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Vygotskij, Lev Semënovič - Stimoli-mezzo scaricato 0 volte

Concetti Chiave

  • Lev Semënovič Vygotskij critica la riflessologia di Pavlov, proponendo che la mente umana non si riduca a semplici stimoli e riflessi, ma richieda un'analisi della coscienza e dei processi sociali per essere compresa.
  • La teoria dello sviluppo socio-cognitivo di Vygotskij enfatizza il ruolo centrale della comunità e del linguaggio, introducendo il concetto di "zona di sviluppo prossimale" dove l'apprendimento avviene con il supporto di un "altro più consapevole".
  • Vygotskij distingue tra linguaggio sociale ed egocentrico, sottolineando che le parole iniziano come strumenti di comunicazione sociale per poi evolvere in stimoli-mezzo per lo sviluppo interiore del bambino.
  • L'interiorizzazione dell'apprendimento viene favorita dalla riflessione metacognitiva, che attraverso l'analisi degli errori e delle strategie applicate, consente agli studenti di acquisire consapevolezza e nuove abilità, facilitata da un approccio cooperativo.
  • Vygotskij morì giovane di tubercolosi, ma i suoi contributi alla psicologia, come il potenziale di apprendimento e l'importanza del linguaggio, hanno avuto un'influenza duratura sull'educazione e lo sviluppo cognitivo.

Indice

  1. Lev Semënovič Vygotskij
  2. Il potenziale di apprendimento
  3. Linguaggio sociale ed egocentrico

Lev Semënovič Vygotskij

Il manifesto della scuola storico-culturale è riconducibile al Vygotskij: La coscienza come problema psicologico del comportamento. Egli dirige importanti istituzioni e, dopo la sua morte il Partito Comunista bandisce le sue teorie. Nel 1920 la psicologia sovietica è dominata dalla riflessologia, messa a punto da Pavlov: egli studiò le reazioni-stimolo appartenenti al comportamentismo (riflessi incondizionati). Ma Vygotskij nega l'esistenza di tali processi per il funzionamento di tutta la mente, in quanto sostiene che la mente umana non possa essere ricondotta a semplici stimoli, riflessi e azioni incontrollabili. Nel 1925, oggetto di una conferenza fu la coscienza, fenomeno che distingue la mente umana da quella animale: l'analisi di essa è il fine ultimo della psicologia e non è spiegabile a partire dalla riflessologia. L'esperienza duplicata è un altro elemento che ci distingue dagli animali, in quanto gli esseri umani sono in grado di prefissare un compito.
Stimoli-mezzo Un'altra qualità umana riguarda i cosiddetti stimoli-mezzo, spiegati da Vygotskij tramite l'esempio dell'asino di Buridano: egli, non riuscendo a decidere se mangiare il fieno dal sacco alla sua destra o da quello alla sua sinistra, muore di fame. Questo caso è basato su stimoli uguali ma contrari e le due reazioni si annullano a vicenda. Un uomo non rimarrebbe paralizzato, ma potrebbe lanciare una moneta per decidere, inventando così da sé un nuovo stimolo (utilizzato come mezzo per risolvere il dilemma). L'introduzione degli stimoli-mezzo nelle funzioni psichiche superiori comporta una modificazione funzionale della mente: lo sviluppo di quest'ultima e il processo sociale costituiscono l'educazione. L'uomo è un cervello sociale da un'organizzazione superiore che riflette l'interiorizzazione dei mezzi forniti dall'ambiente secondo il processo di socializzazione mentale, ovvero il modo in cui gli individui apprendono dall'esterno e rendono propri gli stimoli-mezzo elaborati dalla società in cui sono immersi (storia della mente).
La teoria dello sviluppo socio-cognitivo La teoria dello sviluppo sociale di Vygotskij sostiene che la comunità e il linguaggio svolgano un ruolo centrale nell'apprendimento, mentre Piaget concludeva che lo sviluppo cognitivo del bambino avvenga per stadi: Vygotskij rifiutò le sue idee, ritenendo che i bambini si sviluppino indipendentemente da stadi specifici. Egli distingue delle funzioni mentali elementari innate:
• Attenzione.
• Sensazione.
• Percezione.
• Memoria.
Il nostro ambiente culturale e sociale ci permette di utilizzarle per sviluppare e acquisire funzioni mentali superiori. Tale sviluppo avviene all'interno della cosiddetta "zona di sviluppo prossimale": essa rappresenta ciò che siamo in grado di fare grazie all'aiuto di un adulto, amico o tecnologia (supporti che Vygotskij definì con "l'altro più consapevole"). Infine c'è ciò che è situato fuori dalla nostra portata, differenziato anche in base al sesso. All'età di 10 mesi, se prendiamo in considerazione due gemelli, sono entrambi in grado di gattonare e si trovano nella zona di sviluppo prossimale per imparare a stare in piedi. L'altro più consapevole, in questo caso il padre, offre al bambino l'opportunità di esercitarsi in una stanza attrezzata con giochi, impalcature e oggetti. Il bambino è incoraggiato ad esplorare ed utilizza l'attrezzatura per tirarsi su, muovendosi poco dopo lungo le strutture (riuscendo a stare in piedi pochi giorni dopo). Anche la bambina ha del potenziale per stare in piedi, ma non riceve supporti: mentre essa è ancora in cerca di un modo per alzarsi, il bambino si è spostato già in una nuova zona, ha un buon senso dell'equilibrio e un potenziale per imparare a camminare. Entrambi impareranno a farlo, ma secondo il bambino sarà più abile. Gli stessi principi di tale esperimento devono essere applicati a tutti i tipi di apprendimento e allo sviluppo delle funzioni cognitive superiori. Solo colui che impara con l'assistenza di un mentore capace può raggiungere il pieno potenziale delle proprie capacità.
Il linguaggio interiore ed esteriore Vygotskij stabili una connessione esplicita tra il discorso e i concetti mentali, sostenendo che il discorso interno si sviluppa da quello esterno attraverso un
pensare soltanto ad alta voce. Una volta completato il percorso, il linguaggio interiore e quello parlato diventano indipendenti.

Il potenziale di apprendimento

Il potenziale di apprendimento è verificabile attraverso la somministrazione di un test in due passaggi: nel primo si presentano esercizi adeguati alla fascia di sviluppo in cui si trova il ragazzo, misurando le sue competenze attuali con il numero di quelli che riesce a risolvere da solo; nel secondo passaggio si presentano esercizi sbagliati o non conclusi con una serie di istruzioni graduali e standardizzate. Più aiuti vengono forniti, più ridotta sarà l'area di sviluppo prossimale.
Lo sviluppo disomogeneo Se lasciato libero, ogni studente sviluppa strategie secondo il proprio stile cognitivo, permettendo all'educatore di capire il tipo della sua intelligenza. È necessario però che gli educatori smettano di preoccuparsi esclusivamente di ciò che lo studente è già in grado di fare, al fine di concentrarsi su ciò che potrebbe fare in quel momento. Vygotslyij individua l'esistenza di "età stabili", ovvero periodi in cui avvengono pochi miglioramenti intellettuali il cui lento accumularsi provoca le cosiddette "età critiche", nelle quali nuove attività cognitive sono acquisite velocemente.

Linguaggio sociale ed egocentrico

Il bambino inizia a parlare prima in funzione della comunicazione sociale e le parole, all'inizio, sono solo un mezzo per interagire con chi gli sta attorno.
La competenza linguistica è prima sociale, poi individuale (linguaggio egocentrico): senza la prima fase non potrebbe avvenire lo sviluppo della seconda. Dopo aver imparato a parlare per comunicare, il bambino inizia ad utilizzare il linguaggio come uno stimolo-mezzo per lo sviluppo della propria interiorità. Le parole sono scelte maggiormente in base al loro senso e all'uso che se ne fa socialmente, che in base al loro significato.
La riflessione metacognitiva L'interiorizzazione dell'apprendimento è favorita dalla riflessione metacognitiva, ossia una meditazione sulle ragioni profonde delle difficoltà incontrate.
Mediante l'analisi degli errori commessi, le strategie applicate per evitarli e gli aiuti ricevuti, i ragazzi acquisiscono maggiore consapevolezza che facilità l'acquisizione di nuove abilità. Anche ciò si sviluppa più compiutamente se svolto in maniera cooperativa (confronto diretto, esplicito e verbalizzato con insegnante e compagni), infatti, si può dire di possedere veramente un concetto quando si è in grado di spiegarne il significato a qualcuno.
Vygotskij morì di tubercolosi nel 1934 (a soli 37 anni), ma nonostante la sua età divenne uno degli psicologi più influenti del secolo. Ha lasciato il seguente consiglio agli educatori: Dando agli studenti la possibilità di esercitarsi a parlare con gli altri, diamo loro una cornice per pensare da soli.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Lev Semënovič Vygotskij e quale fu il suo contributo alla psicologia?
  2. Lev Semënovič Vygotskij era un importante psicologo sovietico, noto per aver fondato la scuola storico-culturale. Egli ha criticato la riflessologia di Pavlov e ha sostenuto che la mente umana non può essere ridotta a semplici stimoli e riflessi. Ha introdotto concetti come la coscienza e gli stimoli-mezzo, influenzando profondamente la psicologia dello sviluppo.

  3. Cosa si intende per "zona di sviluppo prossimale" secondo Vygotskij?
  4. La "zona di sviluppo prossimale" è un concetto di Vygotskij che rappresenta ciò che un individuo può fare con l'aiuto di un adulto o di un "altro più consapevole". È l'area in cui l'apprendimento è facilitato dal supporto esterno, permettendo lo sviluppo di funzioni mentali superiori.

  5. Qual è il ruolo del linguaggio nel processo di apprendimento secondo Vygotskij?
  6. Vygotskij sostiene che il linguaggio ha un ruolo centrale nell'apprendimento, inizialmente come mezzo di comunicazione sociale e successivamente come linguaggio egocentrico per lo sviluppo interiore. Il linguaggio esterno si trasforma in linguaggio interno, diventando indipendente e fondamentale per il pensiero.

  7. Come si verifica il potenziale di apprendimento di un individuo?
  8. Il potenziale di apprendimento si verifica attraverso un test in due passaggi: il primo misura le competenze attuali con esercizi adeguati, mentre il secondo fornisce istruzioni graduali per esercizi sbagliati o non conclusi. Più aiuti sono necessari, più ridotta è l'area di sviluppo prossimale.

  9. Qual è l'importanza della riflessione metacognitiva nell'apprendimento?
  10. La riflessione metacognitiva è fondamentale per l'interiorizzazione dell'apprendimento, poiché permette di analizzare errori e strategie, aumentando la consapevolezza e facilitando l'acquisizione di nuove abilità. Questo processo è più efficace se svolto in modo cooperativo, attraverso il confronto con insegnanti e compagni.

Domande e risposte

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