio-ne, Tipi, Espressione.
Processo di codifica e decodifica
Il momento dell’emissione di un messaggio è caratterizzato dalla necessità di trasformare un contenuto psichico in un fatto obiettivo, per trasmetterlo all’interlocutore: la produzione del messaggio è perciò l’atto finale. Il processo di codifica coinvolge una serie complessa di operazioni a livello cognitivo, emotivo affettivo, interpersonali.
Caratteristiche del messaggio da codificare ogni messaggio, oltre ad un contenuto esplicito, contiene anche un aspetto che specifica il modo in cui il messaggio deve essere considerato e quale p la natura della relazione tra le persone coinvolte nell’interazione. I problemi di codifica che un soggetto incontra più di frequente possono riguardare aspetti del contenuto di una informazione e/o aspetti della relazione. Per quanto si riferisce al contenuto, le diverse strategie di cui il soggetto dispone per codificare una data informazione si basano sulla consapevolezza da lui posseduta a proposito del “significato”. Per realizzare effettivamente una comunicazione “per l’altro”, occorre utilizzare un linguaggio che egli possa comprendere, assumendo il suo punto di vista (concetto del role-taking, Mead). Elemento fondamentale perché la comunicazione sia efficace diventa il feed-back (interno ed esterno). Il processo di codifica riguarda anche la “qualità” del messaggio, lo stile del comportamento comunicativo. A questo proposito Goffman distingue le espressioni che un individuo trasmette da quelle che lascia trasparire.
Von Cranach ha classificato il comportamento umano in base ad alcune categorie, riservando il termine comunicativo a quel comportamento legato allo scambio di informazioni, che implica l’uso di un codice. definisce interattivo il comportamento concretamente percepibile da ogni partecipante nella interazione e informativo quel comportamento che costituisce un’informazione di per sé, senza essere un segno che rinvia a qualcosa d’altro. analoga distinzione viene proposta da Ekman e Friesen applicata al comportamento non verbale. Secondo E e F, il comportamento non verbale può essere informativo, comunicativo e interattivo.
Il concetto di “intenzionalità” viene considerato centrale del resto dell’analisi dell’azione umana. Secondo Allwood tre sono i tipi fondamentali di intenzionalità connessi con la comunicazione:
1. intenzioni riguardanti il contenuto comunicativo dimensione espressiva, evocativa, di obbligo
2. ha a che fare con ciò che Allwood chiama “status comunicativo”, intendendo riferirsi a due feno-meni: la consapevolezza comunicativa e la rilevanza dell’informazione
3. intenzionalità strumentale, si riferisce alla connessione tra vari tipi di contenuto e di status comunicativo con il comportamento manifesto
Il secondo momento dell’atto comunicativo p costituito dalla ricezione o decodifica del messaggio trasmesso: si tratta di un processo dinamico attivo e complesso che comporta una ricca attività cosciente, attenzione e sforzo per raccogliere tutti i dati necessari alla comprensione di una espressione.
percezione del messaggio decifrazione del messaggio e decodifica
Canale = mezzo fisico-ambientale che rende possibile la trasmissione di un’informazione o di un messaggio. Si può parlare di canale verbale e di canale non verbale, quando l’emissione di una informazione si realizza attraverso comportamenti verbali o non verbali. Un canale implica un apparato fisico che trasmette messaggi codificati secondo modalità specifiche. Attraverso il canale vocale-uditivo passano le informazioni emesse attraverso la voce umana, ma i messaggi trasmessi attraverso la voce possono venir codificati in modo differente: una modalità di codifica implica le parole, un’altra implica segnali non verbali quali sospiri, grida, risate. A causa delle due diverse modalità di codifica si parla di due canali anche se l’apparato fisico coinvolto è lo stesso mentre i canali non verbali della comunicazione si possono distinguere fra loro per il fatto che usano diversi effettori per la codifica del messaggio, il canale verbale condivide l’organo effettore con altri canali e la sua peculiarità si fonda su differenze nel processo di codifica (= difficoltà nella traduzione). La differenza nel processo di codifica consiste nel fatto che i messaggi non verbali sono basati su un codice analogico, mentre i messaggi verbali usano un codice digitale.
Capacità = quantità di informazioni che un canale può trasmettere in una certa unità di tempo
Immediatezza = rapidità del passaggi dell’informazione
Normalmente i canali operano in modo compatibile e si rafforzano a vicenda.
Importanza del contesto nella comunicazione
L’importanza di studiare gli scambi comunicativi all’interno del contesto nel quale si verificano è ormai da tempo riconosciuta e sottolineata dagli studiosi. Numerose ricerche hanno dimostrato la grande influenza esercitata dalla situazione su tutti gli aspetti del comportamento. Ambiente, partecipanti, scopo sono le tre categorie individuate da Brown e Fraser come componenti fondamentali della situazione. Nella loro analisi troviamo al centro il concetto di scopo, inteso come il motore che pone in movimento ambiente e partecipanti. Tale scopo viene preso in considerazione a due distinti livelli di specificità: in termini di un insieme di tipi di attività in generale e in termini di tipi di attività connessa all’argomento specifico di conversazione.
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto di "competenza comunicativa" secondo i sociolinguisti?
- Quali sono le componenti essenziali di un atto comunicativo?
- Come si differenziano i canali verbali e non verbali nella comunicazione?
- Qual è il ruolo del contesto nella comunicazione secondo gli studiosi?
- Quali sono i tipi di conoscenze necessarie per un'interazione comunicativa efficace?
La competenza comunicativa è l'insieme di precondizioni, conoscenze e regole che permettono a un individuo di significare e comunicare, includendo abilità linguistiche, grammaticali e extra linguistiche come quelle sociali o semeiotiche.
Un atto comunicativo richiede almeno sei fattori: emittente, codice, messaggio, contesto, canale e ricevente, che insieme permettono la trasmissione e l'interpretazione del messaggio.
I canali verbali utilizzano un codice digitale e condividono l'organo effettore con altri canali, mentre i canali non verbali usano un codice analogico e diversi effettori per la codifica del messaggio.
Il contesto è fondamentale nella comunicazione, influenzando tutti gli aspetti del comportamento comunicativo. Ambiente, partecipanti e scopo sono le componenti chiave che determinano la situazione comunicativa.
Le conoscenze necessarie includono background knowledge, foreground knowledge, emergent grounds e trascendent grounds, che aiutano a interpretare e adattare la comunicazione in base alla situazione.