Concetti Chiave
- Carl Rogers ha sviluppato l'approccio umanistico, che enfatizza il vissuto personale come unica verità per l'individuo.
- Ogni persona possiede le risposte ai propri problemi, ma può perdere di vista queste informazioni a causa di varie ragioni.
- Il cambiamento inizia con l'accettazione di sé stessi, secondo il paradosso evidenziato da Rogers.
- Lo spazio del colloquio appartiene al cliente, con il counselor che interviene solo per sottolineare la propria presenza.
- Rogers registrava le sedute per valutare i propri interventi, superando approcci comportamentali e psicoanalitici.
Indice
L'approccio umanistico di Rogers
Carl Rogers ha elaborato il cosiddetto "approccio umanistico".
Rogers affermava che: “Non vi è una teoria preconcetta alla quale doversi adattare, alla quale dover cercare di corrispondere. Non vi è una verità oggettiva a cui dover fare riferimento, l’unica verità è il vissuto della persona in difficoltà. Secondo questo pensiero, ogni individuo è l’unico a possedere la chiave di se stesso, ossia la propria consapevolezza di sé e quindi le risposte alle proprie domande e le soluzione dei propri problemi”.
Il paradosso dell'accettazione
Inoltre, Rogers osservava l'esistenza di un paradosso, in base al quale quando ci accettiamo così come siamo, allora possiamo iniziare a cambiare.
Rogers affermava che non si potrà mai arrivare alla conoscenza della persona, bensì lo si può accompagnare verso una maggior chiarezza: la persona possiede le informazioni e le proprie risposte, ma le ha perse di vista per una serie di ragioni. Per questo motivo, la persona si sente compresa, quindi si sente pronta a continuare.
Il ruolo del counselor
Per Rogers lo spazio del colloquio è del cliente e il cliente può farne ciò che vuole. Ci sono però delle modalità non direttive per far riprendere alla persona il filo del discorso.
L’intervento da parte del counselor è quello di esserci e, nei momenti di pausa, intervenire per rimarcare il fatto che si è presenti.
Registrazione delle sedute
Rogers registrava integralmente le sue sedute, non per valutare i passi avanti fatti dal cliente, bensì per valutare i propri interventi.
Rogers andava oltre l’approccio comportamentale e l’approccio psicoanalitico