Concetti Chiave
- La storia di sé è un costrutto psicologico dinamico, che si adatta al contesto e alle sensazioni del momento presente.
- Elementi strutturali della storia di sé rimangono stabili nel tempo, contribuendo alla formazione della personalità.
- L'interlocutore, sia interno che esterno, è cruciale nella narrazione di sé, influenzando il modo in cui ci raccontiamo.
- La perdita di un interlocutore può portare a una frattura nell'identità, impedendo la narrazione della propria storia personale.
- Ritrovare un interlocutore privilegiato è essenziale per permettere alla persona di ricominciare a raccontare la propria storia di sé.
Indice
Il costrutto psicologico della storia di sé
La storia di sé è un costrutto psicologico e come tale ha dei contenuti. È un costrutto dinamico.
Ci sono degli elementi di struttura più robusti attraverso il tempo, quella che diventa la struttura della personalità, presumibilmente anche il fulcro della narrazione.
Dinamico vuol dire che è contestualizzato.
Qui e ora, nel presente, mi racconto in funzione di come mi sento, di cosa mi è accaduto, del mio interlocutore (che può essere specifico oppure no, presente oppure no).
L'importanza dell'interlocutore
L’interlocutore è estremamente importante perché una volta che perdo un interlocutore interno a cui sono abituata, perdo un elemento identitario.
quando parliamo con noi stessi, stiamo parlando con un interlocutore interno.
racconto in modo diverso a seconda dell’interlocutore.
Se viene a mancare un interlocutore non riesci a raccontare la storia.
Quindi, l’interlocutore è parte dell’identità .
Conseguenze della perdita dell'interlocutore
Di conseguenza, quando l’interlocutore scompare, la persona non ha più un pezzo della sua identità con cui condivere la storia di sè, nel senso di narrazione di ciò che sta accadendo; e quindi la sua identità si blocca, fino a quando non ritrova un interlocutore privilegiato con cui potrà ricominciare a raccontare la propria storia di sè.