Rosanna A.
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Concetti Chiave

  • Le persone che praticano autolesionismo spesso affrontano difficoltà familiari, scolastiche o interiori.
  • Il primo passo verso la guarigione è riconoscere il problema e la necessità di chiedere aiuto.
  • È fondamentale fidarsi di qualcuno che riconosca il disagio e condividere con lui il proprio stato d'animo.
  • L'aiuto di uno psicologo esperto o una persona fidata è cruciale per indirizzare verso la giusta soluzione.
  • L'obiettivo principale è comprendere il significato del disagio per risolvere i problemi sottostanti.

Solitamente le persone che soffrono di autolesionismo hanno diverse difficoltà che possono derivare, per esempio, dai problemi familiari, scolastici o dai problemi interiori. Le persone pensano che per migliorare queste situazioni sia meglio farsi del male, tagliandosi la pelle, ma in realtà non è cosi, autoconvincendosi che stiano agendo bene. Per prima cosa chi pratica l'autolesionismo deve capire che ha un problema, per poi riuscire a chiedere aiuto.

Farsi male fisicamente è sbagliato, ma non ci si riesce a fermare.
Rendersi conto di tutto ciò è fondamentale per trovare una soluzione con qualcun'altro, perchè da soli è impossibile migliorare le cose. L'unico modo per risolvere il problema è fidarsi di quella persona che si è accorta del disagio e raccontargli cosa stia succedendo.

HAI BISOGNO DI ESSERE AIUTATO E DA SOLO NON CE LA PUOI FARE, MA INSIEME A QUALCUNO SI PUÒ

Sarebbe utile andare da uno psicologo esperto nelle problematiche degli adolescenti o da una persona fidata che possa indirizzare la persona in difficoltà in un luogo specifico. L'obiettivo principale è quindi quello di capire il significato del disagio, in modo tale da aiutare la persona colpita da questo a risolvere i propri problemi.

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