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Prova matematica con svolgimento
La prova invalsi di matematica con lo svolgimento

Traccia d'esame di italiano
La traccia della prova invalsi di italiano
Se stai cercando le prove d'esame degli anni scorsi puoi visitare la sezione relativa alla scuola primaria.
ESAME DI STATO
Anno Scolastico 2014 – 2015
5
Fascicolo PROVA NAZIONALE
Prova di Italiano
-
Italiano Scuola Secondaria di primo grado
di
Prova Classe Terza
Fascicolo 5
ISTRUZIONI
La prova è divisa in due parti.
Nella prima parte dovrai leggere alcuni testi e poi rispondere alle domande che seguono.
Nella maggior parte dei casi le domande hanno già le risposte, quattro, e tra queste tu dovrai
scegliere quella che ritieni giusta (una sola), facendo una crocetta sul quadratino vicino ad
essa, come nell’esempio seguente:
Esempio 1
Qual è la capitale dell’Italia?
□
A. Venezia
□
B. Napoli
□
C. Roma
□
D. Firenze
In qualche caso, però, per rispondere dovrai mettere una crocetta per ogni riga di una tabella,
oppure dovrai scrivere tu la risposta alla domanda, come nei due esempi che seguono:
Esempio 2
In base al testo che hai letto, quali sono le caratteristiche del protagonista del
racconto?
Metti una crocetta per ogni riga. Sì No
□ □
a) È coraggioso □ □
b) È timido □ □
c) Ama lo studio □ □
d) Gli piace giocare □ □
e) Non sa mentire
Esempio 3
Chi è il protagonista del racconto che hai letto?
Risposta: …...... ….....
Enrico
ITA08F5 1
Se ti accorgi di aver sbagliato, puoi correggere: devi scrivere NO vicino alla risposta sbagliata
e mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta che ritieni giusta, come
nell’esempio che segue:
Esempio 4
In quale continente si trova l’Italia?
□
A. In America
□
NO B. In Asia
□
C. In Africa
□
D. In Europa
Nella seconda parte della prova dovrai rispondere a alcune domande di grammatica. Anche
qui in qualche caso dovrai scegliere la risposta giusta fra quelle date, in altre scriverla tu stesso.
Per fare una prova, ora rispondi a questa domanda.
Inserisci al posto dei puntini i giorni della settimana mancanti.
………………….., martedì, …………………, giovedì, …………………., ………………., domenica
Leggi sempre con molta attenzione le domande e le istruzioni su come rispondere.
Per svolgere l’intera prova avrai in tutto un’ora e quindici minuti (75 minuti) di tempo.
ITA08F5 2
NON GIRARE LA PAGINA FINCHÉ NON TI SARÀ DETTO DI FARLO!
ITA08F5 3
P – T A
ARTE PRIMA ESTO LO SCONOSCIUTO
Il taxi filava a forte andatura per i viali della città sconosciuta. Correva verso un
appuntamento per me importantissimo, dal quale dipendeva forse tutta la mia carriera. Se
avessi mancato quell’incontro con il personaggio che di lì a un’ora sarebbe a sua volta
ripartito, il mio avvenire poteva essere diverso. Io ero insomma, come capita non molto
5 spesso nella vita, in un ingranaggio della Sorte, anche perché il taxista mi aveva detto che
per raggiungere l’indirizzo indicatogli ci voleva una buona mezz’ora, ed io stavo sulle spine:
la foratura di una gomma, un passaggio a livello chiuso o un altro banale incidente potevano
farmi arrivare con un ritardo irreparabile.
Seduto nella scatola un po’ antiquata del taxi, guardavo l’uomo al volante davanti a
10 me: un individuo di mezza età, grosso e mal ritagliato. Sulla sua nuca cotennosa troneggiava
un foruncolo. Mi parve disgustoso. Quello spettacolo sgradevole contribuì ad accrescere il
mio malumore, una sorta d’infausto presagio. Chi era quel tizio a me tanto vicino e in effetti
così estraneo e lontano, nelle cui mani avevo messo un segmento così importante del mio
destino? Da quel foruncolo, per un gusto del fantasticare proprio del mio mestiere, provai a
15 calarmi in lui, animale uomo come me, a ricostruirgli dentro e attorno una realtà e una
storia: famiglia, vizi, opinioni, dolori e allegrie. Ne ignoravo il volto, che nella fretta di salire
non avevo neppure guardato. Poteva avere baffoni da tartaro, o il naso a spugna del
bevitore, o le sopracciglia congiunte del criminale, o addirittura perché no? la grinta
frigida e allucinante del marziano. Egli era solo quella massiccia nuca deturpata dal foruncolo
20 e incastellata su un giaccone in pelle orlato di coniglio che traballava ai sussulti della corsa.
Nulla, assolutamente nulla lui sapeva di me. E io, di lui, solo che pativa di foruncoli sul collo.
No: ecco adesso sapevo che il marziano amava la musica. Aveva allungato la mano rossiccia
1
e acceso una “transistor” che teneva sul cruscotto. Era un programma di canzonette urlate,
proprio quelle che non potevo soffrire. Temetti che quel volgare diversivo lo avrebbe
25 distratto nella guida, compromettendo ulteriormente la nostra corsa già tanto in ritardo. Lo
detestai anche di più. In un sobbalzo del veicolo mi accorsi che sul cruscotto il mio nemico
teneva anche una fotografia, di quelle con sotto scritto: “… vai piano, ti aspetto”. Era una
ragazza sui diciott’anni; mi parve oltremodo graziosa, non marziana, certo: deliziosamente
2
terrestre, o se mai celeste, nel senso delle madonne cantate dallo “Stil novo” . La moglie del
30 “foruncolo”? Impossibile: più verosimilmente la figlia. Quell’immagine m’incantò talmente
che mi protesi a guardarla. Allora la mia antipatia per la nuca foruncolosa, per le assordanti
canzonette, per lo sgangherato taxi si trasformarono capricciosamente in una rosata
simpatia. E, quel ch’è più miracoloso, l’assillo dell’appuntamento mi si cancellò dal cuore per
alcuni istanti. Furono gli istanti dell’arrivo.
35 «Eccoci, signore» disse l’uomo frenando davanti a una casa di estrema periferia,
quasi in aperta campagna. «Via Massaua».
«Massaua?» gridai sgomento.
«Ne sono ben certo. Ci abito anch’io, al numero 4. Quella casa…» e sorrideva con
un’aria di compiaciuta solidarietà.
40 «Ma io le ho detto Massaia: Cardinal Massaia!».
«Massaia?» cadde quello dalle nuvole. «Si trova al capo opposto della città. Più di
un’ora da qui. Io ho capito proprio Massaua...».
1 “transistor”: piccola radio portatile.
2 madonne cantate dallo “Stil novo”: donne descritte come angeli da poeti del Medioevo.
ITA08F5 4
«Mi avete rovinato» urlai. «Io vi strangolo». E in uno sfogo di furore, afferratolo per il
bavero di coniglio, lo misi al corrente, con sconnesse ma persuasive parole, del mio
45 irrecuperabile appuntamento, della sua importanza, di quell’autobus del Destino per me
definitivamente perduto. Poi i nervi mi cedettero e piombai in una specie di deliquio.
Quando rinvenni, in una rustica ma linda cucina, “vai piano ti aspetto” mi guardava
con una tazza di brodo fra le mani; e io la sorseggiai fissando imbambolato quei meravigliosi
occhi di cui m’ero invaghito mezz’ora prima. In piedi il taxista guardava me, con gli occhi
50 rossi di pianto, nel suo giaccone di pelle. «Che posso fare per riparare, signore? Mi chieda
tutto quello che vuole. Siamo povera gente io e mia figlia, ma…».
«Tutto quello che voglio? Quella…» dissi. «Me la dia per moglie. O le brucio la casa».
Questo il racconto (tutto vero, mi assicura) d’un mio stravagante amico. Certo, oggi un
marito felice; e anche un genero felice: suo suocero non è un marziano e il foruncolo sulla
55 nuca gli è perfettamente guarito. Non potrei giurare che tutto sia autentico al cento per
cento. Il mio amico, da scrittore qual è, ha un po’ il gusto del racconto fantasioso. Ma
comunque egli possiede da quel giorno, e me l’ha contagiata, una sua strana teoria sugli
sconosciuti: sugli uomini che incontriamo per caso, magari per pochi attimi, nelle circostanze
più banali.
60 Sì, gli sconosciuti possono essere persone importantissime per noi. Proprio perché
sconosciuti, può toccar loro di diventare arbitri del nostro domani: strumenti ciechi, ma
scelti calcolatamente dal Fato per mutare la nostra rotta di vita. «Perché» dice quel mio
amico «l’uomo dal foruncolo dirottò quel giorno il mio destino? Proprio perché non mi
conosceva. Perciò non poteva in alcun modo entrare nella sfera dei miei interessi, delle cose
3
65 che io ritenevo più importanti, e assecondarne il corso. E commise allora la gaffe di
sbagliare strada… ossia di farmi imbucare quella giusta».
Così per quanto mi riguarda, “diffido” sempre degli sconosciuti. Ma non già nel senso
corrente e negativo di questo verbo. Al contrario, me ne preoccupo e me ne appassiono.
Penso che non si tratti affatto di “sconosciuti”, benché sotto tale maschera si siano
70 camuffati. Che, comunque, possano essere destinati in breve tempo e per misteriose
circostanze a una grossa “carriera” nel mio curricolo esistenziale. Diventare mio suocero,
come il taxista di via Massaua, o mio genero, o... Meglio allora guardarli in un altro modo,
parlar loro con diverso interesse. Non cristallizzarne, come si fa con le farfalle e i coleotteri
4
nella goccia di fenolo , l’anima e il volto. Lasciarli volare: dalla crisalide d’uno “sconosciuto”
75 possono prendere il volo bellissime farfalle.
(Tratto e adattato da: Luigi Santucci, Letture del medico, 9 settembre 1966)
3 gaffe: parola francese entrata nell’italiano comune. Azione o espressione inopportuna, che crea disagio e imbarazzo.
4 fenolo: sostanza usata per conservare gli insetti.
ITA08F5 5 L1508A0100
A1. Chi è lo sconosciuto che dà il titolo al racconto?
……………………………………………………………….. L1508A0200
A2. In che cosa consiste lo “spettacolo sgradevole” (riga 11)? Ricopia la frase del testo a
cui l’espressione si riferisce.
……………………………………………………………………………………………………………………………………
L1508A0300
A3. L’espressione “infausto presagio” (riga 12) significa
□
A. predizione del futuro
□
B. pronostico infallibile
□
C. evento imprevedibile
□
D. presentimento di sventura L1508A0400