Concetti Chiave
- Gli attacchi di panico manifestano sintomi psicologici e fisici come tachicardia, dispnea, vertigini e sensazione di morire.
- Durano tipicamente circa dieci minuti e possono accompagnarsi a depressione o altri disturbi d'ansia.
- Il trattamento può includere farmaci e terapia, con l'approccio cognitivo-comportamentale particolarmente efficace.
- Secondo il DSM V, il disturbo si diagnostica solo se gli attacchi non derivano da sostanze o altre condizioni mediche.
- È necessario che si verifichino più episodi di attacchi di panico nel tempo per una diagnosi corretta.
Sintomi dell'attacco di panico
La sintomatologia dell’attacco di panico comprende sintomi psicologici e fisiologici, tra i quali: terrore, accelerazione del battito cardiaco (tachicardia), sensazione di affogare e difficoltà a respirare (dispnea), vertigini, vampate di calore o brividi di freddo, nausea, sensazione di morire, angoscia, senso di incontrollabilità sul proprio corpo, capogiri, intorpidimenti, tremori
o scatti, sentirsi estranei al proprio corpo, crisi di pianto.
Durata e associazioni
L’attacco di panico solitamente ha una durata di circa dieci minuti.
Molto spesso gli attacchi di panico si presentano con altre patologie mentali (ad esempio con la depressione, o disturbi d’ansia, o in situazioni fobiche).
Il disturbo da attacchi di panico può essere curato attraverso un intervento farmacologico e/o terapeutico, in particolare, risulta efficace l’approccio cognitivo-comportamentale, che permette di modificare gradualmente gli schemi mentali del soggetto.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V), il disturbo da attacco di panico è diagnosticato quando gli attacchi di panico non sono determinati da effetti fisiologici determinati da sostanze chimiche o farmacologiche o condizioni mediche generali e non devono essere causati da altri disturbi psicologici.
Inoltre, non è sufficiente un solo attacco, bensì si devono presentare più episodi nel tempo.