Concetti Chiave
- Le strategie allocentriche ed egocentriche sono fondamentali per il way-finding, con la prima basata sulla configurazione globale e la seconda su informazioni sensoriali personali.
- La maggior parte dei partecipanti usa strategie egocentriche, mentre una minoranza riesce a riorientarsi utilizzando strategie allocentriche.
- L'uso di GPS e navigazione assistita limita la comprensione delle nostre mappe cognitive naturali.
- Studi sugli animali, come api e ratti, mostrano la capacità di trovare percorsi ottimali, indicando mappe cognitive sviluppate.
- Le capacità di navigazione e short-cut differiscono tra giovani e anziani, con i giovani più propensi a costruire mappe cognitive flessibili.
Indice
Ambiente virtuale e strategie di navigazione
Gli autori mettevano le persone in un ambiente virtuale. I soggetti venivano messi nella via D e nella condizione di training veniva fatto apprendere il percorso della linea rossa (non vedevano la mappa). Nella fase test viene ruotata la configurazione dell’ambiente → la via D la troviamo in basso e vengono esaminati i comportamenti delle persone.
Strategie egocentriche e allocentriche
Se da D seguo il percorso verde, ripercorro il percorso e seguo una strategia di tipo egocentrico, mi baso sulle mie informazioni sensoriali per trovare la direzione. Se, invece, so astrarre e riesco a cogliere che l’orientamento iniziale era diverso farò il percorso blu → strategie allocentrico (quello che i ratti dovevano fare quando veniva cambiato l’orientamento del maze).
Way-finding e mappa cognitiva
La maggior parte dei partecipanti utilizza strategie di tipo egocentrico, una piccola percentuale dei partecipanti riesce a raggiungere l’obiettivo finale riorientandosi (strategia allocentrica → va oltre al proprio corpo e riorganizza le informazioni in base alla configurazione globale dell’ambiente), in altri casi soggetti intraprendono una via egocentrica poi si aggiornano e raggiungono l’obiettivo vero e proprio (in rosso).
Questo è un esempio di come si studia il way-finding, che è un modo per studiare la mappa cognitiva.
Navigazione assistita e short-cut
Nella navigazione non possiamo distinguere solo locomozione way-finding, quando non ho nessun tipo di assistenza è interessante vedere come mi oriento.
Recentemente Aided Wayfinding → GPS → non permette di cogliere le caratteristiche della nostra mappa cognitiva, ci si affida a una navigation assisted.
Short-cut → in parte studiata da Tolman (il ratto sapeva trovare la via più funzionale per raggiungere il cibo). Honeybee paradigm → dagli studi anche degli animali e degli insetti è possibile evidenziare come il loro senso dell’orientamento sia sviluppato. Si è visto che le api dall’alveare raggiungono il cibo. È possibile che possa ritornare e muovermi anche individuando percorsi più corti per tornare all’alveare → misura mappa mentale. Se riesco a fare short-cut indicatore di una mappa cognitiva ampia, che tiene conto di vari elementi (ambientali) e sa organizzarli tra di loro in modo funzionale.
Studi sulla mappa cognitiva umana
Com’è studiata la mappa negli esseri umani? Abbiamo un ambiente virtuale in cui le persone esplorano. Le persone navigano, vanno da A a B. poi vanno da A a C. In entrambi i casi viene chiesto di rinavigare nell’ambiente, ma viene chiesto un compito di short-cut → da C arrivare a B. Quello che gli studi mostrano è che le persone riescono a fare compiti di rinavigazione del percorso, mentre le differenze tra le varie popolazioni emergono nella possibilità di fare short-cut.
I giovani riescono a costruirsi mappe più elaborate, ampie e flessibili rispetto agli anziani. I bambini vs gli adulti (preferiscono rinavigare piuttosto. Che trovare short-cut).
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra strategie egocentriche e allocentriche nella navigazione?
- Come viene studiata la mappa cognitiva negli esseri umani?
- Quali differenze emergono tra le diverse popolazioni nello studio della navigazione?
- In che modo l'uso del GPS influisce sulla nostra mappa cognitiva?
Le strategie egocentriche si basano sulle informazioni sensoriali personali per trovare la direzione, mentre le strategie allocentriche implicano l'astrazione e la riorganizzazione delle informazioni in base alla configurazione globale dell'ambiente.
La mappa cognitiva viene studiata mettendo le persone in un ambiente virtuale dove devono navigare tra diversi punti e successivamente eseguire compiti di short-cut per valutare la loro capacità di orientamento e flessibilità mentale.
Le differenze emergono nella capacità di fare short-cut, con i giovani che riescono a costruire mappe più elaborate e flessibili rispetto agli anziani, mentre i bambini preferiscono rinavigare piuttosto che trovare percorsi più brevi.
L'uso del GPS, o Aided Wayfinding, non permette di cogliere le caratteristiche della nostra mappa cognitiva, poiché ci si affida a una navigazione assistita piuttosto che sviluppare un senso dell'orientamento autonomo.