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Sintesi
Fénelon fu un importante pedagogo francese. In pieno ‘600, egli confuta i presupposti dell’educazione formale, basata sull’insegnamento delle discipline scolastiche. Fénelon introdusse molti aspetti innovativi nella pedagogia:
• Egli dava una grande importanza all’educazione delle ragazze che sarebbero diventate madri e quindi dovevano essere istruite per educare i figli, in quanto l’educazione non parte dalla scuola, ma ancor prima, dalla famiglia. Le madri devono essere in grado di raccontare storie (quindi avere capacità dialogiche), far giocare i fanciulli, educarli senza troppe costrizioni. Nonostante questa innovativa concezione, si rimase diffidenti verso l’educazione delle ragazze, anche nei ceti benestanti.
• L’educazione non si deve costruire sui macigni dei grandi ideali formativi, ma al contrario, è un dialogo delle minime cose, che parte dal vissuto e dall’esperienza.
• L’importanza data non solo alla cura della mente, ma anche a quella corporea: Fénelon, precursore dell’educazione naturale, affermava che la cosa migliore per la prima infanzia fosse curare la formazione di un organismo sano e di un buon sangue, attraverso una giusta alimentazione e un salubre tenore di vita.
• Dal punto di vista cognitivo, egli affermava che la mente si formasse impegnandola qualitativamente, non quantitativamente: non è importante la quantità di cose che vengono apprese, ma quanto bene vengono apprese.
• Gli educatori devono adattare le conoscenze alle capacità degli alunni, senza pretendere troppo. Devono inoltre stare attenti al carattere dell’alunno e a non rendere i vivaci ribelli e gli introversi stupidi.
• L’insegnante non deve essere pedante o imporre troppe costrizioni, che non fanno altro che generare paura e carattere chiuso. Per educare bisogna piuttosto far leva sull’immaginazione e sulla curiosità, la via naturale che conduce all’istruzione. Infatti, soddisfacendo la curiosità, i discenti apprenderanno senza nemmeno accorgersene.
• Dare insegnamenti in modo di piacevole conversazione, ponendo le nozioni in modo divertente e dinamico, come se fosse un gioco; non è necessario fare le discipline in modo formale.
• Grande importanza alla lettura. Tuttavia questa non deve essere vista come una costrizione (“ho visto molti bambini che hanno imparato a leggere giocando”) e l’insegnante non deve seccare il bambino a leggere bene, ma dargli il suo tempo. Il libro inoltre dev’essere esteticamente bello e contenere racconti brevi e meravigliosi.
Nonostante le innumerevoli innovazioni, Fénelon condannava la musica, il teatro e ogni forma di spettacolo, considerati “passatempi pericolosi”, che avrebbero distratto l’allievo dallo studio e dall’attività produttiva.
Le opere di Fènelon hanno un valore didascalico (educativo) e morale.
• Le Favole raccolta di favole scritte quando Fénelon era precettore del piccolo duca di Borgogna, possiedono un valore educativo e morale, per correggere le mancanze del suo allievo.
• Le avventure di Telemaco libro di lettura per fanciulli con lo scopo di educare re e principi a governare con saggezza.
• I dialoghi dei morti personaggi dell’oltretomba forniscono insegnamenti morali.
Estratto del documento

Fénelon fu un importante pedagogo francese. In pieno ‘600,

egli confuta i presupposti dell’educazione formale, basata

sull’insegnamento delle discipline scolastiche. Fénelon

introdusse molti aspetti innovativi nella pedagogia:

Egli dava una grande importanza all’educazione delle

 ragazze che sarebbero diventate madri e quindi dovevano

essere istruite per educare i figli, in quanto l’educazione non

parte dalla scuola, ma ancor prima, dalla famiglia. Le madri

devono essere in grado di raccontare storie (quindi avere

capacità dialogiche), far giocare i fanciulli, educarli senza

troppe costrizioni. Nonostante questa innovativa concezione,

si rimase diffidenti verso l’educazione delle ragazze, anche

nei ceti benestanti.

L’educazione non si deve costruire sui macigni dei grandi

 ideali formativi, ma al contrario, è un dialogo delle minime

cose, che parte dal vissuto e dall’esperienza.

L’importanza data non solo alla cura della mente, ma anche

 a quella corporea: Fénelon, precursore dell’educazione

naturale, affermava che la cosa migliore per la prima

infanzia fosse curare la formazione di un organismo sano e

di un buon sangue, attraverso una giusta alimentazione e un

salubre tenore di vita.

Dal punto di vista cognitivo, egli affermava che la mente si

 formasse impegnandola qualitativamente, non

quantitativamente: non è importante la quantità di cose che

vengono apprese, ma quanto bene vengono apprese.

Gli educatori devono adattare le conoscenze alle capacità

 degli alunni, senza pretendere troppo. Devono inoltre stare

attenti al carattere dell’alunno e a non rendere i vivaci ribelli

e gli introversi stupidi.

L’insegnante non deve essere pedante o imporre troppe

 costrizioni, che non fanno altro che generare paura e

carattere chiuso. Per educare bisogna piuttosto far leva

sull’immaginazione e sulla curiosità, la via naturale che

conduce all’istruzione. Infatti, soddisfacendo la curiosità, i

discenti apprenderanno senza nemmeno accorgersene.

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