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Concetti Chiave

  • Le demenze comportano un decadimento della memoria, soprattutto a breve termine, mentre i ricordi remoti spesso riaffiorano. Nei casi gravi, anche la memoria remota può essere compromessa.
  • Le persone affette da demenza possono perdere l'orientamento spazio-temporale, avere difficoltà nel pensiero e giudizio, e soffrire di afasia o aprassia, che influenzano linguaggio e motricità.
  • I cambiamenti della personalità nella demenza includono reazioni catastrofiche, labilità emotiva, comportamenti sospettosi, e possono portare a ansia, depressione e persino allucinazioni.
  • La famiglia del demente gioca un ruolo cruciale nel supporto, ma può sperimentare depressione, rabbia, imbarazzo, solitudine e senso di colpa a causa del carico emotivo e assistenziale.
  • È importante che la famiglia sia informata sulla progressione della malattia e trovi supporto condividendo le proprie esperienze con altre persone nella stessa situazione.

Indice

  1. Compromissione della memoria
  2. Orientamento e pensiero
  3. Giudizio e linguaggio
  4. Motricità e personalità
  5. Reazioni emotive e comportamenti
  6. Ruolo della famiglia

Compromissione della memoria

• Memoria, nell’anziano demente è particolarmente compromesso il funzionamento della memoria a breve termine e per questo si parla di perdita globale della memoria recente mentre i ricordi che sono stati immagazzinati prima della malattia non vanno perduti e, anzi, riaffiorano spesso, in questo senso si parla di prevalenza della memoria remota.

Andando avanti con la malattia dimentica nomi, istruzioni, conversazioni o eventi importanti della giornata. Nelle forme più gravi si perde anche la memoria remota;

Orientamento e pensiero

Orientamento spazio temporale, la perdita della memoria incide anche sulla capacità di orientamento spazio temporale e per questo motivo è molto frequente che l’anziano si perda anche in luoghi familiari;

• Pensiero, il soggetto incontra notevoli difficoltà ad affrontare compiti nuovi e andando avanti non riconosce più la funzione che hanno gli oggetti;

Giudizio e linguaggio

• Giudizio, l’incapacità di giudizio impedisce una valutazione corretta della situazione e di autocontrollo;

• Il linguaggio, è particolarmente compromesso. L’afasia è un disturbo nella comprensione o nella formulazione dei messaggi verbali. Nelle situazioni più gravi il soggetto può arrivare ad un’assoluta incapacità di articolazione della parola;

Motricità e personalità

• Motricità, il soggetto non riesce più a coordinare. L’aprassia consiste nell’incapacità di eseguire movimenti finalizzati ad uno scopo anche se non vi sono segni di paralisi.

Le modificazioni della personalità sono quasi sempre presenti nella demenza. Si assiste ad un progressivo cambiamento delle caratteristiche tipiche della persona. Si assiste ad una accentuazione di certi aspetti, soprattutto negativi, del comportamento e questo perché le alterazioni neurologiche, conducono a deficit nell’autocontrollo, a scarsa capacità di contenere la manifestazione delle proprie emozioni e in particolare viene a mancare la capacità di inibire, bloccare, un comportamento. I comportamenti strani, possono essere contenuti se l’anziano si trova in un ambiente sufficientemente stabile e rassicurante. Può contribuire a rassicurare il demente imporre routines e abitudini ripetendo gli stessi atti quotidiani.

Reazioni emotive e comportamenti

La persona affetta da demenza può presentare:

Reazioni catastrofiche, è una reazione sproporzionata ad un insuccesso, ad un cambiamento o ad un evento;

Labilità emotiva, piangere con facilità per un momento di tristezza o ridere per un nonnulla;

• Comportamenti sospettosi o accusatori;

• Ripetitività ossessiva di richieste;

• Ansia e depressione, si presentano come una reazione ad un senso di perdita per qualcosa di non ben specificato;

• Aggressività, può costituire un problema perché si rivolge contro le persone che si stanno occupando di lui;

Allucinazione, si lamentano di vedere o udire qualcosa che obiettivamente non esiste.

Ruolo della famiglia

La famiglia rappresenta, il principale supporto assistenziale per il paziente demente, la cui gestione comporta un pesante carico. Per questo è opportuno capire le dinamiche che si instaurano all’interno della famiglia e cercare di fornire supporti al nucleo familiare.
In primo luogo la famiglia dovrebbe essere informata sulle caratteristiche della malattia e su come essa andrà evolvendo, sui sintomi che la caratterizzano e sugli adattamenti che impone alla famiglia. Alcune delle emozioni che più facilmente sperimentano le persone che si assumono questo incarico assistenziale sono:

Depressione, rappresenta la risposta psicologica ad una sensazione di perdita rappresentata dall’idea della perdita di chi prima si aveva accanto;

Rabbia, si può provare rabbia verso il familiare malato, sia verso sé stessi, sia nei confronti della situazione in generale;

• Imbarazzo, i familiari possono sentirsi in imbarazzo per alcuni comportamenti che il malato manifesta. L’imbarazzo si trasforma spesso in rabbia perché i familiari si sentono giudicati dagli altri;

Solitudine, il malato ha un costante bisogno di assistenza. Il rischio è che i familiari che si prendono cura di lui allentino gradualmente i contatti sociali;

• Senso di colpa, molti si sentono in colpa per provare rabbia o imbarazzo nei confronti del familiare malato.

In questi casi è utile condividere i propri problemi con familiari ed amici e soprattutto con altre persone che hanno o stanno affrontando la medesima situazione.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali alterazioni cognitive nelle demenze?
  2. Nelle demenze, le principali alterazioni cognitive includono il decadimento della memoria a breve termine, difficoltà di orientamento spazio-temporale, problemi di pensiero e giudizio, compromissione del linguaggio e difficoltà motorie come l'aprassia.

  3. Come si manifestano le modificazioni della personalità nei pazienti con demenza?
  4. Nei pazienti con demenza, le modificazioni della personalità si manifestano con un'accentuazione di aspetti negativi del comportamento, reazioni catastrofiche, labilità emotiva, comportamenti sospettosi, ansia, depressione, aggressività e allucinazioni.

  5. Qual è il ruolo della famiglia nel supporto al paziente demente?
  6. La famiglia rappresenta il principale supporto assistenziale per il paziente demente, gestendo un pesante carico emotivo e pratico. È importante che la famiglia sia informata sulla malattia e riceva supporto per affrontare le dinamiche e le emozioni che ne derivano.

  7. Quali emozioni possono provare i familiari che assistono un paziente demente?
  8. I familiari possono provare emozioni come depressione, rabbia, imbarazzo, solitudine e senso di colpa. È utile condividere questi sentimenti con altri per ricevere supporto e comprensione.

  9. Come si può aiutare un paziente demente a gestire i cambiamenti comportamentali?
  10. Per aiutare un paziente demente a gestire i cambiamenti comportamentali, è utile creare un ambiente stabile e rassicurante, imporre routines e abitudini quotidiane, e fornire un supporto emotivo costante.

Domande e risposte