marilu1312
Habilis
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Concetti Chiave

  • I comportamenti problematici nelle persone con autismo nascono dalla necessità di comunicare e si manifestano in contesti sociali, di fronte a novità o cambiamenti.
  • Per gestire efficacemente questi comportamenti, è essenziale capire il loro scopo, poiché servono a ottenere attenzione, evitare eventi spiacevoli o comunicare disagio.
  • Un intervento educativo corretto si concentra sulla comunicazione, insegnando le regole sociali e fornendo strumenti per esprimere bisogni e stati d'animo.
  • Il processo di gestione comprende descrizione, categorizzazione, attuazione di strategie e verifica, con l'obiettivo di promuovere una comunicazione più efficace.
  • È cruciale comunicare non solo cosa evitare ma, soprattutto, cosa fare, per sostituire i comportamenti problematici con metodi di comunicazione più appropriati.

Indice

  1. Il disagio e i comportamenti problematici
  2. Scopi e contesti dei comportamenti

Il disagio e i comportamenti problematici

Il disagio della persona con autismo porta ad comportamento problematico che a sua volta porta ad un disagio di chi è a contatto con la persona con autismo provocando ansia, paura o panico, irritazione, rabbia, collera, esasperazione, noia, senso di impotenza, senso di frustrazione, di incapacità, di fatica cronica, dolore, compassione e pena per le ferite, senso di incomprensibilità, timore.

Prendendo a prestito le parole di un famoso slogan pubblicitario, anche per la gestione dei comportamenti problema possiamo dire : “Se lo conosci…non ti uccide”.

Scopi e contesti dei comportamenti

I comportamenti problematici hanno uno scopo per la persona che li manifesta, non si puo’ ottenere un cambiamento stabile a lungo se non si scopre lo scopo del comportamento problematico.

La finalita’ del nostro intervento e’ l’educazione e non la semplice riduzione del comportamento problematico.

I comportamenti problematici nascono dalla necessita’ di comunicare.

Un corretto intervento educativo si basa sulla comunicazione e sul cambiamento dei sistemi di relazione.

Il comportamento problematico non si verifica in un vuoto si verifica in un contesto sociale.

Quando compaiono più facilmente?

- In contesti Sociali e di Relazione

- Quando ci sono Imprevisti e cambiamenti all’interno di una situazione nota

- Quando ci si trova di fronte ad una situazione nuova

- Quando si deve gestire l’Attesa

- Quando ci sono Momenti di Transizione

Quando viene richiesto alla persona di svolgere dei “Compiti

-In presenza di stati d’animo quali paura, ansia, disagio, noia, ecc.

Scopi del comportamento problematico:

- Ottenere attenzione

- Fuggire da un evento spiacevole

- Ottenere qualcosa di tangibile

- Comunicare disagio fisico

- Fare domande (come, dove, per quanto ecc)

- Comunicare stati d’animo

Le persone con autismo non comprendono le regole sociali.

In contesti sociali complessi non sanno come devono comportarsi se non gli viene insegnato.

Come agire:

- Descrivere

- Categorizzare

- Mettere in atto strategie

- Verificare

Descrivere: avere un quadro chiaro del contesto nel quale si verifica il comportamento problematico della natura del comportamento, delle reazioni che il comportamento provo nelle altre persone

Categorizzare: uno stesso comportamento, puo’ avere scopi diversi le informazioni raccolte con la descrizione, devono essere raggruppate per situazioni specifiche secondo i diversi scopi che il comportamento sembra avere.

Mettere in atto strategie:

- Fornire alla persona gli strumenti necessari per comunicare bisogni e stati d’animo

- Fornire alla persona le informazioni che non puo’ avere facendo domande

- Insegnare le regole di comportamento sociale

Il nostro obiettivo deve essere quello di far comprendere alla persona che la comunicazione corretta di un bisogno e’ piu’ efficace e meno dispendiosa del comportamento problematico.

Quando mettiamo in atto strategie non dobbiamo comunicare alla persona solo cio’ che non deve fare ma anche e soprattutto cio’ che deve fare.

Verificare:

- Se si: ok

- Se no: devo ricominciare il mio lavoro da capo (descrizione – categorizzazione – strategie – verifica)

Domande da interrogazione

  1. Qual è lo scopo principale dell'intervento educativo nei confronti dei comportamenti problematici delle persone con autismo?
  2. La finalità dell'intervento è l'educazione, non solo la riduzione del comportamento problematico, poiché questi comportamenti nascono dalla necessità di comunicare.

  3. In quali contesti i comportamenti problematici si manifestano più facilmente?
  4. I comportamenti problematici si manifestano più facilmente in contesti sociali e di relazione, durante imprevisti, situazioni nuove, attese, momenti di transizione, quando vengono richiesti compiti, e in presenza di stati d'animo come paura e ansia.

  5. Quali sono gli scopi dei comportamenti problematici nelle persone con autismo?
  6. Gli scopi includono ottenere attenzione, fuggire da eventi spiacevoli, ottenere qualcosa di tangibile, comunicare disagio fisico, fare domande, e comunicare stati d'animo.

  7. Quali strategie devono essere messe in atto per gestire i comportamenti problematici?
  8. Le strategie includono fornire strumenti per comunicare bisogni e stati d'animo, fornire informazioni, insegnare le regole di comportamento sociale, e far comprendere che la comunicazione corretta è più efficace del comportamento problematico.

Domande e risposte