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Questa tesina spiega il rapporto tra i valori e l'educazione e come la scuola può essere veicolo di trasmissione dei valori.
Latino: Tacito e Giovenale
Italiano: Montale
Filosofia: Nietzsche
Inglese:Joyce
Pedagogia:Dewey
Storia: il trasformismo
Perri Giovanna VH
a.s. 2014/2015
GIOVENALE, SATIRA III
“ E qui Umbricio dice:”a Roma non c'è più posto per un lavoro
onesto,non c'è compenso alle fatiche;meno di ieri è ciò che
possiedi oggi e a nulla si ridurrà domani.(vv. 20-24)
Ma io a Roma che posso fare? Non so mentire. Se un libro è
mediocre non ho la faccia di lodarlo; non so nulla di astrologia: non
voglio pronosticare la morte di un padre;non ho mai studiato le
viscere di rana;passare a una sposa I bigliettini dell'amante lo
sanno fare altri e di un ladro mai sarò complice: per questo
nessuno mi vuole quando esco, come se fossi un monco,un essere
inutile,privo della mano destra.(vv.40-48)
Dentro di sé ognuno porta un uomo multiforme: grammatico, retore,
pittore o geometra, massaggiatore, augure, funambolo, medico e
mago, tutto sa fare un greco che ha fame: volerebbe in cielo se
glielo comandassi.(vv.74-77)
Fra noi invece l'eleganza dell'abito è tutto e il superfluo si attinge nelle
borse altrui. Male comune:viviamo tutti da stracciano pieni di arie.
Ma perchè farla lunga? A Roma tutto ha un prezzo”.(vv.180-184)
TACITO, GERMANIA
“Vivono dunque in riservata pudicizia, non corrotti
da seduzioni di spettacoli o eccitamenti conviviali.
Non esiste perdono per l'adulterio: perchè là i vizi
non fanno sorridere e il corrompere e l'essere corrotti
non si chiama moda... Lì hanno più valore i buoni
costumi che non altrove le buone leggi”.(cap.19)
“Gente senza astuzia né malizia, apre inoltre i
segreti del cuore nell'allegria del banchetto, cosìcché
schietto e trasparente è il pensiero di tutti”.(cap.22)
Tacito nella Germania ha un attegiamento
ambivalente verso le usanze dei Germani dal
momento che esalta i costumi rozzi e semplici di
queste popolazioni come se volesse rinfacciare la
profonda corruzione dei Romani.
MONTALE, SATURE
L'alluvione ha sommerso il pack dei mobili,
delle carte, dei quadri che stipavano
un sotterraneo chiuso a doppio lucchetto.
Forse hanno ciecamente lottato i marocchini
rossi, le sterminate dediche di Du Bos,
il timbro a ceralacca con la barba di Ezra,
il Valéry di Alain, l’originale
dei Canti Orfici – e poi qualche pennello
da barba, mille cianfrusaglie e tutte
le musiche di tuo fratello Silvio.
Dieci, dodici giorni sotto un’atroce morsura
di nafta e sterco. Certo hanno sofferto
tanto prima di perdere la loro identità
Anch’io sono incrostato fino al collo se il mio
stato civile fu dubbio fin dall’inizio.
Non torba m’ha assediato, ma gli eventi
di una realtà incredibile e mai creduta.
Di fronte ad essi il mio coraggio fu il primo
dei tuoi prestiti e forse non l’hai mai saputo.
JOYCE, DUBLINERS
In Dubliners Joyce shows the loss of moral values
related to religion,politics and culture of Dublin. All
inhabitants are described as afflicted people and
"spiritually weak"; they are afraid of other people and
are somehow slaves of their culture, their family life
and politics but also of their religious life. In fact Joyce
says that all the inhabitants are victims of a moral
“paralysis”.
In this work one of the main themes is the “paralysis”: it
can be both physical, related to external forces, and
moral, that is justified by religious, political and cultural
causes.
NIETZSCHE E IL NICHILISMO
Nella frase “Dio è morto” consiste l'esito estremo
del nichilismo nietzschiano: gli uomini hanno
ucciso Dio e insieme con lui hanno ucciso tutto
ciò che egli ha rappresentato. In questo modo
si sono trovati privi di certezze e soprattutto
privi del precedente sistema di valori che li
aveva sostenuti per secoli.
Questo vuoto lasciato da Dio genera terrore e
angoscia perchè distrugge la possibilità di una
verità e di una certezza e nega il concetto
stesso di valore.