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INVALSI, si sta studiando di passare alle prove al computer anche per le quinte della primaria

Le Prove INVALSI, ovvero le rivelazioni nazionali che ogni anno misurano le competenze degli studenti in Italiano, Matematica e Inglese, sono ormai un meccanismo consolidato. Lo scopo della somministrazione delle prove è quello di saggiare le capacità di ragazze e ragazzi tra i banchi, nonché fornire ai docenti un preciso quadro di quelle che sono le abilità acquisite nell'ambito del percorso scolastico.

Ma come tutti gli strumenti della nostra epoca, anche le Prove INVALSI avranno bisogno di un restyling per tenersi al passo con i tempi. A dirlo è Alessia Mattei, Responsabile Area Prove INVALSI, che in un'intervista rilasciata a 'INVALSIOpen' si è lasciata andare ad alcune considerazioni.

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Come sappiamo, le Prove INVALSI sono rivolte a tutti gli studenti che frequentano le classi II e V primaria; III secondaria di I grado; II e V secondaria di II grado. Il loro scopo è quello di monitorare il Sistema nazionale d’Istruzione e confrontarlo con le altre realtà comunitarie ed europee. Gli insegnamenti oggetto delle prove sono Italiano, Matematica e Inglese (quest'ultimo non previsto per le classi seconde della scuola primaria e secondaria di II grado). Di solito le prove vengono somministrate in modalità computer based, tranne che per le scuole primarie dove le prove vengono svolte in formato cartaceo. Ed è proprio su questo punto che la responsabile area Prove INVALSI ha voluto dare delle novità importanti.

Prove INVALSI quinta primaria, si va verso il formato computer based?

In ragione delle molte sfide che il nostro sistema scolastico sarà chiamato affrontare, Alessia Mattei spiega che una possibile evoluzione delle Prove INVALSI potrebbe contemplare “il passaggio alla somministrazione delle Prove in formato Computer Based anche per gli alunni delle classi quinte della scuola primaria, come già avviene nelle scuole secondarie di primo e secondo grado”.

Un passaggio sicuramente impegnativo, per via di diverse fattori “tecnici, organizzativi, di contenuto. Pur consapevoli di quanto sia complesso questo cambiamento accogliamo la sfida”. Si tratta, almeno al momento, di poco più di una suggestioneAlessia Mattei spiega però che nel mettere a punto il piano d'azione si cercherà di “non trascurare nessun aspetto, compresa la cura di un’informazione puntuale e tempestiva verso le diverse componenti della scuola sulle decisioni che via via verranno assunte nel percorso verso questa transizione, per la quale i tempi sembrano maturi anche in forza del processo di crescita culturale che ci ha portato ai risultati attuali”.

Data pubblicazione 3 Luglio 2024, Ore 10:35
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