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Sintesi
Letteratura Italiana: Luigi Pirandello (Il fu Mattia Pascal)

Filosofia: Soren Kierkegaard (l’Aut-Aut)

Francese: Jean-Paul Sartre (Les Mouches)

Inglese: George Orwell (1984)

Storia
: la resistenza ed i partigiani

Latino: Seneca

Geografia Astronomica: la Luna

Fisica: la forza di gravità

Ed. Fisica: lo yoga
Estratto del documento

ancora, all’infinito. Così tenta di fuggire dalla noia che però lo assale portandogli un

senso di insufficienza di tale vita e la percezione che esista un altro modo di vivere.

Lo stadio etico rappresenta invece il modello borghese di vivere: lavoro, matrimonio,

famiglia e quindi responsabilità. Questo stato è caratterizzato dalla ripetizione, la

routine. Il marito è fedele e compie i propri doveri verso i suoi familiari. Egli

sacrifica la sua individualità a favore della famiglia, proprio come Mattia Pascal.

Tutto questo porta ad un’irriducibile tendenza al peccato, causato dalla noia della

ripetitività, che il buon marito cerca di eludere fino al punto di cadere nella

disperazione. Il senso di colpa si trasforma così in pentimento.

Lo stadio religioso è l’unico stadio che permette all’uomo di essere veramente libero,

seguendo il modello di vita religiosa di Abramo. E’ caratterizzato da una gran fede

che porta l’uomo alla solitudine ed alla salvezza. Solitudine perché Dio chiede

all’uomo uno sforzo, quello di vivere secondo una dimensione religiosa che il mondo

non accetta e che quindi porta all’allontanamento dagli altri ma anche alla salvezza.

Kierkegaard è il precursore dell’esistenzialismo ed è il filosofo dell’individuo.

L’uomo è fondamentalmente libero ed è costretto a scegliere che cosa fare della

propria vita. La possibilità di scegliere delle proprie azioni porta all’angoscia e la

possibilità di scegliere della propria esistenza porta alla disperazione. Quest’ultima è

una “malattia mortale” poiché l’uomo si rende conto della sua incapacità di risolvere

il problema del rapporto con se stesso. L’ateismo è il culmine della disperazione, è il

rifiuto di rivolgersi a Dio per cercare quell’aiuto essenziale per la propria esistenza

per timore di perdere la propria libertà. Proprio nella disperazione però si trova la via

della Salvezza. Il contrario della disperazione è infatti la fede, capovolgimento

dell’esistenza. Con la fede l’uomo sceglie Dio contro il mondo, scommette su Dio

(come Pascal) e crede nella sua esistenza e nella sua unicità. Nella coscienza la vera

fede ci avverte che il Cristianesimo non è di questo mondo ma guarda al di là di esso.

Francese

Les Mouches est une pièce de théâtre de Jean-Paul Sartre un philosophe et écrivain

français existentialiste.

Oreste arrive à Argos où Egisthe, roi depuis quinze

ans, entretient la ville dans un climat de contrition

générale. Il rencontre sa sœur, Électre, réduite à

l’état de servante par Egisthe et Clytemnestre qui

ont assassiné son père Agamemnon à son retour de

la guerre de Troie. Elle l’engage à venger leur père.

Egisthe est averti par Jupiter du complot qui le

menace, mais il est lui-même las de cette comédie

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du pouvoir, et il se laisse assassiner par Oreste, qui tue ensuite sa mère. Mais les

mouches-Erinnyes, divinités vengeresses, les poursuivent, et Électre cède à la

tentation du remords. Oreste, au contraire, assume sa liberté et son acte face au

peuple.

Chez Sartre, l'idée de la liberté se lie toujours à la situation dans laquelle une

personne se trouve.

D'ailleurs, la recherche de la liberté est problématique et difficile parce qu'il existe

des pièges le long du chemin tels que des situations qui changent ou bien les desseins

des autres personnes. Il est toujours plus facile de rebrousser chemin ou de dévier que

de poursuivre. Dans son théâtre, Sartre explore la voie du devenir et le spectateur voit

comment ses personnages font face au défi.

L'idée même de la liberté est un paradoxe. On est libre par rapport à qui ou à quoi.

Est-ce qu' Oreste est libre au début de Les mouches où il mène une vie de vagabonde

sans aucun engagement? Est-il libre au moment où il se révolte contre la volonté de

Jupiter? Ou enfin est-il libre au dénouement quand il s'exile tout en se débarrassant de

ses responsabilités de roi? La liberté se présente multiforme aux personnages

sartriens. Ils l'embrassent ou la repoussent d'une manière personnelle qui convient à

leur caractère. C'est à dire que le dramaturge personnalise la liberté selon le

personnage et ses situations. Sartre descend de sa tour d'ivoire et montre au spectateur

le conflit intérieur d'un personnage qui fait face à des choix agonissants. Le résultat

de son choix crée une situation tout à fait nouvelle et en général plus complexe et

compliquée que celle d'auparavant. L'angoisse d'un personnage sartrien aux prises

avec un choix déchirant crée une tension dramatique et la théâtralité en est le résultat.

Un personnage sartrien est prisonnier des situations. Beaucoup de ces situations sont

créées par les actions des autres. La recherche de la liberté pose des paradoxes, car

en fin de compte, l'homme en est rempli. À moins qu'on ne soit ermite, on n'est pas

seul dans le monde. Chaque personne dépend des autres dans la mesure où elle doit

exister au jour le jour.

Selon Sartre, l'homme est condamné à être libre. L'engagement n'est pas une manière

de se rendre indispensable mais responsable. Ne pas s'engager est encore une forme

d'engagement. L'existentialisme de Sartre est athée, c'est-à-dire que, pour lui, Dieu

n'existe pas, donc l'homme est seul source de valeur et de moralité ; il est condamné à

inventer sa propre morale et libre de la définir. L'existentialisme de Sartre s'oppose

ainsi au déterminisme qui stipule que l'homme est le jouet de circonstances dont il

n'est pas maître. Sartre estime que l'homme choisit parmi les événements de sa vie,

les circonstances qu'il décidera déterminantes. 5

Inglese

Eric Arthur better known by his pen name George Orwell is considered perhaps the

20th century's best chronicler of English culture. His most famous works are the

dystopian novel Nineteen Eighty-Four (1949) and

the satirical novel Animal Farm (1945).

Nineteen Eighty-Four is a novel about the

totalitarian regime of the Party, an oligarchical

collectivist society where life in the Oceanian

province of Airstrip One is a world of perpetual war,

pervasive government surveillance, public mind

control, and the voiding of citizens' rights. Society is

governed according to the principles of “Socing”,

English Socialism. The head of the party is Big

Brother and his posters are everywhere to represent

the inflexible government with is violence and

repression of the individual. Citizens’ activities are

observed through telescreens in every room in fact

the posters say: BIG BROTHER IS WATCHING

YOU. In the Ministry of Truth, protagonist Winston

Smith is a civil servant responsible for perpetuating the Party's propaganda by

revising historical records to render the Party omniscient and always correct, yet his

meager existence disillusions him into rebellion against Big Brother, which leads to

his arrest, torture, and conversion.

He is dissatisfied with the Party and rebels in many ways: he writes a diary and he

starts a love affair with Julia, even if no emotion other than hate and fear are allowed

and sex is permitted only for procreation. Wiston’s intellectual rebellion against the

Party and illicit romance with Julia are the causes of his consequent imprisonment

and re-education.

Storia

La Resistenza è il termine che indica il complesso della lotta nazionale contro il

fascismo e il nazismo.

La Resistenza italiana, già annunziatasi nel marzo 1943 coi massicci scioperi operai

nelle città industriali del Nord, ebbe il suo preludio militare con la difesa di Roma da

parte di alcuni reparti dell’esercito che, sostenuti dalla popolazione civile,

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contrastarono l’ingresso dei tedeschi a Porta San Paolo. Importanti anche le quattro

giornate di Napoli del settembre 1943, durante le quali la popolazione reagì alle

violenze dei tedeschi finché gli occupanti non si piegarono ad abbandonare la città.

Nella parte d’Italia controllata dai fascisti e dai tedeschi, che avevano instaurato un

regime poliziesco ed erano

comandati dal feldmaresciallo Albert

Kesserling ( al quale era stata affidata

la repressione antipartigiana), la

Resistenza ebbe origini spontanee e

si manifestò in varie forme: cominciò

con lo sbandamento dei reparti del

vecchio esercito, col rifiuto della leva

militare ordinata dal governo di

Mussolini, con l’aiuto ai prigionieri

alleati e agli Ebrei, con la

propaganda e la controinformazione,

con le prime iniziative di lotta

armata: colpi di mano e attacchi a presidi nazisti e fascisti. Ben presto si formarono le

prime bande, poi le brigate, così la guerra partigiana divenne l’aspetto caratterizzante

della Resistenza. Alle azioni isolate di guerriglia seguirono vere e proprie operazioni

militari che si conclusero con l’occupazione di ampie aree e la costituzione di

effimere repubbliche partigiane, come quella in Val d’Ossola.

Si è calcolato che tra il ’43 e il ’45 gli uomini che parteciparono alla Resistenza siano

stati oltre 230.000, dei quali almeno la metà impegnati in modo continuativo nelle

operazioni di guerra.

I partigiani provenivano da tutte le classi sociali, forte era la presenza degli operai e

dei ceti medi. La maggior parte delle formazioni partigiane erano strettamente legate

ai partiti: le brigate “Garibaldi” erano espressione del Partito comunista, le brigate

“Matteotti” di quello socialista, le brigate “Gielliste” del Partito d’Azione. Nelle

grandi città operavano gruppi speciali, quali GAP (Gruppo di Azione Partigiana) e

SAP ( Squadre di Azione Patriottica), che fiancheggiavano il movimento partigiano

con attentati, sabotaggi, scioperi e propaganda. Il coordinamento e la guida del

movimento partigiano vennero assunti dai CLN (Comitati di Liberazione Nazionale),

formati dai rappresentanti dei risorti partiti antifascisti e che nei territori occupati dai

Tedeschi si raccolsero in CLNAI (Comitati di Liberazione Nazionale Alta Italia).

I CLN, secondo quanto auspicavano i partiti di sinistra, non dovevano assolvere solo

ad una funzione di coordinamento e direzione della lotta militare, ma porsi come

organi che, al momento della cacciata dei Tedeschi, avrebbero assunto la direzione

della cosa pubblica. Si proponevano, insomma, come veri e propri organi di

autogoverno rivoluzionario che qualcuno paragonava ai soviet russi.

La Resistenza dunque ebbe un carattere militare e uno politico; il primo consistette

nella guerra di liberazione contro lo straniero, il secondo nell’intento di instaurare un

nuovo ordine costituzionale, sociale e politico. In questo senso si è parlato della

Resistenza come “secondo Risorgimento”, anche perché coinvolse le classi sociali

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assenti nel primo, ponendosi come avanguardia di un movimento che voleva

trasformare radicalmente le strutture del vecchio Stato italiano che si era configurato

nell’Ottocento.

Riporto di seguito una strofa di uno dei più noti popolari canti della Resistenza:

“Fischia il vento”. “Cessa il vento, calma è la bufera,

torna a casa il fiero partigian,

sventolando la rossa sua bandiera;

vittoriosi, al fin liberi siam!”

Latino

Seneca affermava che solo il saggio è libero perché l’unico modo per raggiungere la

libertà è la filosofia. Nelle sue opere non c’è mai una esplicita esaltazione dell’impero

e delle glorie militari perché la superiorità di Roma è collocata nella superiorità

morale dei cittadini romani sugli altri uomini. L’unica meta da raggiungere è la virtù

e per conquistarla l’uomo è solo e deve conquistare la sapienza con grandi sforzi

perché la via che porta alla libertà è faticosa.

Per Seneca non esiste uno Stato in cui il sapiente possa agire coerentemente con i

propri principi. Egli non crede nelle distinzioni sociali ed afferma che la libertà può

essere posseduta solo da chi abbia un’anima grande, buona e retta e quindi sia da un

cavaliere che da un liberto che addirittura da uno schiavo. Non crede quindi nella

distinzione sociale tra uomini liberi e schiavi. Le differenze di nascita dipendono

solo dalla fortuna perché nessuno sceglie dove, come e quando nascere mentre la

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