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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Educazione
Autore: Rosamaria Mazzola
Descrizione: la tesina è incentrata sul tema dell'educazione ma anche sui problemi e i temi riguardanti i temi della bioetica,a tal proposito ho inserito un questionario effettuato a tutti gli alunni del mio istituto.
Materie trattate: pedagogia, anatomia, bioetica, storia, italiano, arte, inglese
Area: umanistica
Sommario: " Prefazione Al termine di questo percorso didattico ho sentito l'esigenza di considerare assieme alle esperienze e alle emozioni vissute all'interno dell'ambiente scolastico, le conoscenze e le competenze apprese attraverso gli studi compiuti. Tra tutte le considerazioni fatte non è mancata una giusta riflessione sulla scelta maturata cinque anni fa, cioè quella di affrontare le tematiche socio-psico-pedagogiche, che oggi si scopre scelta valida e criterio base per l'ormai prossimo percorso universitario che ho intenzione di affrontare. In modo particolare con questo elaborato intendo esprimere il mio interesse per il tema dell'EDUCAZIONE, non solo per personale diletto, ma perché spinta dall'innato interesse per il mondo dell'infanzia e per le figure educative che lo riguardano. Pedagogia- Maria Montessori Maria Montessori nacque a Chiaravalle (Ancona) nel 1870. Fu la prima donna in Italia a frequentare la facoltà di medicina all'Università di Roma e ottenuta la laurea, i primi passi nel mondo lavorativo, la videro alle prese con i bambini, di cui si prese amorevolmente cura e a cui rimarrà affezionata per il resto della sua vita, dedicandovi tutti i propri sforzi professionali. Nell'intervallo fra le due guerre mondiali la voce della Montessori si levò sempre come un messaggio di pace, di umanità , di religioso richiamo alla crociata in favore dell'infanzia di tutto il mondo. I suoi ideali pacifisti però non furono sempre compresi e nel periodo del ventennio fascista l'educatrice preferì trasferirsi all'estero. Dopo numerosi tentativi, la Montessori arriva a elaborare un nuovo e innovativo metodo d'istruzione per i bambini. Uno dei concetti basilari di questo metodo, è centrato sulla constatazione che i bambini hanno fasi di crescita differenti, all'interno delle quali sono in parte propensi a imparare alcune cose per trascurarne delle altre. Invece dei metodi tradizionali che includevano lettura e recita a memoria,la dottoressa istruisce i bambini attraverso l'uso di strumenti concreti, il che dà risultati assai migliori. É rivoluzionato da questa straordinaria didatta il significato stesso della parola "memorizzare", termine che non fu più legato a un processo di assimilazione razionale e/o puramente cerebrale ma veicolato attraverso l'empirico uso dei sensi, che comportano ovviamente il toccare e il manipolare oggetti. Il bambino deve crescere con spontaneità : il compito dell'adulto è di preparargli l'ambiente più adatto, il materiale più idoneo perché questo sviluppo si attui nel modo più completo ed efficace. .... "
INDICE
❖ Prefazione……………………………………………………………………………………................
.........................Pag. 2
❖ Pedagogia- Maria
Montessori…………………………………………………………………………………….
Pag. 3
❖ Anatomia - DNA e
Meiosi…………………………………………………………….................................Pag. 4
❖ Bioetica – Progetto genoma
umano……………………………………………………………………………Pag. 5
❖ Area di progetto (Prof. Vicari)-Questionario sui temi della
bioetica…………………...........Pag. 6
❖ Aldous Huxley – Il mondo nuovo
1932………………………………………………...........................Pag. 7
❖ Storia – La scuola
fascista…………………………………………………………………………………………
..Pag. 8
❖ Italiano - Gabriele
D’Annunzio…………………………………………………………………………………....P
ag. 9
❖ Arte –
Romanticismo…………………………………………………………………………………………
……………………
Pag.10
❖ Inglese –
Education………………………………………………………………………………………………
………………..
Pag.11
……………………………………………………………………………………………
❖ Bibliografia
……………………………….Pag.12 2
Prefazione
Al termine di questo percorso didattico ho sentito l’esigenza di considerare assieme alle esperienze
e alle emozioni vissute all’interno dell’ambiente scolastico, le conoscenze e le competenze apprese
attraverso gli studi compiuti. Tra tutte le considerazioni fatte non è mancata una giusta riflessione
sulla scelta maturata cinque anni fa, cioè quella di affrontare le tematiche socio-psico-pedagogiche,
che oggi si scopre scelta valida e criterio base per l’ormai prossimo percorso universitario che ho
intenzione di affrontare.
In modo particolare con questo elaborato intendo esprimere il mio interesse per il tema
dell’EDUCAZIONE, non solo per personale diletto, ma perché spinta dall’innato interesse per il
mondo dell’infanzia e per le figure educative che lo riguardano. 3
Pedagogia- Maria Montessori
Maria Montessori nacque a Chiaravalle (Ancona) nel 1870. Fu la prima donna in Italia a frequentare
la facoltà di medicina all’Università di Roma e ottenuta la laurea, i primi passi nel mondo
lavorativo, la videro alle prese con i bambini, di cui si prese amorevolmente cura e a cui rimarrà
affezionata per il resto della sua vita, dedicandovi tutti i propri sforzi professionali.
Nell’intervallo fra le due guerre mondiali la voce della Montessori si levò sempre come un
messaggio di pace, di umanità, di religioso richiamo alla crociata in favore dell’infanzia di tutto il
mondo. I suoi ideali pacifisti però non furono sempre compresi e nel periodo del ventennio fascista
l’educatrice preferì trasferirsi all’estero.
Dopo numerosi tentativi, la Montessori arriva a elaborare un nuovo e innovativo metodo
d’istruzione per i bambini. Uno dei concetti basilari di questo metodo, è centrato sulla constatazione
che i bambini hanno fasi di crescita differenti, all'interno delle quali sono in parte propensi a
imparare alcune cose per trascurarne delle altre. Invece dei metodi tradizionali che includevano
lettura e recita a memoria,la dottoressa istruisce i bambini attraverso l'uso di strumenti concreti, il
che dà risultati assai migliori. È rivoluzionato da questa straordinaria didatta il significato stesso
della parola "memorizzare", termine che non fu più legato a un processo di assimilazione razionale
e/o puramente cerebrale ma veicolato attraverso l'empirico uso dei sensi, che comportano
ovviamente il toccare e il manipolare oggetti.
Il bambino deve crescere con spontaneità: il compito dell’adulto è di preparargli l’ambiente più
adatto, il materiale più idoneo perché questo sviluppo si attui nel modo più completo ed efficace.
L’educatore non è assente: è presente nel predisporre con ordine le cose, è presente nel consigliare e
sorreggere l’impegno del bambino, osservarlo, studiarlo, dirigerlo, pur tenendosi quasi in disparte e
dandiosi cura di evitare ogni atto e parola che possa interrompere il sereno sviluppo e soffocarne lo
spirito.
Il 6 gennaio 1907 la Montessori apre una "Casa dei Bambini" nelle borgate di Roma, uno dei suoi
primi centri.
Maria Montessori scriverà che alla cerimonia inaugurale quei poveri bambini che le erano stati
affidati avevano impressionato i presenti per il loro misero aspetto. Erano timidi e goffi,
apparentemente stupidi e irresponsabili. Non erano capaci di camminare in fila, piangevano e
sembrava che avessero paura di tutto. Alla vista di quel commovente spettacolo molte signore
osservarono che soltanto per un miracolo quei bambini sarebbero potuti essere educati… Il
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miracolo accadde: quei bambini divennero in poco tempo attivi, spontaneamente gentili, fiduciosi
nelle persone adulte.
La casa dei bambini è un luogo fatto su misura, perché il bambino si trovi pienamente a suo agio.
Non vi sono aule, che siano quasi una barriera divisoria, ma ambienti nei quali il bimbo può
liberamente circolare come in casa propria; non banchi di scuola ma tavolini facilmente
trasportabili, piccole stuoie sulle quali il bimbo può stare a lavorare come meglio si aggrada. Gli
strumenti più comuni per svolgere le normali attività domestiche (scope, spazzole, battipanni,
secchi, ecc…) sono tutti a portata di mano e in dimensioni ridotte, perché i bambini possano
svolgere esercizi di vita pratica.
Il suo metodo, infine, fu esteso a tutti i bambini ma dapprima la dottoressa aveva iniziato un lavoro
di ricerca presso il manicomio romano di S. Maria della Pietà in cui si trovavano bambini con
difficoltà o con turbe del comportamento, i così detti bambini con la Sindrome di Down.
Anatomia - DNA e Meiosi
L’anomalia cromosomica responsabile della Sindrome di Down è la trisomia 21, cioè la presenza di
tre copie del cromosoma numero 21 anziché due; pertanto, nelle cellule dell’organismo di un
soggetto Down si trovano 47 cromosomi invece dei normali 46.
L’alterazione sembra avere origine al momento della fecondazione, quando uno spermatozoo
normale fonde il suo nucleo con quello di una cellula uovo anomala, dotata di un cromosoma in più.
Il difetto dell’ovulo è dovuto a un fenomeno di non disgiunzione avvenuto durante la meiosi a
carico della coppia dei cromosomi 21 che, invece di separarsi, è rimasta unita.
Il processo di meiosi avviene nell’ambito della riproduzione sessuale, in quanto la meiosi e la
fecondazione permettono di rimescolare i caratteri ereditari negli individui, così da non generare
discendenti identici ai genitori.
La meiosi ha luogo soltanto in cellule diploidi(che contengono due serie complete di omologhi) e
genera quattro nuclei figli; comprende due divisioni cellulari: la prima è detta riduzionale, poiché
separa le due serie di omologhi in due nuclei figli; la seconda divisione separa poi i due cromatidi di
ogni cromosoma in quattro nuclei aploidi(che contengono soltanto una serie di cromosomi), ciò
avviene attraverso otto fasi,quattro per la prima divisione, quattro per la seconda: profase, metafase,
anafase, telofase, profase II, metafase II, anafase II, telofase II. Durante la profase i cromosomi
omologhi si appaiono formando una tetrade (perché ogni coppia è formata da quattro cromatidi);
con la metafase le coppie di cromosomi omologhi si dispongono nella zona equatoriale; in seguito,
con l’anafase, i cromosomi omologhi si spostano verso poli opposti del fuso; durante la telofase le
fibre del fuso si disgregano e i cromosomi si despiralizzano, si formano due cellule figlie. Nella
seconda divisione meiotica, che porta alla separazione dei due cromatidi da cui è formato ogni
cromosoma, si assiste a una successione simile a quella precedente. Durante la profase II i
cromosomi si accorciano, s’ispessiscono e si dispongono all’equatore del fuso (metafase II).
All’anafase II i due cromatidi, fin qui uniti, si separano e i neoformati cromosomi vengono tirati
verso i poli opposti della cellula. Durante la telofase II le due cellule si dividono formando un totale
di quattro cellule figlie aploidi che non solo hanno un numero di cromosomi pari alla metà di quello
della cellula inizialmente entrata in meiosi, ma presentano una composizione di geni modificata a
causa della ricombinazione. 5
La meiosi interessa, infine, il patrimonio genetico, che è costituito da cromosomi che sono formati
da due cromatidi sui quali si trovano i geni.
Bioetica – Progetto genoma umano
Trovare nuove soluzioni terapeutiche di tipo genico è stato uno degli obiettivi del Progetto Genoma
Umano, detto anche HUGO (Acronimo di HUman Genome Organization).
Il termine genoma definisce l’insieme di tutto il materiale genetico di un organismo umano, l’idea
di intraprendere uno studio più attento e dettagliato sorse tra il 1985 e il 1987 e completato nel
2003. Vi parteciparono U.S.A., Giappone, e membri dell’Unione Europea (Italia compresa), ma fu
possibile avviarlo solo grazie ai finanziamenti di due istituti statunitensi: il NIH, istituto nazionale
della salute, e il DOE, dipartimento dell’energia.
Scopo del progetto fu di mappare il genoma umano: descrivere la struttura, la posizione e la
funzione dei circa 25.000 geni che caratterizzano la specie umana, e il sequenziamento del DNA,
cioè l'identificazione della sequenza dei 3 miliardi di coppie di basi azotate che ne compongono la
molecola.
Il progetto costituì l’ideale campo di sperimentazione di nuove procedure di laboratorio da poter
applicare in diversi campi, quali la Biologia Molecolare e l’Ingegneria Genetica, quindi scopo fu di
mirare allo sviluppo di sistemi integrati d’informazione (banche dati comuni) e al progresso della
terapia genica per la risoluzione di alcune malattie genetiche. Al fine di esaminare i possibili risvolti
etici, legali e sociali, della questione genetica, i promotori del progetto HU.G.O. fu costituita al suo
avvio la commissione ELSI.
Il primo risultato eclatante, avvenuto nel 1999, è stata la decifrazione del cromosoma 22, il più
piccolo cromosoma umano dopo il numero 21. Il sequenziamento e la mappatura del cromosoma
hanno condotto all’individuazione di 697 geni, implicati in patologie quali le disfunzioni cardiache
congenite, la leucemia, il ritardo mentale, la schizofrenia e la trisomia del cromosoma 22. L’anno
successivo due nuovi passi nella comprensione del genoma umano sono stati eseguiti: il
sequenziamento dell’intero DNA, quindi la definizione della sequenza delle coppie di basi azotate
presenti nell’acido nucleico, e la mappatura dei cromosomi 5, 16 e 19, su cui si trovano geni
coinvolti nel cancro colorettale e i tumori della prostata e del seno. La scoperta ha indotto molte
speranze circa lo sviluppo della terapia genica per la cura di gravi malattie geniche, e, dati i buoni
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risultati ottenuti, potranno essere brevettate le applicazioni terapeutiche delle scoperte, ad esempio
creando nuovi farmaci.
Area di progetto (Prof. Vicari)-Questionario sui temi della bioetica
Hai sentito parlare del Progetto genoma? 14-15 16 ANNI 17 ANNI 18 ANNI 19-20
ANNI ANNI
a. Si, ho sentito parlare anche delle 4,0% 12,1% 2,9% 7,5% 0,0%
sue possibili applicazioni e dei
problemi etici connessi
b. si, ma non mi sono mai posto il 17,3% 24,4% 22,8% 27,5% 22,7%
problema di quali benefici e rischi
comporta
c. Assolutamente no 78,7% 63,5% 71,4% 65,0% 77,3%
NULLE 2,9% 7
Aldous Huxley – Il mondo nuovo 1932
Il tema della manipolazione genetica è affrontato da Aldous Huxley nel suo scritto “Il mondo
nuovo”.
Il romanzo è ambientato in un immaginario Stato totalitario del futuro, pianificato nel nome del