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INGLESE: The Great Exhibition during Victorian Age: the representation of Victorian compromise ( la PRIMA ESPOSIZIONE UNIVERSALE DELLA STORIA)
FISICA: "Un nuovo spirito per l'Esposizione Universale dell'Expo Siviglia 1992: L'esaltazione dell'uomo e non più della Nazione". PADIGLIONE DELL'ENERGIA: La trasformazione dell'energia elettrica in calore- la potenza dissipata
LATINO: Dal Satyricon di Petronio, " la cena di Trimalchione"
ITALIANO: Il cibo in Verga: ricchi e poveri a tavola nella seconda metà dell'Ottocento
IL LOGO
Per il logo è stato bandito un concorso pubblico aperto a studenti
Architettura, Design e Arti, Moda,
laureandi e neo laureati delle facoltà di
Grafica Pubblicitaria e Disegno Industriale. Nella fase iniziale oltre 700 progetti
sono stati sottoposti al giudizio di una giuria presieduta da Giorgio Armani ne
sono state selezionate dieci, poi sottoposte al giudizio di una giuria popolare
attraverso una votazione online aperta a tutti che ha permesso di individuare il
vincitore: Andrea Puppa.
Il logo, apre a molteplici interpretazioni e riflessioni. I tre colori primari
che lo
compongono si
incontrano e si
fondono dando
vita a un
unicum visivo
nato dalla
sovrapposizione di
lettere e numeri e degli effetti cromatici. Proprio come nella nutrizione,
gli elementi primari generano una infinita possibilità di combinazioni e
percezioni diverse.
Il font è contraddistinto dalla pulizia formale e l’aspetto contemporaneo.
LA STRUTTURA
Il sito espositivo è un'area di 110 ettari situata nel settore nord-ovest di Milano. Il
sito espositivo è caratterizzato da una particolare forma a pesce ed è suddiviso in
quattro macro aree dai due assi principali del cardo e del decumano. Cardo e
Decumano sono i due viali principali del sito espositivo, e sono ispirati
all'organizzazione delle antiche città romane. I classici padiglioni tematici delle
Expo sono stati ripensati per Expo 2015 come vere e proprie aree dedicate a
sotto-temi o a destinatari specifici. E' possibile schematizzare l'organizzazione
del sito nelle seguenti aree: AREE TEMATICHE- AREE EVENTI - AREE SERVIZI.
I PARTECIPANTI
i Partecipanti all'evento si distinguono in Ufficiali e Non Ufficiali:
i Partecipanti Ufficiali sono i Paesi invitati direttamente dal Governo( 145
sono quelli che hanno accettato); mentre i Partecipanti Non Ufficiali sono
quelli invitati dall'Organizzazione dell'Esposizione ( e hanno accettato Onu , Ue
- Unione Europea e Cern - Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare.)
I PADIGLIONI
I classici padiglioni espositivi sono stati ripensati per l'Expo con l’intento di far
conoscere la cultura e l’attenzione dei paesi partecipanti sul tema “Nutrire il
pianeta. Energia per la vita”. I padiglioni sono uno per ciascuno dei 147 Paesi
partecipanti e sono in competizione tra loro per stupire e meravigliare i
visitatori. L’impegno dei Governi è conquistare il primato coinvolgendo le firme
più prestigiose dell’architettura contemporanea, adottando i concept più
originali per la costruzione degli spazi dedicati, i materiali e i modelli di
sostenibilità più innovativi e impatto zero utilizzati per catturare l’attenzione
costante dei media.
Finora il primato per l'utilizzo delle tecniche più avanzate nel recupero
dell'acqua piovana, nell'integrazione di celle fotovoltaiche e nella riduzione delle
emissioni di carbonio, lo detiene il padiglione EAU (degli Emirati Arabi) .
Con un forte richiamo alle oasi del deserto, uno dei
lotti più grandi dell’Expo 2015, circa 4.386 mq, il
Padiglione EAU è un viaggio sinuoso fra pareti alte
12 m di sabbia increspata dal vento e un centrale
falaj digitale lungo 75 m. Per tutto il percorso
sono allestimenti degli oggetti, che interagiscono con il
visitatore attraverso l’utilizzo di un tablet
consegnato personalmente all’ingresso del padiglione.
L'architettura del ferro in Europa
applicata alle Esposizioni
Universali
In effetti, la tipologia dei padiglioni espositivi fu quella prediletta per le
esposizioni Universali che dal 1851 si successero in Europa. Questo perchè
durante la Seconda Rivoluzione industriale la produzione dei materiali da
costruzione conobbe un nuovo impulso. Questo è da considerarsi insieme al
rapido sviluppo della scienza delle costruzioni: una disciplina che studia i
meccanismi di azione delle forze all'interno dei materiali continui quali la ghisa
e l'acciaio, consentendo il dimensionamento degli elementi costruttivi in base a
precisi calcoli matematici.
Questi due fattori portarono allo sviluppo dell'architettura del ferro, la quale si
costituiva di grandi strutturi come ponti, viadotti e,appunto, padiglioni
espositivi.
Essi necessitavano di essere facilmente realizzabili, montabili e smontabili e
inoltre non era da trascurare il fatto che potevano dover contenere "oggetti" di
dimensioni colossali. Nulla più dell'architettura del ferro poteva rispondere a tali
esigenze.
La prima esposizione Universale si tenne a Londra nel 1851 e per l'occasione fu
costruito il Palazzo di Cristallo. Simbolo di grandezza, esso rappresenta in tutto
e per tutto lo spirito dell'esposizione: COSTITUIRE UNA VETRINA MONDIALE
per il Paese.
The Great Exhibition during Victorian Age: the
representation of Victorian compromise
The Great Exhibition of 1851 symbolized Britain's leading industrial and
economic position in the world.
In this exhibition goods from all the different countries of the Empire were
exhibited.
It was promoted as a celebration of modern industrial techniques.
Particular attention was dedicated to the steam, coal and electricity.
The Great Exhibition held in Crystal Palace in London, a glass building that was
the symbol for Britain as in industrial and imperial power.
The man who ensured the event happened in spectacular fashion was Prince
Albert, the husband of Queen Victoria. Albert recognized the value of
organizing a massive trade show that would place Britain at the forefront of
technology by displaying its latest inventions, everything from massive steam
engines to the latest cameras.
The planners saw the event as a way to help identify and remedy Britain's
shortcomings as much as to celebrate her achievements. In fact, Britain
in that period was the world's most powerful industrial power but at the same
time suffered the protests of workers exploited and commercial crisis of 1847.
So this event represents the main feature of the Victorian Age: the
contradiction. In fact in this period we can talk about Victorian compromise.
this term refers to the attitude the Victorians had to reconcile opposite
tendencies, that is to find a balance between material progress, stability, great
social reforms and poverty, injustice and social unrest. The Victorians promoted
a code of values that reflect the world as they wanted it to be, not as it really
was.
"Un nuovo spirito per l'Esposizione Universale dell'Expo Siviglia
1992: L'esaltazione dell'uomo e non più della Nazione"
La trasformazione dell'energia elettrica in calore: la
potenza dissipata
La trasformazione di energia elettrica in calore si chiama Effetto Joule. Il nome
deriva dal fisico britannio James Joule che nel 1841 inviò alla Royal Society* un
articolo riguardo il suo studio sulla natura del calore dimostrando la relazione
tra la corrente che scorre in una resistenza e il calore dissipato. Considerando
un resistore percorso da una corrente elettrica come per esempio un phon o un
ferro da stiro, si chiama POTENZA DISSIPATA dal resistore la rapidità con cui
l'energia elettrica è trasformata in energia interna del resistore. In un resistore
di resistenza R nel quale circola la corrente i, la potenza dissipata P è data dalla
formula: P= 2
Ri
Da questa formula si deduce che la potenza dissipata è
direttamente proporzionale alla resistenza e al quadrato della
corrente elettrica.
* ritenuta l'accademia nazionale inglese delle scienze, fu fondata il 28 novembre
1660.
Dal Satyricon di Petronio, " la cena di Trimalchione"
"La cena di Trimalchione" è il segmento più lungo del testo petroniano. L'episodio
cena-spettacolo
occupa il centro della narrazione e racconta la a casa del liberto
Trimalchione cui assistono, più che partecipare, i tre protagonisti: Encolpio, Ascilto
e Gitone.
I 51 capitoli si sviluppano in singole scenette dove i veri protagonisti sono il
lusso,la volgarità e l'eccesso: questi tre aspetti si riversano nel banchetto
stesso, dove vengono servite portate simili a opere d'arte ad indicare il desiderio
di Trimalchione di ostentare la propria ricchezza e egemonia. Tramite
questo episodio l'autore offre uno spaccato grottesco della società del tempo. I
personaggi che vi partecipano sono infatti la rappresentazione, a volte realistica, a
volte caricaturale degli uomini del I sec. a.C.
Nel banchetto, tutto è teso alla spettacolarità e alla TEATRALITA' a partire
soprattutto dalla presentazione dei piatti che avviene secondo una precisa
sceneggiatura studiata dal cuoco del liberto. Il cibo domina sulla parola e si fa
materia di spettacolo e di conversazione, rovesciando così la prospettiva del
simposio filosofico, dove il cibo non compare, è come censurato. In effetti tutto il
romanzo si presenta come una rappresentazione comico-romanzesca del mondo
contemporaneo: Petronio fotografa con realismo il mondo in cui vive e ne delinea
accuratamente i difetti e i vizi, gli stessi che ritroviamo in questi capitoli:
l'esasperazione dei piaceri materiali, come il cibo e il sesso, il predominio
dell'esteriorità sui valori morali, la tendenza al lusso e l'ostentazione della
ricchezza.
dal "Satyricon" di Fellini, 1969
Il cibo in Verga: ricchi e poveri a tavola nella seconda
metà dell'Ottocento
Verga nella sua produzione verista mette in scena la Sicilia del secondo Ottocento,
una terra ricca di contraddizioni e contrasti. Lo fa senza una precisa volontà di
denuncia politica ma unicamente per fotografare la realtà che egli stesso aveva
vissuto (in realtà lo fa quando da questa realtà è lontanissimo, cioè negli anni del suo
soggiorno milanese, e la scelta deriva dal fatto che la Sicilia era la regione che più di
tutte stava risentendo dell'unificazione d'Italia. )
Tra i vari espedienti che Verga adottò per rappresentare al meglio le condizioni della
società siciliana uno è sicuramente quello di trattare del il rapporto con il cibo delle
classi basse e delle classi alte.
Nella Sicilia post unitaria dell’immaginario verghiano la sensazione che regna è
quella di fame. I personaggi sono contadini e pescatori, che mangiano con misura e
parsimonia e ogni atto del nutrirsi è connesso alla fatica fatta per procurarsi quel cibo,
per pagarlo e consumarlo.
Verga fa emergere l’attaccamento dei suoi personaggi a un’immobile natura e ad
arcaiche tradizioni: la cucina rientra proprio nel novero delle conoscenze implicite più
radicate a cui questi uomini e queste