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Concetti Chiave

  • Froebel è stato un innovatore nell'educazione della prima infanzia, fondando i giardini dell'infanzia per bambini dai 2 ai 6 anni.
  • Il suo approccio pedagogico si basa su un presupposto religioso, vedendo il gioco come la massima espressione dello spirito umano.
  • Froebel considera l'infanzia un periodo cruciale per l'educazione, la creatività e il bisogno educativo dei bambini.
  • L'educazione secondo Froebel si sviluppa dalle potenzialità, considerate una manifestazione del divino, e dai comportamenti esterni del bambino.
  • Il gioco spontaneo è centrale nel suo metodo educativo, permettendo ai bambini di esprimere preferenze, disagi e stati d'animo.

Indice

  1. Froebel e l'infanzia
  2. La concezione pedagogica di Froebel
  3. Il gioco come espressione del divino

Froebel e l'infanzia

Froebel è stato un pedagogista tedesco, noto per il suo grande interesse per l'infanzia. È stato, infatti, proprio lui affondare i giardini dell'infanzia, ovvero le odierne scuole dell'infanzia, pronte ad accogliere i bambini nell'età dai 2 ai 6 anni. Prima di Froebel nessun altro si era occupato di questa fascia d'età.

La concezione pedagogica di Froebel

La concezione pedagogica di Froebel parte da un presupposto religioso, il pedagogista, infatti, sostiene che il gioco, attività prediletta dai bambini della prima infanzia, è il grado più alto dello spirito umano, inoltre, l'infanzia è il momento cruciale dell'educazione, di creatività e di bisogno educativo. Secondo Froebel l'educazione dei bambini deve partire da potenzialità e comportamenti. Le potenzialità sono la manifestazione interna del Divino, in questo senso intendiamo che la concessione di Froebel parte da un presupposto religioso che vede la divinità come immanente, i comportamenti invece sono la manifestazione esterna del divino.

Il gioco come espressione del divino

Come abbiamo visto da una grande importanza al gioco, infatti, il metodo del pedagogista si incentra sulla valorizzazione della spontaneità del gioco, un'attività impegnativa ma anche un'attività di creatività che permette al bambino di esteriorizzare ed esternalizzare quelle che sono le sue preferenze, i suoi disagi, i suoi stati d'animo, attraverso i comportamenti.

Domande e risposte