Concetti Chiave
- Tolman suggerisce che i ratti creano mappe cognitive per navigare e raggiungere obiettivi, influenzando studi sulla cognizione spaziale e la formazione delle mappe cognitive.
- Le mappe cognitive dipendono da variabili esterne come input sensoriali e sistemi vestibolari, risultando in mappe complesse rilevabili attraverso diverse procedure.
- Esistono differenze individuali nel mantenimento delle mappe cognitive, legate a preferenze e predisposizioni personali.
- Tolman distingue tra mappe cognitive ristrette e ampie, con le mappe ampie che emergono quando l'ambiente subisce cambiamenti.
- Wayfinding e shortcut sono concetti chiave, coinvolgendo la pianificazione e la risoluzione dei problemi per scegliere percorsi e punti di riferimento in ambienti modificati.
Indice
Mappe cognitive e cognizione spaziale
Tolman, dice che il ratto si forma mappe cognitive per poter navigare e per poter seguire il suo scopo. Da qui ne emerge una corrente di studi che cerca di studiare le caratteristiche dell’ambiente e individuali che contribuiscono a formare le mappe cognitive, e il fatto che vi siano differenze nelle mappe tra una persona e l’altra.
L’ambito in cui si colloca questo studio è la cognizione spaziale → il primo manuale pubblicato nel 2013 a cui hanno fatto seguito pubblicazioni da persone illustri del campo come Michele Denis, ecc.
Variabili esterne e processi individuali
L’idea è quella di studiare come la rappresentazione interna all’ambiente (mappa cognitiva) possa dipendere da una serie di variabili esterne come gli input sensoriali (quando navigo ho la visione di determinati elementi), come si interfaccia il sistema vestibolare, cinestetico e motorio (processi di codifica). L’insieme di questi produce una complessità che porta alla formazione di una mappa cognitiva che può essere rilevata tramite varie procedure.
Ci sono una serie di processi individuali che permettono il mantenimento di queste mappe ma che non funzionano per tutti allo stesso modo, possono esserci preferenze, predisposizioni individuali, ecc...
Mappe cognitive ristrette e ampie
Tolman introduceva la differenza tra mappe cognitive ristrette e ampie (flessibili, in grado di trovare varie strade per raggiungere i propri scopi). Dice che il tipo di mappa ampia si può manifestare solo nel caso in cui il ratto venga usato successivamente introducendo qualche cambiamento nell’ambiente dato. Wayfinding shortcut → trovare la via o la scorciatoia. Proposto originariamente da Montello nel 2005, vede la distinzione in aspetti di locomozione (serie di movimenti che metto in atto) e di wayfinding vero e proprio
→ si basa sull’identificazione della pianificazione e problemi decisionali → non so la via e conosco vagamente alcune informazioni. Implica come scegliere quale percorso prende e, spostarsi verso punti di riferimento distanti, prendere scorciatoie, programmare viaggi (attività consapevoli che la persona pianifica). Gli autori mettevano le persone in un ambiente virtuale. I soggetti venivano messi nella via D e nella condizione di training veniva fatto apprendere il percorso della linea rossa (non vedevano la mappa). Nella fase test viene ruotata la configurazione dell’ambiente → la via D la troviamo in basso e vengono esaminati i comportamenti delle persone.
Quello che dice Tolman è che se apportiamo modifiche nell’ambiente in cui stiamo apprendendo, e creiamo le condizioni per il quale il ratto sperimenti nuove vie, stiamo già creando mappe di ampia portata.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Tolman nello studio della cognizione spaziale?
- Quali variabili influenzano la formazione delle mappe cognitive secondo lo studio?
- Come viene studiato il wayfinding e quali aspetti coinvolge?
Tolman ha introdotto il concetto di mappe cognitive, suggerendo che i ratti formano mappe mentali per navigare e raggiungere i loro obiettivi, e ha distinto tra mappe cognitive ristrette e ampie.
La formazione delle mappe cognitive dipende da variabili esterne come gli input sensoriali e l'interazione con i sistemi vestibolare, cinestetico e motorio, oltre a processi individuali che variano tra le persone.
Il wayfinding viene studiato attraverso esperimenti in ambienti virtuali, coinvolgendo aspetti di pianificazione e decisione, come scegliere percorsi, prendere scorciatoie e programmare viaggi, basandosi su informazioni parziali e punti di riferimento.